venerdì 23 dicembre 2011

nastrini da fb

La guerra in Siria

La guerra in Siria è in corso da mesi nonostante il veto del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Una guerra che ha una grossa copertura massmediatica dal sistema informativo occidentale e filooccidentale. Viene spacciata per "repressione" del regime contro il popolo ripetendo la menzogna applicata alla Libia. E' una guerra di occupazione in cui sono impegnati eserciti privati e semi privati opportunamente diretti da esperti della Nato e da militari di paesi arabi conniventi. Israele è della partita anche se mediaticamente tiene un profilo basso. Le forze impegnate ad abbattere il governo siriano (e poi lo Stato) sono praticamente inesauribili. Quanto tempo potrà durare la Siria assediata in casa?


Riflettiamo sulla esperienza italiana dalla Bolognina in poi
Nei paesi occidentali con democrazie parlamentari è inevitabile e fatale la liquidazione dei partiti socialisti e comunisti fino al loro totale annacquamento ed asservimento ai partiti della destra liberista. La strada di questa progressiva liquidazione è tracciata dalla cooptazione dei gruppi dirigenti nello stile di vita negli interessi e negli agi della oligarchia. La classe dirigente comunista subisce l'attrazione fatale della borghesia e finisce con il condividerne gli interessi. Inoltre la necessità di governare senza scontentare il sistema occidentale ma in coerenza con i suoi interessi porta la "sinistra" a compiere scelte estranee alla sua cultura come la partecipazione a guerre coloniali o la cancellazione di diritti dei lavoratori. Non esiste una via parlamentare al socialismo o ad una società comunque diversa. Anche i sindacati occidentali subiscono lo stesso processo di identificazione con gli interessi del padronato e della borghesia.La strada dell'alternativa al sistema deve passare da altri luoghi ed avere altri itinerari.



Uscire dalla UE al più presto

Se fosse vera la teoria dei vasi comunicanti che Scalfari applica all'Europa unita, la Grecia non dovrebbe trovarsi nelle condizioni di disperazione sociale in cui è stata gettata dalle decisioni della UE e del FMI che equivalgono per essa ad una guerra perduta. Non è ammissibile imporre a venticinque milioni di persone una penitenza che potrebbe essere lunga venti o trenta anni o addirittura eterna dal momento che tasse bassi salari e disoccupazione conducono soltanto ad ulteriori crisi dell'economia e della società. I greci dovrebbero avere il coraggio di rompere con l'UE e di disconoscere il debito pubblico. Ma quali greci ? Il blocco finanziario euroatlantico ha commissariato la Grecia con un uomo della Goldman Sachs Papademos (come l'Italia è stata commissariata dall'euroatlantista Monti e la BCE da Draghi tutti uomini della stessa banca)- Bisogna che il popolo greco rompa con Papademos e quello italiano con Monti.



L'Argentina dieci anni dopo
L'Argentina, nel decennale della sua morte e resurrezione, ci indica la via della salvezza che passano lontanissime dal Fondo Monetario Internazionale e dalle politiche che il Commissario Bilderberg Monti sta imponendo all'Italia con la complicità degli Oligarchi di un Parlamento privo di veri poteri ed al servizio dei ricconi e della borghesia più agiata. Bisogna uscire al più presto dalla Unione Europea che ci schiavizza. Seguire l'esempio della Inghilterra. La Grecia ci sia di monito. Se restiamo nella UE ci ridurremo come la Grecia.



Responsabilità storiche del sindacalismo confederale.
La posizione assunta da Cgil, Cisl ed Uil sulle pensioni e sull'art.18 ed in generale sulla manovra ha dato un pò di respiro ai lavoratori italiani e condizionato positivamente il PD in procinto, sotto la spinta di ichino,Letta,Fioroni, Veltroni ed altri iperliberisti a cedere a tutte le richiesta del governo e del padronato. Il Sindacato ha frenato l'offensiva contro i diritti ed ha bloccato l'attacco sui licenziamenti facili. Bene!
Ma se siamo giunti al tristissimo punto in cui siamo c'è una responsabilità dei sindacati confederali che hanno nel loro casellario giudiziario la condivisione della legge Biagi, gli accordi di Pomigliano, l'esclusione della Fiom dal gruppo Fiat e da tutti gli stabilimenti in cui si faranno accordi aziendali non sottoscritti. La "triplice" ha lasciato passare senza colpo ferire il collegato lavoro che introduce l'arbitrato e non ha contestato diecine di peggioramenti legislativi come ad esempio il riconoscimento della causa di servizio per certe malattie.
Sospetto che la inedita combattività di CGIL CISL ed UIL sia legata alla lettura di sondaggi che descrivevano la rovinosa caduta del loro prestigio in Italia. Spero che tornare a difendere i lavoratori sia una scelta non strumentale e non tattica e non provvisoria.

Pietro Ancona

domenica 18 dicembre 2011

prendiamoci Bettino

Riprendiamoci Bettino



Abbiamo sbagliato in molti a criminalizzare l'opera e la stessa memoria di Craxi. Alcuni lo abbiamo fatto in buona fede visto che il gruppo dirigente socialista tardo-craxiano è diventato il nucleo di ferro del berlusconismo: Cicchitto, Tremonti, Frattini, Brunetta, Stefania Craxi etc,. Io stesso uscii dal PSI perchè non sopportavo i craxiani ed il craxismo che si praticava nelle federazioni. Abbiamo soggiaciuto ad una campagna di veleno e diffamatoria degli epigoni del PCI che, attaccando Craxi e facendone il Male Assoluto della Politica italiana, hanno coperto la loro corsa a destra verso le classi dominanti, la finanza, l'imprenditoria e per la negazione totale dei diritti dei lavoratori che si sta per concludere con l'abolizione dell'art.18 dello Statuto e del diritto di sciopero. Il diritto alla pensione è stato intaccato gravemente ed abolito il diritto all'equo indennizzo in caso di infortunio. Le grandi istituzioni finanziarie ed organizzative dell'INPS e dell'INAIL saranno divorate dalle privatizzazioni,. E' già cominciata la campagna di diffamazione che li definisce "carrozzoni". I lavoratori perderanno di fatto il diritto alla casa di proprietà dal momento che i salari congelati al livello più basso non potranno sostenere il costo delle tasse e della varie irpef per fare gozzovigliare le oligarchie locali e nazionali.

Bisogna recuperare da sinistra la memoria di Bettino Craxi specialmente per quanto riguarda l'Europa costruita a Mastrict e poi a Lisbona (con la collaborazione velenosa di Giuliano Amato). Craxi criticò duramente il trattato di

Mastrict e previde che sarebbe diventato un inferno per il ceto medio e la classe operaia. Inoltre sostenne

rapporti collaborativi con il mondo arabo (Craxi non avrebbe mai bombardato la Libia e forse è stato costretto all'esilio appunto per avere difeso Gheddafi), Sostenne anche finanziariamente sporcandosi financo le mani con tangenti la palestina ancora oggi sotto il tallone di ferro dell'occupazione israeliana che ne sottopone la popolazione a continuo genocidio. Una leggenda diffusissima attribuisce a Craxi l'abolizione della scala mobile che è invece avvenuta nel 1992 ad opera di un accordo firmato da Trentin, dalla Cisl e dall'UIL con il governo Amato.

Nel momento in cui siamo costretti a subire la supponenza ed in definitiva la gestione antiitaliana ed antic omunista del governo Monti che ci è stato imposto dal blocco finanziario e militare euroatlantico rivalutiamo la Politica ed uno degli uomini più liberi ed orgogliosi di questa: Craxi, come De Gasperi, come Nenni, avrebbe saputo offrire una alternativa democratica e di progresso alla politica terroristica degli eurocrati europei sostenuta in Italia dalla viltà di Napoliticano, Monti, Bersani e Berlusconi che non si discostano dal pensiero unico che ci ha portato allo sfacelo sociale e presto probabilmente alla guerra o a tante altre guerre.

Sono certissimo di una cosa: Bettino Craxi non si sarebbe unito al coro di quanti ci terrorizzano e ci dicono che senza di loro ci aspetta il baratro. Avrebbe saputo combattere la battaglia a difesa del popolo italiano che nè Monti nè Bersani nè Berlusconi combattono. A vrebbe saputo offrirci una alternativa al bere o affogare dei vilissimi oligarchi che si propongono a noi come l'unica salvezza alla perdita di quanto ognuno di noi ha fatto durante tuta la sua vita. Avrebbe attaccato la speculazione finanziaria e WallStreet che non vengono neppure criticate dalla oligarchia italiana.

Pietro Ancona





giovedì 8 dicembre 2011

Gorbacev due volte traditore (1991-2011)

Gorbacev due volte traditore (1991-2011)

La posizione assunta di Michele Gorbaciov sull'esito delle elezioni in Russia è la conferma di tanti sospetti che si erano avuti sul suo ruolo di agente americano nella grande crisi dell'URSS del 1991 caduta senza quasi resistere, ruolo che ha avuto assieme al suo ministro degli esteri
Shevardnadze poi diventato Presidente della Georgia dopo la dissoluzione della patria del socialismo diretta da un altro agente americano, l'ubriacone Eltsin.
Gorbacev sa bene che rifare le elezioni in Russia sarebbe destabilizzante ed aprirebbe un periodo di grandi crisi e sconvolgimenti interni perchè l'autorità dello Stato verrebbe sospesa e tutti si sentirebbe legittimati ad intervenire. Eppure avanza questa provocatoria proposta che autorizzerebbe una autorità
internazionale ad intervenire per prendere in custodia gli enormi arsenali nucleari. Gorbacev sa questo ed altro essendo stato Capo di Stato. Sa che ci sono ragioni politiche e geopolitiche che muovono gli Stati. Non da oggi ma da sempre gli USA sono nemici storici della Russia che ha subito nel corso della sua storia moderna diverse invasioni. la grande invasione napoleonica del 1812, le invasioni dei paesi occidentali (compresa l'Italia) dal 1917 al 1926, l'aggressione tedesca costata 25 milioni di morti, l'aggressione giapponese.
Putin è odiato dagli USA perchè finora non ha permesso il bombardamento della Siria e perchè sostiene l'Iran. La Russia di Putin è fattore di pace anche se non ha evitato la devastazione della Libia e l'uccisione di Gheddafi e non ha difeso Milosevic dalle infami accuse che lo hanno portato alla morte in un carcere europeo. Gli USA con il loro compare Eltsin avevano fatto assegnamento sugli oligarchi per mettere le mani sul petrolio e sul gas russi. Putin ha incarcerato il loro complice Khodorkovschi. Putin aveva disegnato un grande progetto che coinvolgeva la Turchia e l'Italia visto come fumo negli occhi dai petrolieri americani,.
Gorbacev sa bene quale sia l'immensa posta in gioco. Che cosa c'è dietro la richiesta di rinnovo delle elezioni alle quali comincia ad associarsi la richiesta di morte per Putin.
Gorbacev ha avuto il rado destino di tradire il suo paese due volte: una volta con la cosidetta Perestroika e Glasnost che hanno messo l'URSS nelle mani dei servizi segreti occidentali e, venti anni dopo, schierandosi con la Clinton contro il suo paese nel quale in ogni caso Putin conserva la maggioranza dei consensi, una maggioranza percentualmente superiore a quella dei Presidenti americani molti dei quali eletti davvero truffaldinamente come abbiamo visto per le due elezioni di Bush entrambe truccate ed accompagnate da randellate per gli scrutinatori che non "collaboravano" ai brogli.
La maschera che ha nascosto il vero volto dell'ultimo segretario del PCUS è caduta!
Questo vuol dire che le ragioni per fare crollare il comunismo erano e sono del tutto ignobili e non c'entravano per niente con gli ideali di democrazia e libertà a suo tempo strombazzati assieme a Reagan ed a Voijtila. Basta vedere che cosa sta diventando il mondo senza l'URSS sempre sull'orlo del baratro della guerra e della miseria sociale.
Pietro Ancona

venerdì 2 dicembre 2011

Monti è italiano?

