lunedì 1 aprile 2013

La Mala Pasqua dell'Italia

La Mala Pasqua dell'Italia

Colpisce come una coltellata in piena faccia non tanto e non solo la formazione di due commissioni che servono per prendere tempo e forzare la mano a quanti nel PD sono contro il governo con Berlusconi quanto la cultura politica del Presidente rispecchiata dalla scelta delle persone che dovrebbero scrivere come Mosè i Dieci Comandamenti di natura istituzionale ed Economica ai quali si dovrebbe ispirare il nuovo governo.
Trattasi di revisionisti della storia d'Italia come Violante che vorrebbe la memoria condivisa tra fascisti ed antifascisti, di xenofobi separatisti come Giorgetti che per venti anni hanno predicato l'odio verso gli stranieri e dei meridionali che sono stati diffamati ed abbandonati al loro destino di cattedratici come Quagliarello che vorrebbero modificare togliere valore legale alla laurea , di funzionari jesman come Rossi e quello dell'Istat.... Insomma sono tutte persone che da un pezzo non credono più nei principi fondamentali della Costituzione italiana e che considerano gli squilibri e l'ingiustizia sociale come leve per assicurare competitività al sistema economico italiano.
Tra i cosidetti saggi, tutte persone saldamente ammanigliate con il Potere, non c'è un solo progressista, uno solo che sia convinto delle nefandezze delle leggi imposte dal governo Monti ad un Parlamento che ha escluso i comunisti dal suo seno e che è abitato da partiti di destra.
Provate ad immaginarvi le proposte che questa gente farà. Sono persone incapaci di concepire il bene comune e considerano il bene delle classi dominanti la loro bussola e la sola cosa da tutelare.
Quando Napolitano andrà via sarà sempre troppo tardi per l'Italia. Un settennato orribile in cui è naufragata la Repubblica.

Nessun commento: