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La Mala Pasqua dell'Italia
La Mala Pasqua dell'Italia
Colpisce come una coltellata in piena faccia non tanto e non solo la
formazione di due commissioni che servono per prendere tempo e forzare
la mano a quanti nel PD sono contro il governo con Berlusconi quanto la
cultura politica del Presidente rispecchiata dalla scelta delle persone
che dovrebbero scrivere come Mosè i Dieci Comandamenti di natura
istituzionale ed Economica ai quali si dovrebbe ispirare il nuovo
governo.
Trattasi di revisionisti della storia d'Italia come
Violante che vorrebbe la memoria condivisa tra fascisti ed antifascisti,
di xenofobi separatisti come Giorgetti che per venti anni hanno
predicato l'odio verso gli stranieri e dei meridionali che sono stati
diffamati ed abbandonati al loro destino di cattedratici come
Quagliarello che vorrebbero modificare togliere valore legale alla
laurea , di funzionari jesman come Rossi e quello dell'Istat....
Insomma sono tutte persone che da un pezzo non
credono più nei principi fondamentali della Costituzione italiana e che
considerano gli squilibri e l'ingiustizia sociale come leve per
assicurare competitività al sistema economico italiano.
Tra i
cosidetti saggi, tutte persone saldamente ammanigliate con il Potere,
non c'è un solo progressista, uno solo che sia convinto delle nefandezze
delle leggi imposte dal governo Monti ad un Parlamento che ha escluso i
comunisti dal suo seno e che è abitato da partiti di destra.
Provate ad immaginarvi le proposte che questa gente farà. Sono persone
incapaci di concepire il bene comune e considerano il bene delle classi
dominanti la loro bussola e la sola cosa da tutelare.
Quando Napolitano andrà via sarà sempre troppo tardi per l'Italia. Un settennato orribile in cui è naufragata la Repubblica.
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