Ma è vero che il capitalismo è in crisi?

Ma siamo sicuri che quella che ci viene ammannita come la grande crisi del capitalismo non sia una crisi ma politiche di terrorismo economico e militare ben combinate che stanno costringendo all'impoverimento il ceto medio europeo e devastando le nazioni di cultura diversa da quella liberista? Certo è che il capitalismo si sta riorganizzando con una nuova divisione internazionale del lavoro nela prospettiva di una nuova guerra per la c onquista dell'intero pianeta. Chi mi dice che la crisi dell'Euro non sia guidata verso precisi traguardi che comprendono la quasi abolizione delle pensioni e la totale schiavizzazione dei lavoratori abolendo l'art.18


La democrazia è solo per i ricchi

C'è qualcosa di sbagliato e di diabolico nella democrazia se permette la spoliazione di diritti e di risorse delle classi lavoratrici a vantaggio delle classi borghesi dell'imprenditoria e delle professioni. Se un Parlamento a maggioranza stabilisce di togliere il diritto alla giusta causa o introduce una legge come la legge Biagi che destruttura il ceto medio e distrugge ogni sua speranza di miglioramento sociale questa è democrazia? Democrazia per chi e per che cosa? C'è qualcosa di sbagliato nella democrazia se viene invocata contro la Jamaria di Gheddafi che è stata una elevatissima forma di socialismo nordafricano.


Monti è italiano?
Abbiamo un governo italiano? Monti è italiano? Escludo che il governo Monti possa fare gli interessi dell'Italia alla stessa stregua dei governi francese o tedesco. Monti ha fatto carriera nell'alta casta burocratica europea essendo stato per oltre un decennio commissario e membro della Commissione. L'input al quale obbedirà sarà quello europeo. Lo stesso dicasi di Draghi. Insomma sono persone che sono parte integrante di un gruppo internazionale che non ha patria e che agisce in funzione solo degli interessi delle grandi banche di cui sono emanazione. Anche il governo Monti suscita non poche perplessità. Le isteriche dichiarazioni di Terzi contro l'Iran sono più ascrivibili agli interessi di Israele che a quelle dell'Italia. Inoltre sono convinto che la nomina di Monti in Italia e di Papademos in Grecia siano state preparate almeno quattro mesi fa e suggerite da Obama per conto dei banchieri di wallstreet e del FMI. Berlusconi e Papandreu sono stati messi in fuga con l'uso di argomenti "convincenti". Non credo che Monti farà niente di buono per l'Italia. Se l'interesse dell'Italia divergerà da quello dell'Euro sceglierà l'Euro.


Massmedia asserviti e nemici

L'informazione italiana è asservita e manipolata. I giornali sono in prima linea nel frastornare la gente con campagne di stampa finalizzate a certi risultati. Ricordate tutta la campagna sulla Sicurezza sfociata in misure da stato fascista come i due pacchetti sicurezza e nell'allontanamento dei lavavetri dai semafori... delle città? Quanti soldi sono stati sprecati per le RONDE? Ora Roma è preda di banditi e l'Italia è costellata di delitti specialmente di giovani donne. Ma i giornali ed i media parlano solo di Borsa e di Spread perchè questo è l'input che hanno ricevuto da coloro che vogliono togliere la pensione ai nostri figli ed a noi tutti l'art.18.

Pietro Ancona

giovedì 1 dicembre 2011

Magri, Monicelli, Guttuso

Monicelli, Magri, Guttuso

Magri e Monicelli si tolgono la vita perchè stanchi di essa. Non ci sono motivi "politici"come qualcuno ha ritenuto di dover interpretare e speculare per Lucio Magri. Hanno ritenuto di non dovere più sopportare l'uno la depressione e l'altro la vecchiezza, la vecchiezza che Renato Guttuso aveva definito "oscena" quando costringe a sopportare malanni fisici insopportabili e degradanti. Hanno compiuto entrambi un atto di libertà derivante dalla loro profonda umana laicità. IL messaggio che trasmette la loro morte non è di resa o di disperazione ma di libertà. Non so se Guttuso se ne avesse avuto il tempo e l'opportunità di sarebbe suicidato come Magri, come Monicelli. E' morto nel suo letto ma di una morte assai squallida popolata dalla funesta presenza di Cardinali e di persone che non erano quelle che lui avrebbe voluto. A Marta Marzotto non fu permesso di avvicinarlo,vederlo assisterlo nonostante le sue proteste. Da questo punto di vista la sua dipartita dal mondo è stata peggiore di quella di Lucio Magri e di Monicelli. Quanti vogliono vedere nella morte di Lucio Magri una metafora della morte della sinistra o addirittura del socialismo credo che sbagliano di grosso. Le idee di redenzione umana del socialismo seppure oggi in grande difficoltà in tutto il mondo non è detto che non rinascano più forti e vigorose di prima. giungono segnali di grande rinascita dai movimenti di protesta sparsi in tutto il mondo. Il socialismo è stato tradito dai gruppi dirigenti venuti a contatto con il liberismo. Ma è civiltà ben superiore da quella che ci fa vivere appesi al grafico della borsa ed allo spread dei titoli. Di Monicelli mi piace ricordare la sua esortazione: Giovani, ribellatevi! Mille volte meglio la ribellione che ingrigire e svuotarsi dentro un Call Center!
Pietro Ancona

domenica 20 novembre 2011

il governo di Caino

Il governo di Caino
Il governo Monti nasce all'insegna della continuità degli scandali e dello scempio che la politica ha fatto e persiste a fare dello Stato. Vengono arrestati gli amministratori dell'Enav per corruzione e mazzette versate all'UDC di Casini (e non solo) e l'Avvocato Pitruzzella autore di un libro scritto a quattro mani con Cuffaro viene nominato per volontà di Schifani condivisa da Fini Autority dell'Antitrust un organismo assolutamente inutile come tutte le altre autorità ma che assegna emolumenti milionari e poi pensioni strabilianti ed oscene ai suoi dirigenti. Una cosa ignota ai più è che l'avvocato Pitruzzella è autore di un progetto di riforma dello Statuto Siciliano che allinea la regione a quanto di peggio si è evoluto nell'ordinamento dei poteri locali e ne cancella i tratti progressisti.
Fini parla a Verona e fa il terrorista. Se cade il governo Monti, cade l'Italia! Potenza del professore bene ammanigliato a Bruxelles ed a Berlino! Ci dobbiamo affidare a lui come a colui che essendo ben introdotto negli ambienti c he contano in Europa potrà salvare l'Italia dal default al quale era stata spinta dalla speculazione internazionale fatta da banche a lui tutt'altro che ignote come la Goldmann Sacks. Berlusconi interviene con una intervista al Corriere della Sera e fa il saggio ed il padre della patria. Non parla più di staccare la spina a Monti e dice che questi durerà fino alla scadenza della legislatura. Dice che non si ricandiderà e che neppure Monti farà il candidato. Deve avere avuto assicurazioni solidissime sui suoi processi e sul suo impero economico e mediatico. Il "Giornale" pubblica una nota allarmata sul risparmio degli italiani che è diminuito moltissimo e che ha messo in crisi anche le banche. Le famiglie non solo non sono in grado di risparmiare ma hanno eroso i loro gruzzoletti per sopravvivere e fare sopravvivere i giovani precarizzati e mal pagati che non riescono a mettere su casa. E' la prova che un Paese sta bene in tutte le sue parti se i lavoratori vengono retribuiti con giustizia e rispettati nei loro diritti e che precipita nella recessione se questo viene meno. Un prolungato regime di bassi salari che dura dai famigerati accordi di concertazione del 1993
ha annichilito la capacità di risparmio e la gente stenta a sopravvivere. Questa è l'Italia che si vorrebbe ancora penalizzare con la reintroduzione dell'ICI che è la beffarda versione popolare della patrimoniale che viene risparmiata ai ricchi ma imposta ai poveri ed anche ai poverissimi. Tantissimi lavoratori e tantissimi pensionati a 600 euro mensili ed anche meno possiedono la casa che hanno potuto farsi a prezzo di sudatissimi e quasi insopportabili mutui. Ebbene piuttosto che essere aiutati dovranno pagare per il tetto che li protegge. L'obiettivo dei liberisti è ridurli alla condizione dei sessanta milioni di americani che vivono nelle roulottes o addirittura per strada. Nel progetto Bilderberg il ceto medio deve essere abolito e la classe operaia deve essere retrocessa nelle aree sociali della emarginazione piuttosto che avere un ascensore verso il ceto medio.
La crisi italiana non finisce con il governo Monti e la svolta istituzionale con la formazione di una maggioranza assoluta che diventa Caino delle classi subalterne costituisce una anomalia, una degenerazione della democrazia che è già una dittatura della borghesia corrotta e satolla che potrebbe sfociare in una rivoluzione. Il Quarto Stato, escluso dal Parlamento dove non c'è un solo partito di sinistra o comunista, chiamato a reggere il peso di tutta la crisi ed il costo che l'Italia borghese deve pagare per transitare nella zona di sicurezza dell'Europa dei ricchi, potrebbe non accettare di essere spremuto e vilipeso e messo con le spalle al muro. I massmedia parlano di un gradimento di Monti nel Paese pari a quello del Presidente della Repubblica. Questo gradimento potrebbe essere l'effetto della liberazione da Berlusconi e dalla sua cricca e l'illusione di un governo fatto di persone dabbene che lavoreranno per il bene comune. Ma queste persone dabbene hanno idee e programmi di governo che peggioreranno la condizione delle masse popolari. Non c'è una sola proposta che porti sollievo, un segnale amichevole a difesa dei deboli. Si potrebbe introdurre il Salario Minimo Garantito ed abolire la legge Biagi che consente quasi cinquanta modalità diverse per eludere i diritti dei giovani lavoratori.. Si potrebbe ridurre il programma delle Forze Armate de destinare i risparmi ad un progetto di asili nido. Si potrebbe fare un programma di cantieri di lavoro (come si usava fare una volta) nelle regioni in cui la disoccupazione è più forte come la Sardegna o la Calabria. Ma non si fa niente e si aizzano i giovani contro i lavoratori che sono "troppo" tutelati secondo la falsa e velenosa espressione di Monti. Fini si spinge fino a promettere ai giovani i posti che i licenziamenti facili renderanno disponibili. Una operazione di ruffianaggio politico alle imprese che sostituiranno con giovani biagizzati senza diritti lavoratori che hanno maturato diritti ed anzianità nel corso della loro vita lavorativa. Le carriere lavorative vengono abolite per i lavoratori che diventano tutti "usa e getta" come fazzoletti di carta. Otto milioni di lavoratori "pesanti" a tempo indeterminato con diritti maturati con contratti che li rispettavano, quaranta anni di età media, che sono anche il patrimonio umano di sapere e di esperienza delle loro aziende, sono l'obiettivo di un governo che è espressione della volontà della confindustria e dei suoi alleati. Ci sarà macelleria umana che difficilmente potrà essere sopportata. L'anno che viene potrebbe farci vedere una Italia in rivolta. Non è detto che la classe operaia non trovi un sindacato disposto a difenderla ed un partito comunista in grado di interpretarne i bisogni. L'adesione di CGIL CISL UIL ai programmi liberisti di Monti non sarà sufficiente ad evitare lo scontro sociale.
Pietro Ancona

giovedì 17 novembre 2011

Un approccio meschino e deludente

Un approccio meschino e deludente

Mi aspettavo molto di più dal discorso del Presidente del Consiglio. Dopo avere sentito tanti elogi sulla sua capacità e sulla sua serietà, considerato il suo curriculum, pensavo che si sarebbe avvicinato ai problemi dell'Italia e del mondo da un punto di vista più alto, più onesto, più umano e più civile. Il grosso del suo discorso è stato dedicato ai problemi del lavoro. Considerato come un problema da risolvere per superare la crisi. Mi sono subito detto "ma talia dunni si i a raspari i corni" (ma guarda dove si è andato a grattare la testa).. Come se l'Italia non fosse in fondo alle classifiche per i salari ed anche per i contratti e le tutele del lavoro. In un paese in cui il salario medio è inferiore a milleduecento euro e che ha subito una durissima cura di manipolazione legislativa dei diritti
compreso l'accesso al giudizio dei lavoratori che è stato privatizzato, reso costoso e complicato, Monti ha continuato nel gioco sporco che aveva aperto anni orsono alla Bocconi contrapponendo lavoratori precari a lavoratori "troppo" tutelati. Ha detto:"Con il consenso delle parti sociali dovranno essere riformate le istituzioni del mercato del lavoro, per allontanarci da un mercato duale dove alcuni sono fin troppo tutelati mentre altri sono totalmente privi di tutele e assicurazioni in caso di disoccupazione.

Chi sarebbero i lavoratori troppo tutelati? Dovrebbe vergognarsi di considerare tali i lavoratori italiani accanto ai quali una legislazione schiavistica ha creato sei o sette milioni di precari con la legge Biagi e con le leggi a cominciare dal pacchetto TREU che hanno fatto del lavoro dipendente un business per speculatori. E' la legge Biagi che dovrebbe essere abrogata!
Se fosse stata una persona serena e non turbata da un livido odio di classe contro i lavoratori avrebbe dovuto proporre un piano di rientro alla normalità dei milioni di giovani che stanno incanutendo da precari e con retribuzioni inferiori del cinquanta per cento ai minini contrattuali. Avrebbe potuto proporre l'istituzione di un Salario Minimo Garantito come in Germania in Francia ed in tantissimi altri paesi del mondo per plafonare in basso i salari ed evitarne la caduta nel "libero" mercato della carne umana. Ma il suo punto di vista sul lavoro è stato quello della Confindustria meno illuminata. Con i bassi salari e la mancanza di diritti l'intero Paese perde di qualità e non avrà alcun futuro. Le strade delle città italiane oramai mostrano tanti negozi vuoti o con rari clienti. IL commercio sta fallendo per mancanza di consumi interni. La gente ha molto poco da spendere con le baste paghe. La ricetta di Monti è come quella di Berlusconi.
Inoltre non ha detto niente sulla anomalia della crisi che attanaglia l'Italia ed altri paesi . L'Italia a luglio aveva uno spread di 160 punti. Ora è a quota 525. Che cosa è successo da allora ad oggi per giustificare tanta svalutazione dei suoi titoli? Non è accaduto nulla in Italia ma molto nella speculazione internazionale che dispone dei mezzi per rovinare gli stati sovrani. Da qualche tempo l'Italia è commissariata dalla UE ed ora anche della Nato che ci ritroviamo dentro il governo. Un Presidente del Consiglio avrebbe dovuto alzare la testa contro la speculazione e proporre misure atte da imbrigliarla. Ma a quanto pare il diagramma dello spreed, il tenere gli Stati minuto per minuto sotto pressione, è il modo che si è inventata la destra monetarista e colonialista per tenere sotto costante scacco il ceto medio, derubarlo dei suoi beni, tenere la classe operaia in ansia per il suo lavoro e disponibile ad accontentarsi di un pugno di spiccioli come salario. Monti come i suoi colleghi europei non dice una sola parola e si serve dei mercati per impaurire la popolazione. A noi la paura ed una vita sempre più grama ad altri le bombe all'uranio.
Questa borghesia colta del governo Monti è l'altra faccia della borghesia becera e ridanciana dei parvenù di Berlusconi. Ma non è meno pericolosa ed inquietante.
Il resto di quello che ha detto riguarda la spoliazione dello Stato dei suoi beni che dovrebbero diventare proprietà privata attraverso dismissioni fatte con il coltello alla gola della necessità di fare soldi subito. Per il resto l'Italia è affidata alla governance dei tecnocrati europei e il Nostro non si azzarda a dire niente che non sia già stato detto dai signori che ci stanno imponendo questo Purgatorio.
Pietro Ancona

mercoledì 16 novembre 2011

la lega è morta

Questo tornante della politica italiana conclusosi con la nomina del Ministero Monti ha trascinato via, resa obsoleta e arretrata fuori campo la Lega che viveva in simbiosi con il berlusconismo. Il dito sguaiato di Bossi e la maglietta antiislamica di Calderoli non stonavano accanto agli sguaiati e beceri ministri-cortigiani di Berlusconi. Scomparsi questi l'ossigeno "culturale" della Lega è venuto meno. Il Nord è ora rappresentato da molti eminenti anche se anonime personalità della cultura e della finanza. La proposta politica della lega il federalismo spinto fino all'estremo del secessionismo perdono di consistenza e financo di legittimità in un paese che è chiamato innanzitutto a salvarsi tutto insieme o perire. Il lato negativo che tutto questo avviene con la egemonia di ambienti che sono insensibili ai diritti dei lavoratori e ne vorranno comprimere senza farsi troppi scrupoli il tenore di vita, il welfare, il diritto ad avere un ascensore sociale attraverso l'università od il lavoro. La sinistra è fuori gioco. Parlo della sinistra vera e non certamente del PD o di Sel.

primi commenti in fb sul governo Monti di Pietro Ancona

primi commenti sul governo Monti


Da Berlusconi a Monti:
dalla milaneseria degli arrivati dei parvenù dei ridanciani e barzellettieri alla milaneseria della ricca avara borghesia che manda in figli a studiare all'estero e frequenta club molto esclusivi . Questa non sarà men o caina dell'altra verso i lavoratori e la gente comune. Restiamo sempre a Milano. Ma è tutta qui l'Italia?
Il Militare
La presenza di un militare del calibro e delle responsabilità Nato dell'Ammiraglio Di Paola dovrebbe destare qualche preoccupazione tra i democratici italiani. Abbiamo finora tenuto ben distinti i ruoli del Governo e dell'Esercito e mantenuto il Ministero della Difesa sempre in mani civili. Perchè questo cambiamento? Come fanno Bersani Di Pietro Vendola e tutti gli altri ad accettare questa nomina? Che significa avere un capo qualificato della Nato nel governo italiano?
Il governo perde il controllo delle Forze Armate! La nomina dell' Ammiraglio alto dirigente Nato a Ministro slaccia le Forze Armate dal controllo del Governo che era sempre avvenuto per via di un Ministro civile.

La presenza di un militare del calibro e delle responsabilità Nato dell'Ammiraglio Di Paola dovrebbe destare qualche preoccupazione tra i democratici italiani. Abbiamo finora tenuto ben distinti i ruoli del Governo e dell'Esercito e mantenuto il Ministero della Difesa sempre in mani civili. Perchè questo cambiamento? Come fanno Bersani di Pietro Vendola e tutti gli altri ad accettare questa nomina? Che significa avere un capo qualificato della Nato nel governo italiano?

Andrea Riccardi L'irresistibile ascesa del despota a vita della comunità di Santo Egidio che organizza spettacoli "pacifisti" di politica estera ma non disdegna il finanziamento di aziende come la Finmeccanica che producono armi. Il meglio dei cattolici intorcigliati nel potere pubblico e nei suoi bilanci



ho soppesato uno per uno i nomi (resta da chiarire per che cosa o per chi due ore e venti di discussione con Napolitano) possso dire che è un governo di merda frutto del terrore che la sinistra parlamentare italiana si è presa dei mercati e dell'ansia di liberarsi pur che sia di Berlusconi e della sua squadra di impresentabili personaggi? E' un governo della borghesia italiana che si schiera con...tro la classe lavoratrice e si servirà del sudore e del sangue di venti milioni di lavoratori e lavoratrici per traghettarsi attraverso la crisi ed uscirne indenne. Ai lavoratori toglieranno financo la casa che abitano. E' il governo più clericale della storia della Repubblica e del peggiore clericalismo quello universitario edi sant'egidio.


governo Monti sembra emanazione delle due Università (Bocconi e Cattolica e della Università della Confindustria Luiss) Pensavamo di vivere in un paese a maggioranza di cultura laica ed invece sembra che non sia così e mai poi come oggi siamo stati ad egemonia cattolica e privata.......

IL governo Monti si spaccia per "tecnico" per non essere fatto di politici e certamente non ha gente eletta in Parlamento. E' tuttavia il governo più ideologico della storia della repubblica non liberal ma liberista nella unica interpretazione dei bocconiani e della Voce. Ha dentro di se persone della Confindustria, del Vaticano, della Nato, delle Banche. E' il più vicino agli USA di quanti govern...i ha avuto l'Italia compreso naturalmente il governo Berlusconi. Sarà un governo chiuso non solo alla sinistra ed al socialismo ma alle stesse correnti progressiste del capitalismo. Non c'è un solo keinesiano tra i Ministri. Avremo reaganismo e tatcherismo che si abbatteranno su una società assai più debole di quella inglese e di quella americana. Bisogna vedere per quale quota la Cupola Mafiosa internazionale ha tassato l'Italia e se davvero non vuole farla andare alla deriva. Quale mandato la Cupola ha affidato a Monti?

Pietro Ancona

martedì 15 novembre 2011

post su Facebook 15-11-2011 spread Goldmann Sacks EURO comunismo Occupy Wallstreet Assad

spread Goldmann Sacks EURO comunismo Occupy Wallstreet Assad

Lo spread è la lama della ghigliottina sospesa sull'Italia. La lama scenderà e taglierà la testa se non obbediremo con diligenza e premura agli ordini della Goldman Sachs. Se faremo passare il governo Monti la Lama non scenderà ma minaccerà di scendere tutte le volte che un progetto di Monti incontrerà un qualche ostacolo in Parlamento o nel Paese. Insomma siamo ricattati dal banditismo finanziario. Questa è democrazia? Questa è libertà?



I mercati (Goldmann Sacks e complici) aiutano Monti elevando lo spread a 530 punti. E' un coltello alla gola per coloro che resistono e vorrebbero un Monti a termine. L'avvertimento è chiaro. Fate quello che vuole oppure siete rovinati. Ecco la democrazia che viene praticata in Europa! E meno male che non hanno deciso di bombardarci come hanno fatto con la Libia e faranno con la Siria e l'Iran...



Solo l'avvento di un regime comunista può evitare lo scoppio di altre guerre coloniali e di una grande guerra intereuropea a breve dopo il fallimento dell'EURO.Auspico una convenzione comunista in Italia che propongo lo scioglimento della UE ed il ritorno alla Lira e la fuoriuscita dalla dittatura dei banchieri. Il comunismo è diventata una necessità urgente. L'alternativa è la fame e la miseria per centinaia di milioni di persone.


Il comunismo è diventato indispensabile per la sicurezza dei popoli europei immiseriti dalla dittatura delle banche e dei loro accoliti annidati nelle istituzioni.Cinquecento milioni di esseri umani stanno per entrare nel tricarne della Goldman Sacks e dei suoi complici. Cinquanta anni di civiltà e progresso civile cancellati per sempre. La miseria e la fame sono dietro l'angolo come negli USA!

Monti pare possedere tuti i vizietti dei "politici" italiani. Convoca le donne, i giovani, le regioni e gli enti locali e, se ne avesse avuto il tempo, chissà quanti altri. Demagogia! Ora le Regioni sono causa non ultima della terribile crisi che si è abbattuta sull'Italia con i loro bilanci rossi e gli indebitamenti all'estero. Basterebbe chiudere tutte le "ambasciate" all'estero delle venti regioni italiane per risparmiare miliardi di euro. Ma il nostro "tecnico" inviato speciale della GoldmannSacs e della trilaterale ha serie ambizioni politiche. Si considera un politico e si muove come un politico italiano (di questa generazione).


E' inaccettabile che Monti non ritenga di sentire i partiti di lunga tradizione parlamentaristica come il PSI, i partiti comunisti, i verdi che, per uno scellerato patto Berlusconi-Veltroni si trovano esclusi da un Parlamento assai poco legittimo per la orrenda legge elettorale che lo ha generato. Anche Napolitano sbaglia a non sentire i partiti scacciati dal Parlamento (anche se forse, ma non sono sicuro) la prassi costituzionale non glielo permetta.


· Se si vuole restaurare la democrazia bisogna ripartire da una legge elettorale di proporzionale pura con ingresso in Parlamento anche di coloro che riscuotono un consenso pari a quello che basta per l'assegnazione di un seggio. La grottesca oscena sfilata di 31 partiti e partitini da Monti è la prova del fallimento del bipolarismo e della sua ademocraticità. Il bipolarismo è un letto di procuste della democrazia nel quale vengono generati Scilipoti e tanti altri.


Brutale intervento della polizia USA nel cuore della notte a NewYork ed in altre città americane per sgomberare le piazze occupate dal movimento contro le banche e la loro dittatura sulla società americana, L'ioneffabile Obama ha guardato con fastidio e ostilità malcelata il movimento di rivolta contro le prepotenze dei capitalisti delle banche e delle assicurazioni. La risposta repressiva alle ragioni del movimento non placherà la protesta. L'incantesimo liberista sulla società americana è stato tolto dalle lotte!


In tutti gli States 'USA la polizia attacca i manifestanti di Occupy Wallstreet e ne arresta i leader. L'ordine è stato impartito da Obama da sempre innervosito ed infastidito per le chiarissime parole d'ordine rivoluzionarie ed anticapitalistiche del movimento?


ll lugubre filosofo francese aedo dell'imperialismo annunzia al mondo che Assad e la Libia libera sono finiti. Continua il suo spregevole commento al colonialismo dopo la sua visita in Libia con Sarcozy e Cameron. E' uno dei profeti del nuovo nazismo un nemico dell'umanità


In Libia scoppiata una spaventosa e sanguinaria guerra tra i "rinnovatori" che hanno supportato la Nato nella distruzione del loro paese e partecipato allo assassinio del Martire dell'Imperialismo Gheddafi. Si spara e le varie fazioni stanno producendo violenze e crudeltà inenarrabili! Il popolo libico rimpiange la Jammaria e Gheddafi e sono certo saprà riconquistare la sua libertà....

Il cappio dell'imperialismo si stringe al collo del popolo siriano e minaccia di strangolarlo. La Siria deve essere destabilizzata per realizzare i disegni di Israele e degli USA. Israele che organizza attentati in territorio iraniano riuscendo a realizzare omicidi mirati. Israele e USA lavorano per la guerra....

Silenzio inquietante della sinistra italiana per l'imminente aggressione alla Siria ed all'Iran. Propongo sitin di solidarietà sotto le ambasciate della Siria e dell'Iran. Non dobbiamo essere complici sia pure passivi dell'imperialismo. I comunisti non esitino ad issare la bandiera della Pace!!!

Pietro Ancona

lunedì 14 novembre 2011

L'Italia commissariata. Il capitalismo getta la maschera della democrazia

Può anche darsi che Napolitano sia l'ultimo Presidente di questa Repubblica e che il Parlamento attuale sia l'ultimo Parlamento. Dipende dalla compatibilità che questi due organismi dimostreranno rispetto i piani della tecnocrazia euroatlantica e del giudizio che ne verà dato. Vedremo quale mandato è stato affidato da Obama dalla Merkel e da Sarkozy al Prof. Mario Monti. Intanto privatizzeranno le acque infischiandosene del referendum e, se ne avranno interesse, avvieranno la costruzione di centrali nucleari.



Le forze motrici che interagiscono nella Unione Europea portano al fascismo economico e sociale ed al colonialismo verso i paesi terzi.- L'Europa di Spinelli De Gasperi e Schuman Non c'è più ma ha generato il MOSTRO dell'Europa della Merkel e di Sarcozy e della Nato.Le nazioni vengono destabilizzate e spogliate dei loro beni e non sono libere neppure di andarsene. La tecnocrazia europea è fasci...sta ed è indifferente alla democrazia e vede come inutili orpelli le Costituzioni nazionali. Esiste una tecnocrazia della quale fanno parte Tremonti, Monti, Giuliano Amato che ha un programma in conflitto con la libertà l'eguaglianza la democrazia...... I comunisti ed i democratici europei dovrebbero dichiarare guerra a questa Europa e promuovere dappertutto referendum per uscirne.

la democrazia è un optional del capitalismo. Si può sospendere se fa comodo per qualche mese o anche per un ventennio....



Nonostante le manifestazioni davanti il Quirinale ed in Via del Plebiscito non mi pare proprio che l'Italia giubili strepitosamente per la rovinosa caduta di Berlusconi e dei brutti ceffi che facevano parte del suo governo. Il Paese sente nel suo profondo di essere perdente.Il dopo berlusconi è stato negato agli italiani perchè sequestrato da coloro che hanno imposto Monti e la sua fredda e crudele ideologia liberista nella quale le imprese contano molto di più degli esseri umani. No, non sento proprio giubilare gli italiani. Al massimo, nel sottofondo, sento ridacchiare gente come Corradino Mineo che ritiene finalmente di potersi sfogare senza temere ritorsioni.-




Fino al luglio scorso l'Italia aveva uno spread di 160 punti. Incomincia a salire senza alcun reale motivo che lo giustifichi dai primi di agosto e l'Italia su suggerimento-ordine della UE approva due misure "lacrime e sangue" per i soliti destinatari. Ma lo spread continua a salire. Ora è a quota 600! E' intervenuta la decisione di produrre un subitaneo cambiamento in Italia (come in Grecia). Mo...nti si scalda i muscoli da quattro mesi. Per fortuna hanno deciso di estromettere Berlusconi e la sua cricca e di non ucciderlo come hanno fatto con Gheddafi. Non sappiamo quale sarà il destino dell'Italia. Il nuovo Congresso di Vienna (Bilderberg) non sappiamo quale sorte ci abbia assegnato! Scalfari prende in giro i suoi lettori sostenendo che la crisi italiana è stata parlamentare e soltanto parlamentare!

Dall'art.7 della Costituzione voluto da Togliatti al governo Monti, dal PCI oggi PD, scelte di umiliazione dell'Italia ai potenti clericali o americani. L'Italia è ora davvero l'espressione geografica di cui parlava Metternich.

Siamo sprofondati in un fondo di pozzo nel quale siamo inermi. Non possiamo fare niente perchè tutto il sistema politico italiano è stato "disattivato". Le decisioni vengono prese dalla Cupola Mafiosa presieduta dal Presidente USA e agite attraverso il "mercato" e la UE. Si potrebbero chiudere tutti i Ministeri dal momento che tutto viene deciso dalla BCE, dal FMI, dalla UE. E' la più terribile dittatura che potessimo conoscere. Una dittatura invisibile e soft. Non siamo neppure padroni del nostro debito.Si potrebbe anche chiudere il Parlamento diventato inutile e dispendiosa anticaglia di ciò che fu la democrazia italiana. Berlusconi si trascina dietro l'Italia.


Ieri sera a Ballarò Rosy Bindi e Susanna Camusso si affannavano a negare il ruolo principale svolto dal "mercati" nella caduta di Berlusconi attribuendone il merito al PD ed alle "lotte" svolte dalla CGIL. Purtroppo non è vero. Non è vero che Berlusconi cade per lo sviluppo di una forza interna. Berlusconi cade per mano dei "mercati" usati per terrorizzare l'Italia. Berlusconi avrebbe resistito ancora se i "mercati" non avessero terrorizzato anche lui e la sua famiglia aggredendo le azioni Mediaset. Obama ha presieduto l'attacco all'Italia ed alla Grecia e si è già congratulato con i suoi Quisling Monti e Papademos.

Pietro Ancona

domenica 13 novembre 2011

il mandato del professor Mario Monti

IL mandato del Prof.Mario Monti



L'area liberal e della cosidetta "sinistra non comunista" (pd,sel,idv,verdi) si compiace di rintracciare una causa parlamentare italiana alla caduta di Berlusconi ,alle sue repentine dimissioni da Capo del Governo che fino a martedì scorso sembrava dovessero avvenire tra un mese . Tutto è stato anticipato. I tempi sono stati compressi al minimo. Tra venerdì e domenica si compie l’approvazione della legge di stabilità, le dimissioni e le consultazioni-farsa

e la nomina di un nuovo governo. Stasera Monti sarà incaricato. Corriamo come se qualcuno con un lanciafiamme ci sospingesse da dietro minacciandoci di incenerirci. In effetti l'appuntamento è per lunedì con il nostro Convitato di Pietra: il Mercato-Moloch. Lunedì dobbiamo presentare il governo del signor Monti non all'Italia (che non conta niente) ma a a lui, al Dio Mercato che ha il potere di vita e di morte, può decidere se farci vivere o morire.

Mi sono domandato perchè mai Eugenio Scalfari, Rosy Bindi, Susanna Camusso, la Di Gregorio , Pierluigi Bersani e tutti gli altri avessero tanto interesse ad accreditare l'idea di una causa "interna", italiana, alla caduta del governo trovando stupefacente che negassero quanti viene affermato dai giornali di tutto il mondo. Questi affermano che Berlusconi è stato fatto fuori dai "mercati". Le sue ultime resistenze sono state vinte con un paio di strattoni dati alle azioni Mediaset. il "mercato" gli ha fatto capire con la sua naturale brutalità che doveva sloggiare subito da Palazzo Chigi se non voleva che il suo Impero personale e non solo il suo governo fosse travolto dal Toro imbizzarrito della Borsa.

La risposta che mi sono data è che la candidatura di Mario Monti non è stata fatta in corso d'opera da Napolitano ma "suggerita" dagli americani che l'avrebbero decisa già prima della fine di luglio quando è iniziata la danza macabra dello spread salito da 160 punti ai seicento dei giorni scorsi. Lo spread è stata la leva di Archimede. Monti, Papademos e Avril, tre eminenti tecnocrati liberisti, sperimentati, sono stati proposti per l'Italia, la Grecia e la Libia al posto di Berlusconi, Papandreu e Gheddafi. Quest'ultimo è stato abbattuto a cannonate, Papandreu, definito "pazzo e depresso" da Sarcozy è stato minacciato di morte se, dopo essere stato costretto a ritirare il referendum non si fosse dimesso. Berlusconi ha dovuto rinunziare alle elezioni anticipate cosa che gli ha procurato la rottura con il suo fedelissimo alleato di sempre Bossi. Mai e poi mai Berlusconi avrebbe rotto con Bossi se le minacce che gli sono state fatte non fossero stato tanto gravi!

A quanto pare il gruppo dirigente del PD diventato il referente dell'Ambasciata USA a Roma, collabora alla realizzazione del piano di defenestrazione di Berlusconi e da qualche tempo. La CGIL è stata usata per agganciare la Confindustria e spingerla contro il governo al quale non aveva certamente niente da rimproverare nonostante gli strilli della Marcegaglia. Il suo grido "vogliamo soldi, soldi veri" è stato diverse volte ascoltato da Berlusconi. Semmai le vittime del governo sono state le nuove generazioni, i pensionati, i lavoratori, il welfare. La CGIL non ha mai fatto uno sciopero vero negli ultimi tempi che urtasse gli interessi degli industriali. Il documento a firma Confindustria, Cgil Cisl ed Uil rappresenta il capolavoro diplomatico di questa opera che ha portato gli industriali a raffreddarsi e poi a posare il governo Berlusconi.

Obama si è congratulato con l’Italia ancora prima che Monti fosse formalmente incaricato di formare un nuovo gioverno. E’ il timbro che l’Impero appone all’operazione “i

It alia” per nostra fortuna incruenta. Resta da scoprire la parte fondamentale di tutta la vicenda. Con quale mandato Mario Monti è stato scelto per commissariare l’Italia? Che cosa dovrà fare? Non credo che la posta in gioco sia costituita dalla messa in sicurezza del debito italiano per ridare sicurezza all’euro. Ci deve essere qualcosa di molto molto più importante che riguarda la ristrutturazione dell’Occidente in cui Italia, Grecia, Spagna debbono giocare un ruolo profondamente diverso di quello che finora avevano avuto . Quale è il reale mandato del Prof.Mario Monti? Che ne sarà dell'Italia?

Pietro Ancona

sabato 12 novembre 2011

la quarta guerra di indipendenza perduta

La Quarta Guerra di Indipendenza perduta

La UE viene a dettare la politica in Italia. Napolitano visto da molti come il salvatore della patria è un semplice passacarte. Questo Van Rompy si spinge a negare il diritto degli italiani a scegliere la strada delle elezioni anticipate. Gli uomini della BCE e della UE spadroneggiano in Italia che celebra il suo più umiliante anniversario di storia. L'estromissione di Berlusconi avviene con modalità inaccettabili per chiunque abbia un minimo di decoro. Il signor Monti accolto con un atto di vassallaggio del Presidente della repubblica che lo nomina Senatore e da un Senato servile.



L'Italia perde la sua quarta guerra di indipendenza senza neppure combatterla. Siamo stati fatti prigionieri e se non cade l'Euro o l'UE lo resteremo per sempre. Siamo una marca della Francia. Viva il 150 anniversario dell'unità d'Italia!

Il Sole 24 ore fa un toto ministro e prevede Gianni Letta ed Enrico Letta Ministri del governo Monti. Zio e nipote che sottolineano il nuovo partito della destra italiana nato dal PdL e dal PD. L'immarcescibile Giuliano Amato estensore della Costituzione Europea di Lisbona che contraddice in fatto di democrazia ed equità la Costituzione Italiana tornerebbe come Ministro degli Esteri (è molto amerikano e vaticano). La Russa sbraita ed è con gli occhi di fuori perchè pensa che le 29 Maserati che ha comprato per il suo Ministero sarà un altro a godersele.

Vendola si è pronunciato a favore del governo Monti. Sel si è totalmente clonato ed identificato nella politica del PD. Anche di Pietro sarà della partita- Una corsa a salire sulla diligenza inviata dai poteri forti dell'Occidente. Restano fuori i partiti comunisti che non sono in Parlamento. L'appello patriottico a salvare la borghesia italiana a spese delle classi lavoratrici e dei pensionati è stato raccolto da tutta la Oligarchia ben pasciuta del Parlamento.
Ps: mi domando se Sel esiste come partito o è una tifoseria di Vendola e basta.

Come i Reali blasonavano di nobiltà i cavalieri che rendevano loro particolari servigi, così Napolitano (per conto di Re Sarcozy e dell'Imperatore USA) nomina Monti arcisenatore di un Parlamento disonorato e fellone che accetta pur di sopravvivere qualche mese ancora la qualunque.

A Bersani che ha fatto dell'antiberlusconismo la bandiera del PD ricordo che Furio Colombo fu cacciato via dall'Unità perchè ritenuto dalla Direzione del PD troppo antiberlusconiano. La linea suicida di allora era di non combattere il Kaimano. La linea suicida di oggi è accettare soluzioni anche le peggiori pur di cacciarlo via. Ma ci hanno pensato Sarkozy ed Obama a farlo fuori rovinando l'Italia

I "mercati" cioè la speculazione dei miliardari che prende di mira e spolpa non solo industrie e commerci ma anche Stati sovrani sono una specie di Dio Moloch intoccabile del mondo capitalistico. Niente Tobin Tax, niente abolizione di investimenti al buio e sulla parola. Possono fare quello che vogliono e mettere sul lastrico le nazioni. Chiunque può essere bombardato dagli speculatori da un momento all'altro ed affondare. Come si fa a resistere a gente che secondo lo stesso Prodi ha a disposizione 12 mila miliardi di euro?

Pietro Ancona

giovedì 10 novembre 2011

quarto reich

Quarto Reich

Nel 150 anniversario dell'Unità d'Italia, al suono dell'inno di Mameli accompagnato da qualche lacrimuccia senil patriottica di Napolitano, l'Italia non c'è più! Siamo diventati un lander franco tedesco del Nuovo Reich. Il sogno di Hitler si realizza! La nostra Carta Costituzionale, il nostro ordinamento politico, le nostre prerogative di stato sovrano, non ci sono più! Basta un arcuarsi del sopracciglio di Draghi o di Trichet e i "mercati" ci tassano di qualche miliardo di euro di interessi da pagare. E ci rovinano. I mercati usati dal Nuovo Potere Ideologico Euroatlantico. Siamo stati inglobati con la forza del ricatto finanziario in un sistema dentro il quale non contiamo assolutamente niente. La nomina di Monti a Senatore a vita di un parlamento oramai disonorato e svuotato di ogni potere è l'atto di vassallaggio verso il Nuovo Potere. Tutto è stato stabilito dalla Massoneria Nera a Bilderberg con la complicità dela oligarchia politica ed economica italiana.

Nelle fauci degli squali
Berlusconi viene defenestrato perchè è l'ultimo governante concesso agli italiani e l'Italia viene commissariata con Monti. La nomina di costui a senatore a vita è un atto di vassallaggio ai "mercati" che hanno preso il controllo dell'Occidente. Monti farà quanto Berlusconi non ha potuto fare perchè trattenuto da interessi elettorali. Berlusconi viene giubilato e spernacchiato perchè non abbastanza di destra e liberista!!!!!! Costituzione, parlamento e partiti non contano più niente.
Patetici riti della "sinistra"
Alla luce di quanto sta accadendo mi appaiono patetici ed infantili certi riti della politica italiana come le primarie: a che serve scegliere se tutte le istituzioni italiane non contano più niente? La democrazia non esiste più in Italia. Comandano " i mercati" la BCE ed il FMI che, quando fa loro comodo, decidono chi deve governare (sempre per conto loro)

Il caimano non serve più
Berlusconi non basta più e non serve più alla destra liberista occidentale.Ci vuole qualcuno più scafato e più introdotto di lui nel potere internazionale qualcuno che fa parte di Bilderberg ed insegna liberismo ed asocialità alla Bocconi di Milano. Dal prossimo lunedì statali, pensioni licenziamenti, privatizzazioni, contratti, precarietà saranno al centro delle cure della svolta di destra con la collaborazione della "sinistra" del PD. La nomina di Monti a senatore a vita è un atto di sottomissione dei poteri dello Stato italiano alla BCE ed al FMI.

I sindacati felloni
Le Confederazioni CGIL,CISL,UIL si distinguono nella crisi più grave che abbia mai investito l'Italia per il loro .....silenzio. Lavoro, pensioni, privatizzazioni, welfare non li riguardano. Non debbono disturbare l'avvicinamento del PD al potere. Anche se questo avviene contro i lavoratori. Zitti e mosca!!
Statali a calci in culo
Gli statali dovranno pagare un prezzo amarissimo alla "crisi" italiana: trasferimenti coatti, blocco stipendi, riduzione degli stessi, turnover cancellati, liquidazioni ritardate, pensioni peggiorate. Da anni oggetto di una campagna di odio e di diffamazione nella quale si è distinto Brunetta sono stati lasciati soli da sindacati e pd. Odio di classe allo stato puro per cancellare civiltà e diritti delle persone che servono lo Stato
Massoneria nera
I banditi di Bilderberg che decidono i destini del mondo (ne hanno i mezzi ed il controllo) avranno il loro uomo al controllo dell'Italia. Napolitano per ingraziarsi gli squali che stanno divorando l'Italia lo nomina senatore a vita. Le istituzioni italiane non contono più niente. Debbono solo eseguire gli ordini che vengono da fuori.

martedì 8 novembre 2011

cancelliamoci dall'Occidente!

Cancelliamoci dall'Occidente!

Dobbiamo avviarci in una strada che ci allontani dall'Europa dagli USA e dalla Nato e ci avvicini al Brasile, all'Argentina, alla Russia, alla Cina ed all'India ed ai paesi del mediterraneo. L'Europa di Maastrict e di Lisbona è una trappola di fascismo economico e sociale incompatibile con la nostra Costituzione. L'allontanamento non sarà facile ma restare sarebbe suicida.Torniamo alla nostra lira e ritiriamoci da tutte le "missioni" coloniali in cui siamo impegnati nel mondo.


Ritorniamo alla nostra intrepida e gloriosa lira cancellata dalla massoneria internazionale e dal centro-sinistra europeista che ci ha infilato nel letto infernale di Procuste e ci ha privato della libertà della democrazia della Carta Costituzionale



L'Italia, la Spagna, il Portogallo, il Marocco, la Libia, l'Algeria, l'Albania, la Grecia, la Bosnia possono costituire l'area mediterranea di libero scambio, esterna all'Europa oggi sotto la dittatura franco-tedesca.Non c'è niente che valga le umiliazioni di essere esposti al ludibrio quanto la nostra condizione è migliore di quella di coloro che ci spingono dentro il baratro.



Non è accettabile che i mercati che altro non sono che i potentati dell'Occidente decidano della sorte del nostro Primo Ministro con la minaccia di farci fallire. Oggi tocca a Berlusconi domani toccherà a chiunque. L'Occidente o bombarda o fa fallire i governi che gli sono sgraditi. Questa è dittatura. Tutte le nostre istituzioni diventano inutili orpelli. La Costituzione carta straccia. Basta con l'Euro, basta con l'Europa. Ritorniamo alla LIRA e riprendiamoci la nostra sovranità.

La caduta di Berlusconi per diktat dei "mercati" di Sarcozy e del capitalismo occidentale che vogliono un governo più prono ai loro i voleri e più disponibile a fare macelleria sociale è inaccettabile. E' inaccettabile che la prima cosa che farà il governo post-berlusconiano sarà pensioni più difficili da raggiungere e meno consistenti e licenziamenti facilissimi. . Tutte cose che leggo nei lividi volti degli uomini del centro-sinistra che stanno sbavando per le poltrone ed il potere. Berlusconi doveva cadere attaccandolo da sinistra e non da destra.....


L'attacco all'Iran

La Russia si muove. Avrebbe dovuto farlo anche per la Libia. Non avrebbe dovuto permettere l'assassinio di Gheddafi. Israele ha un grande arsenale atomico. L'Iran ha diritto di farsi l'atomica. Israele rinunzi al suo arsenale atomico e questo renderà giusta la richiesta di impedire all'Iran di farsi l'atomica.

Pietro Ancona

lunedì 7 novembre 2011

VIVA LA RIVOLUZIONE D'OTTOBRE

Viva la Rivoluzione d'ottobre!
Oggi ricordiamo l' anniversario della Rivoluzione d'Ottobre per rinnovare la nostra convinzione nei valori che portarono alla liberazione di milioni di uomini e di donne uniti nell'URSS che è stata nazione di nazioni e patria del socialismo rimpianto da quanto lo conobbero e vissero dentro le sue regole. La fine dell'URSS è avvenuta nel 1993 con il colpo di Stato di Eltsin che non incontrò alcuna resistenza a riprova della sua natura profondamente civile e democratica. L'URSS è caduta perchè ha perduto le sue difese nell'accerchiamento capitalistico, si è aperta ad un mondo esterno che invece aspettava vorace di regolare i conti che non era riuscito a chiudere nel lungo sanguinoso assedio della Rivoluzione durato fino al 1923 dentro la stessa URSS e poi mai dismesso per i settanta anni della sua gloriosa esistenza. L'URSS è stata una grande potenza di pace, non ha usato l'atomica come gli americani hanno fatto a Hiroshima e Nagasaki, non ha aggredito i piccoli popoli indifesi con la sua superiorità aerea e tecnologica come hanno fatto e fanno gli imperialisti USA dalla guerra di Corea all'aggressione alla Libia.
Con la fine dell'URSS l'Europa ha perso la sua grande speranza di futuro. I popoli europei non saranno nè liberi nè eguali e perderanno tutte le conquiste che avevano realizzato con l'appoggio morale e politico dei comunisti. La Grecia si accinge ad un durissimo inferno di fame, l'Italia è stata proditoriamente attaccata dalla speculazione internazionale che non è altro che la megalomania di un pugno di banchieri in grado di manovrare senza essere soggetti ad alcuna limitazione o regola una massa di 12 mila miliardi di euro e distruggere Stati sovrani attaccando il loro debito. Da quando manca l'URSS viviamo nell'anarchia amorale e spietata di un mondo in cui tutte le certezze degli esseri umani sono messe in discussione compresa quella stessa di esistere. Non solo le conquiste realizzate ma il diritto a non essere rovinati e travolti dalla valanga sociale che produce diecine e diecine di milioni di nuovi poveri a cominciare dagli Stati Uniti dove la povertà sta diventando il tratto dominante delle grandi metropoli e delle città abbandonate della deindustrializzazione violenta.
Oggi più che mai i pericoli ai quali il capitalismo espone l'umanità di miseria, degrado della natura, guerre di sterminio e coloniali, ripropongono la necessità del socialismo. O socialismo o barbarie. Il socialismo è superiore eticamente al capitalismo e adatto meglio del capitalismo al giusto uso sociale di risorse sempre più limitate ed al balzo culturale necessario all'umanità e che non è certo quello racchiuso dai prodotti informatici ma nello uso della scienza al servizio dell'uomo e non degli affaristi.
La socialdemocrazia non può che piegarsi ai piedi dei banchieri come sta facendo in Europa. Non ha risposte. Ne diventa compli cde nel mettere il cappio al collo alle classi lavoratrici. Le riforme di struttura non servono che a rafforzare la logica del profitto. Il capitalismo non è nè riformabile nè condizionabile come ci eravamo illusi. Deve essere abbattuto con il suo potere di ingiustizia e di atrocità sociali e militari.
Viva la Rivoluzione d'Ottobre!
Pietro Ancona

domenica 6 novembre 2011

Ucciso il capo della opposizone armata colombiana

CON L’UCCISIONE DEL COMANDANTE ALFONSO CANO, IL REGIME COLOMBIANO CONFERMA LA PROPRIA ESSENZA GUARRAFONDAIA

Di Darko Ramírez*

Nelle ultime ore i media colombiani e internazionali, per bocca dei propri direttori, “opinionisti” e pennivendoli vari, stanno celebrando l’uccisione in combattimento del Comandante in Capo delle FARC-EP, Alfonso Cano, avvenuta ieri nel dipartimento meridionale del Cauca.
Il trionfalismo della iena Santos, del ministro della Difesa Pinzón e degli altri carnefici del popolo colombiano al governo è pari soltanto a quello registrato quando un bombardamento in territorio ecuadoregno dell’aviazione statunitense, supportata da truppe colombiane, mise fine alla parabola resistente del Comandante Raúl Reyes il 1 marzo 2008, o quando il Comandante Jorge Briceño venne seppellito da tonnellate di bombe scagliate sul suo accampamento insorgente da oltre una sessantina fra aerei ed elicotteri da guerra, nel settembre del 2010.
Come allora, anche oggi i corifei del regime, i lustrascarpe dell’imperialismo ed i complici di ogni sorta del terrorismo di Stato gridano “vittoria!”, promettono (da Santos in giù) ai guerriglieri “carcere o tomba”, e annunciano con squilli di trombe la “fine definitiva delle FARC e del conflitto”. Riferendosi all’organizzazione guerrigliera più antica e poderosa delle Americhe, vomitano termini quali “decapitata”, “allo sbando”, “in preda ad una crisi di leadership”, e via discorrendo, per poi lanciarsi in squallide elucubrazioni su chi sarà il successore di Alfonso Cano, ovviamente non senza assicurare che la “successione sarà piena di tensioni e lotte intestine”.
Lorsignori dimenticano che le FARC, con quasi mezzo secolo di lotta rivoluzionaria alle spalle, hanno accumulato esperienza, capacità combattente e solidità organica che, sommate ad una compattezza ideologica e a una chiarezza politica fuori dal comune, le predispongono strutturalmente ad assorbire i colpi, seppur duri come questo, a rendere immediatamente esecutiva la sostituzione dei compagni morti (già prevista con abbondante anticipo) e a dare continuità politica e militare ai piani di lavoro di tutte le unità combattenti e militanti.
Con la morte di un quadro politico-militare storico del calibro del Comandante Alfonso Cano, che dalla Gioventù e dal Partito Comunista era passato alle file guerrigliere per evitare di essere trucidato dal terrorismo di Stato al pari degli oltre 5000 dirigenti e militanti dell’Unión Patriótica, il popolo colombiano perde uno dei suoi migliori figli, un rivoluzionario che ha lottato senza cedimenti per la pace con giustizia sociale e che si è sacrificato per un futuro migliore per il suo popolo.
Il regime oligarchico-mafioso capeggiato da Santos, che alcuni sprovveduti e miopi affermano erroneamente essere diverso da quello uribista, sguazza nell’orgia di sangue succhiato al popolo colombiano e conferma la propria essenza guerrafondaia. Un regime putrefatto, infinitamente pluriomicida e cronicamente affetto dal morbo della menzogna, che lo porta a ripetere come un grammofono inceppato che uccidendo qualche comandante insorgente si potrà sterminare il progetto rivoluzionario; e ad ignorare che, fino a quando impereranno la fame, la miseria, lo sfruttamento, l’ingiustizia e la disuguaglianza sociali, il latifondo, il narcoparamilitarismo, la dittatura del gran capitale, le privatizzazioni, la svendita della sovranità nazionale e il terrorismo di Stato, compendiati dal rifiuto di dialogare con l’insorgenza per arrivare ad una soluzione politica del conflitto, le ragioni storiche, politiche, economiche e sociali che hanno partorito la guerriglia saranno più attuali che mai, e questa continuerà a nutrirsi con sempre maggior intensità della linfa vitale che alimenta ogni progetto di trasformazione radicale dell’esistente, vale a dire le masse popolari.


*Politologo ed analista ecuadoregno
http://www.nuovacolombia.net



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sabato 5 novembre 2011

BERSANI A PIAZZA SANGIOVANNI. DISCORSO DEL BUON "MODERATO"

Discorso del buon moderato

Ho sentito tutto il discorso di Bersani trasmesso in diretta da rainew24, discorso fatto ad una piazza della quale non ho capito il colore delle bandiere ma che certamente non era rosso. Piazza pacifica contrapposta alla piazza del 15 ottobre violenta con inarrivabile cattivo gusto rafforzato da un ringraziamento alla Polizia che sembrava una presa di posizione, uno schierarsi contro i giovani del 15 ottobre. Il discorso è stato decoroso fatto da una persona perbene schifata e stanca delle intemperanze berlusconiane e delle volgarità della destra italiana. Discorso di attacco quasi inaspettato alla Merkel ed a Sarcozy ma che non ha detto una sola parola di critica per il cosidetto "mercato" e per la necessità di imbrigliare la speculazione. Non ha parlato di responsabilità internazionali sulla crisi italiana che viene strumentalizzata per rovinare l'Italia e decuplicare il debito. Bersani ha assunto impegni seri per la riforma della politica ed impegni generici verso i giovani per i quali non è stata proposta alcuna seria misura contro la precarizzazione. La legge Biagi non è stata nominata. Avrebbe potuto proporre un plafonamento in basso dei salari con il Salario Minimo Garantito e non lo ha fatto. Ha proposto una alleanza del PD-Sel-Idv al terzo polo di Casini. Tutta la politica a sinistra del suo schemino di governo viene ignorata. Come se non esistesse. Fatto nuovo la presenza dei socialdemocratici tedeschi e dei socialisti francesi. Ma sono socialisti come Bersani è comunista, cioè "lo furono". In effetti non ha preso le distanze dal catalogo ingiunto dalla BCE all'Italia tranne una generica cosa detta a proposito dei licenziamenti che non si è capita molto bene. Insomma un discorso del buono ed onesto moderatismo contrapposto a quello degli sguaiati e volgari cortigiani di Berlusconi.
Pietro Ancona

giovedì 3 novembre 2011

il mondo ha bisogno di comunismo

IL MONDO HA BISOGNO DI COMUNISMO

Non c'è spazio per la socialdemocrazia

Il fallimento della proposta di referendum di Papandreu è la prova della inadeguatezza della socialdemocrazia nel fronteggiare questa fase di imbarbarimento del capitalismo: soltanto il comunismo può piegare il Drago che sta distruggendo quanto c'era di civile nella società europea e sta massacrando le nazioni petrolifere per depredarle e ridurle a lande infernali.

Gli spietati avvoltoi che volteggiano sull'Europa

Draghi non rappresenta l'Europa ma l' establiscement finanziario occidentale. In primo luogo i banchieri di Wall Street che hanno provocato il disastro che lui dovrebbe fronteggiare....Siamo in piena dittatura dei banchieri che impongono anche con le armi le lineee liberiste agli Stati ribelli. E' accaduto con la Libia che voleva detronizzare il dollaro....

Borse e cannoni
In Italia, in Grecia, in Spagna macelleria sociale. In Libia, in Iraq, in Somalia macelleria umana. Due linee della Tirannia Ideologica Liberista e della ban da di avvoltoi che si accinge a divorare il ceto medio europeo ed ad insanguinare la Siria e l'Iran. Oramai sappiamo a memoria le prescrizioni buone per tutte le situazioni e gli Stati: privatizzazioni, licenziamenti liberi, meno molto meno welfare, penskioni di fame a 70 anni, lavoro precario e tutte le risorse ai ric coni.

Ho sentito un pezzo della conferenza di Draghi sulle decisioni ideologiche dei governatori delle banche centrali in linea con la Bibbia Monetarista di Friedmann sperimentata da Reagan, Thatcher ed altri loschi figuri liberisti. Si propongono misure per svenare gli Stati ed i lavoratori con una ricetta eguale per tutti e che esclude sempre rendite, profitti e patrimoni.Insistono per le privatizzazioni quando si sa che producono dappertutto un aumento del costo dei servizi (basti vedere le poste in Italia). La crisi è una loro invenzione per ridurre in schiavitù il lavoro ed impoverire le popolazioni


No all'Europa usurpata dal duo franco-tedesco che mette 27 Stati difronte al fatto compiuto delle loro scelte fatte per i loro interessi. No a misure che non sono contro la crisi, son o inefficaci e servono soltanto per fare sfogare l'odio dei padroni contro i lavoratori ed i loro diritto

Chavez confisca immense quantità di terre accaparrate dagli inglesi
anc he per questovogliono Chavez morto e faranno di tutto per liquidarlo. Come hanno fatto con Allende. Ha assunto una decisione in controtendenza con la politica delle multinazionali di accaparramento delle migliori terre del pianeta per imporre prezzi da monopolio sui generi alimentari di prima necessità: pane, latte, carne......

mercoledì 2 novembre 2011

lettera di Lenin agli operai d'europa e d'america

Lettera agli operai d'Europa e d'America
Pubblicato il 24 gennaio 1919 sull'Izvestia n° 16 e sulla Pravda n° 16



Compagni,

nella conclusione alla mia lettera agli operai americani, del 20 agosto 1918, scrivevo che ci troveremo in una fortezza assediata fino al giorno in cui gli altri eserciti della rivoluzione socialista internazionale non ci verranno in aiuto. Gli operai stanno rompendo con i loro socialtraditori, con i Gompers e con i Renner, aggiungevo. Gli operai si avvicinano, lentamente ma costantemente, alla tattica comunista e bolscevica.

Dal giorno in cui sono state scritte queste parole sono trascorsi meno di cinque mesi, e bisogna dire che la maturazione della rivoluzione proletaria mondiale, in rapporto al passaggio degli operai dei diversi paesi al comunismo e al bolscevismo, si è svolta nel frattempo con straordinaria rapidità.

Il 20 agosto 1918 solo il nostro partito, il partito bolscevico, aveva rotto decisamente con la vecchia Internazionale, con la II Internazionale del periodo 1896-1914, che era fallita così vergognosamente durante la guerra imperialistica del 1914-1918. Solo il nostro partito si era avviato per una nuova strada, passando dal socialismo e dal socialdemocratismo, copertisi di vergogna per la loro alleanza con la brigantesca borghesia, al comunismo, passando dal riformismo e dall'opportunismo piccolo-borghese, che permeavano e permeano tuttora profondamente i partiti socialdemocratici e socialisti ufficiali, a una tattica realmente proletaria e rivoluzionaria.

Oggi, 12 gennaio 1919, vediamo già tutta una serie di partiti proletari comunisti, non solo entro i confini del vecchio impero zarista, per esempio in Lettonia, in Finlandia, in Polonia, ma anche nell'Europa occidentale, in Austria, in Ungheria, in Olanda ed, infine, in Germania. Nel momento in cui la tedesca "Lega Spartaco", con dirigenti così illustri e noti in tutto il mondo, con difensori della classe operaia così fedeli come Liebknecht, Rosa Luxemburg, Clara Zetkin, Franz Mehring, ha rotto definitivamente i suoi rapporti con i socialisti del genere di Scheidemann e di Südekum, con questi socialsciovinisti (socialisti a parole e sciovinisti nei fatti) che si sono disonorati per sempre a causa della loro alleanza con la brigantesca borghesia imperialistica di Germania e con Guglielmo II, nel momento in cui la "Lega Spartaco" ha assunto il nome di "Partito Comunista di Germania", la fondazione della III Internazionale, dell'Internazionale comunista, realmente proletaria, realmente internazionalistica, realmente rivoluzionaria, è diventata un fatto. Questa fondazione non è stata ancora sancita formalmente, ma di fatto la III Internazionale già esiste.

Tutti gli operai coscienti, tutti i socialisti sinceri non possono non vedere oggi quale infame tradimento del socialismo abbiano preparato coloro che hanno sostenuto la "propria" borghesia nella guerra del 1914-18, come hanno fatto i menscevichi e i "socialisti-rivoluzionari" in Russia, gli Scheidemann e i Südekum in Germania, i Renaudel e i Vandervalde in Francia, i Henderson e i Webb in Inghilterra, i Gompers e soci in America. Questa guerra si è pienamente smascherata come una guerra imperialistica, reazionaria, di rapina sia da parte della Germania che da parte dei capitalisti d'Inghilterra, di Francia, d'Italia e d'America, che cominciano ora ad azzuffarsi per la spartizione del bottino trafugato, per la spartizione della Turchia, della Russia, delle colonie africane e polinesiane, dei Balcani, ecc. Le ipocrite frasi di Wilson e dei "wilsoniani" sulla "democrazia" e sull' "alleanza dei popoli" vengono smascherate con sorprendente rapidità nel momento in cui vediamo la borghesia francese impadronirsi della riva sinistra del Reno e i capitalisti francesi, inglesi e americani arraffare la Turchia (Siria, Mesopotamia) e una parte della Russia (Siberia, Arcangelo, Bakù, Krasnovodsk, Ashkhabad, ecc.), nel momento in cui vediamo accentuarsi l'inimicizia tra l'Italia e la Francia, tra la Francia e l'Inghilterra, tra l'Inghilterra e l'America, tra l'America e il Giappone, per la spartizione del bottino.

Accanto a questi "socialisti" pusillanimi, irresoluti, profondamente imbevuti dei pregiudizi della democrazia borghese, che ieri difendevano i "loro" governi imperialistici e oggi si limitano a elevare "proteste" platoniche contro l'intervento militare in Russia, accanto a costoro aumenta nei paesi dell'Intesa il numero di coloro che seguono la strada del comunismo, la strada di MacLean, di Debs, di Loriot, di Lazzari, di Serrati, di coloro i quali hanno capito che solo il rovesciamento della borghesia, la distruzione dei parlamenti borghesi, solo il potere sovietico e la dittatura del proletariato possono schiacciare l'imperialismo, garantire la vittoria del socialismo, assicurare una pace duratura.

Il 20 agosto 1918 la rivoluzione proletaria era limitata alla Russia, e il "potere sovietico", ossia il fatto che tutto il potere dello Stato è nelle mani dei Soviet di deputati degli operai, dei soldati e dei contadini, sembrava (ed era di fatto) un'istituzione puramente russa.

Oggi, il 12 gennaio 1919, registriamo un poderoso movimento "sovietico" non solo nelle regioni del vecchio impero zarista, in Lettonia, per esempio, in Polonia e in Ucraina, ma anche nei paesi dell'Europa occidentale, nei paesi neutrali (Svizzera, Olanda, Norvegia) e in quelli che hanno sofferto per la guerra (Austria, Germania). La rivoluzione in Germania, che è particolarmente importante e caratteristica, poiché la Germania è uno dei paesi capitalistici più progrediti, ha assunto subito delle forme "sovietiche". Tutto il processo di sviluppo della rivoluzione tedesca e, in particolare, la lotta degli "spartachisti", cioè dei veri e unici rappresentanti del proletariato, contro l'alleanza tra la canaglia traditrice degli Schidemann e dei Südekum e la borghesia, mostrano chiaramente come la storia ponga il problema nei riguardi della Germania.

O il "potere sovietico" o il parlamento borghese, qualunque sia l'insegna (Assemblea "nazionale" o Assemblea "costituente") sotto cui si presenta.

è questa l'impostazione storico-mondiale del problema: cosa che possiamo e dobbiamo dire senza tema di esagerare.

Il "potere sovietico" è il secondo atto storico mondiale o la seconda fase di sviluppo della dittatura del proletariato. Il primo atto è stato la Comune di Parigi. La geniale analisi del contenuto e della portata della Comune, fatta da Marx nella Guerra civile in Francia, ha mostrato come la Comune abbia creato un nuovo tipo di Stato, lo Stato proletario. Ogni Stato, persino la repubblica più democratica, non è altro che una macchina con cui una classe schiaccia un'altra classe. Lo Stato proletario è la macchina con cui il proletariato schiaccia la borghesia, e questa repressione è necessaria, a causa della furiosa e disperata resistenza, che non si arresta dinanzi a niente, opposta dai grandi proprietari fondiari e dai capitalisti, da tutta la borghesia e da tutti i suoi accolti, da tutti gli sfruttatori, non appena ha inizio il loro rovesciamento, non appena comincia l'espropriazione degli espropriatori.

Il parlamento borghese, sia pure il più democratico nella repubblica più democratica, nella quale permanga la proprietà dei capitalisti e il loro potere, è la macchina di cui un pugno di sfruttatori si serve per schiacciare milioni di lavoratori. I socialisti, lottando per emancipare i lavoratori dallo sfruttamento, hanno dovuto utilizzare i parlamenti borghesi, come una tribuna, come una delle basi per la propaganda, per l'agitazione, per l'organizzazione, fino a che la nostra lotta è rimasta entro i limiti del regime borghese. Ma oggi che la storia mondiale ha posto all'ordine del giorno il compito di distruggere tutto questo regime, di abbattere e schiacciare gli sfruttatori, di passare dal capitalismo al socialismo, oggi, limitarsi al parlamentarismo borghese, alla democrazia borghese, abbellire questa democrazia come "democrazia" in generale, celarne il carattere borghese, dimenticare che il suffragio universale, sino a che perdura la proprietà dei capitalisti, è solo una delle armi dello Stato borghese, significa tradire vergognosamente il proletariato, passare dalla parte del suo nemico di classe, dalla parte della borghesia, significa essere un traditore e un rinnegato.

Le tre tendenze del socialismo mondiale, di cui la stampa bolscevica ha parlato instancabilmente dopo il 1915, si delinearono dinanzi a noi con singolare evidenza, alla luce della lotta sanguinosa e della guerra civile in Germania.

Il nome di Karl Liebknecht è noto agli operai di tutti i paesi. Dappertutto, e in particolare nei paesi dell'Intesa [7], questo nome è il simbolo della dedizione del capo agli interessi del proletariato, il simbolo della fedeltà alla rivoluzione socialista. Questo nome è il simbolo di una lotta realmente sincera e piena di abnegazione, di una lotta implacabile contro il capitalismo. Questo nome è il simbolo di una lotta intransigente contro l'imperialismo, non a parole ma nei fatti, di una lotta aperta a tutti i sacrifici nel momento stesso in cui il "proprio" paese è intossicato dalle vittorie imperialistiche. Con Liebknecht e con gli "spartachisti" si schiera quanto c'è ancora di onesto e di realmente rivoluzionario tra i socialisti della Germania, si schierano tutti gli elementi migliori e più convinti del proletariato, tutte le masse degli sfruttati che fremono di sdegno e sono sempre più pronte alla rivoluzione.

Contro Liebknecht sono gli Scheidemann, i Südekum e tutta questa banda di spregevoli lacchè del Kaiser e della borghesia. Sono dei traditori del socialismo come i Gompers e i Victor Berger, i Hendersonn e i Webb, i Renaudel e i Vandervelde. Sono lo strato superiore degli operai comprati dalla borghesia, che noi bolscevichi (rivolgendoci ai Südekum russi, ai menscevichi) chiamavamo "agenti segreti della borghesia nel movimento operaio" e che i migliori socialisti d'America hanno battezzato, con un'espressione meravigliosa per la sua espressività e per la sua profonda verità, come "labor lieutenants of the capitalist class", "luogotenenti operai della classe capitalistica". è questo il tipo più recente e "moderno" di tradimento del socialismo, perché in tutti i paesi civili, progrediti, la borghesia depreda, mediante l'oppressione coloniale o traendo "profitti" finanziari da paesi deboli formalmente indipendenti, una popolazione molto più numerosa di quella del "proprio" paese. Di qui la possibilità economica dei "sovrapprofitti" per la borghesia imperialistica e l'impiego di una parte di questi sovrapprofitti per corrompere l'esiguo strato superiore del proletariato, per trasformarlo in piccola borghesia riformistica, opportunistica, che ha paura della rivoluzione.

Tra gli spartachisti e i seguaci di Scheidemann ci sono i "kautskiani" esitanti e privi di carattere, che la pensano come Kautsky, che a parole sono "indipendenti" ma che di fatto dipendono per intero e su tutta la linea oggi della borghesia e dai fautori di Scheidemann, domani dagli spartachisti, che in parte seguono i primi e in parte i secondi, che non hanno idee, carattere, una linea politica, onore, coscienza, che sono l'incarnazione vivente della confusione dei filistei, i quali a parole sono per la rivoluzione socialista, ma che di fatto sono incapaci di capirla, non appena è cominciata, e difendono da rinnegati la "democrazia" in generale, cioè difendono nei fatti la democrazia borghese.

In ogni paese capitalistico ogni operaio che riflette riconoscerà nella situazione ogni volta diversa in rapporto alle condizioni nazionali e storiche, proprio queste tre tendenze fondamentali, tanto tra i socialisti quanto tra i sindacalisti, poiché la guerra imperialistica e l'inizio della rivoluzione proletaria mondiale generano nel mondo intero correnti ideali e politiche omogenee.



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Le righe precedenti erano state scritte prima del selvaggio e infame assassinio di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg per opera del governo di Ebert e di Scheidemann. Questi carnefici, che strisciano servilmente davanti alla borghesia, hanno permesso alle guardie bianche tedesche, cani di guardia della sacra proprietà capitalistica, di linciare Rosa Luxemburg, di colpire alle spalle Karl Liebknecht, adducendo il pretesto palesemente falso di una sua "fuga" (lo zarismo russo, reprimendo nel sangue la rivoluzione del 1905, ha fatto più volte ricorso ad assassini di questo genere, adducendo lo stesso falso pretesto della "fuga" degli arrestati); questi carnefici hanno coperto in pari tempo le guardie bianche con l'autorità di un governo innocente che si pretende al di sopra delle classi! Non vi sono parole per descrivere la turpitudine e l'infamia di questo omicidio commesso da sedicenti socialisti. Evidentemente, la storia ha scelto una strada nella quale la funzione dei "luogotenenti operai della classe capitalistica" deve essere svolta sino all'"estremo limite" della ferocia, della bassezza e della vigliaccheria. Continuino gli sciocchi kautskiani a parlare nel loro giornale, Die Freiheit [8], di un "tribunale" dei rappresentanti di "tutti" i partiti "socialisti" (queste anime servili continuano a chiamare socialisti i boia Scheidemann)! Questi eroi dell'ottusità filistea e della viltà piccolo-borghese non capiscono neppure che il tribunale è un organo del potere statale e che la lotta e la guerra civile in Germania si svolgono appunto per stabilire in quali mani sarà questo potere: nelle mani della borghesia, a cui prestano i loro "servigi" gli Scheidemann, come carnefici e istigatori di Pogrom, i Kautsky, come esaltatori della "democrazia pura", o nelle mani del proletariato, che rovescerà gli sfruttatori capitalisti e ne schiaccerà la resistenza.

Il sangue degli uomini migliori dell'Internazionale proletaria, dei capi indimenticabili della rivoluzione socialista mondiale, temprerà sempre nuove masse di operai a una lotta ad oltranza. E questa lotta condurrà alla vittoria. Abbiamo conosciuto in Russia, nell'estate del 1917, le "giornate di luglio", quando gli Scheidemann russi, i menscevichi e i socialisti-rivoluzionari, coprivano "con l'autorità dello Stato" la "vittoria" delle guardie bianche sui bolscevichi e quando per le strade di Pietrogrado i cosacchi linciavano l'operaio Voinov per avere diffuso appelli bolscevichi. Sappiamo per esperienza con quanta rapidità queste "vittorie" della borghesia e dei suoi servi guariscano le masse dalle illusioni del democratismo borghese, del "suffragio universale", ecc.



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Tra la borghesia e in seno ai governi dell'Intesa si registrano attualmente certe esitazioni. Una parte vede che in Russia sta già cominciando la disgregazione dei reparti militari alleati, che aiutano le guardie bianche e servono la più nera reazione dei monarchici e dei proprietari fondiari; che la prosecuzione dell'intervento militare e i tentativi di sconfiggere la Russia, in quanto richiedono un esercito di occupazione forte di milioni di uomini, per un lungo periodo, costituiscono la via più sicura perché la rivoluzione proletaria si trasferisca al più presto nei paesi dell'Intesa. L'esempio dell'esercito tedesco d'occupazione in Ucraina è abbastanza persuasivo.

L'altra parte della borghesia dei paesi dell'Intesa continua a essere favorevole all'intervento militare in Russia, all'"accerchiamento economico" (Clemenceau) e allo strangolamento della Repubblica sovietica. Tutta la stampa al servizio di questa borghesia, cioè la maggior parte dei quotidiani d'Inghilterra e di Francia comprati dai capitalisti, vaticina il rapido crollo del potere sovietico, descrive gli orrori della fame in Russia, diffonde menzogne sui "disordini" e sull'"instabilità" del governo sovietico. I reparti delle guardie bianche, dei grandi proprietari fondiari e dei capitalisti, che l'Intesa aiuta con ufficiali, armamento, denaro e forze ausiliarie, dividono, affamandoli, il centro e il nord della Russia dalle regioni più ricche di grano, dalla Siberia e dalla regione del Don.

Le sofferenze degli operai affamati a Pietrogrado, a Mosca, a Ivanovo-Voznesensk e in altri centri industriali sono realmente gravi. Le masse operaie non avrebbero mai sopportato la miseria e i tormenti della fame a cui li condanna l'intervento militare dell'Intesa (un intervento spesso mascherato con la promessa ipocrita di non inviare i "propri" eserciti, mentre continua l'invio di "truppe di colore", armamenti, denaro, ufficiali), le masse non avrebbero sopportato tali sventure, se gli operai non avessero compreso che difendono in tal modo la causa del socialismo in Russia e nel mondo intero.

I reparti "alleati" e delle guardie bianche occupano Arcangelo, Perm, Orenburg, Rostov sul Don, Bakù, Ashkhabad, ma il "movimento sovietico" ha conquistato Riga e Kharkov. La Lettonia e l'Ucraina diventano repubbliche sovietiche. Gli operai vedono che non sopportano invano i loro grandi sacrifici, che la vittoria del potere sovietico avanza e si estende, cresce e si consolida in tutto il mondo. Ogni mese di dura lotta e di gravi sacrifici rafforza la causa del potere sovietico nel mondo intero, indebolisce i suoi nemici, gli sfruttatori.

Gli sfruttatori hanno ancora in mano tanta forza da poter uccidere e linciare i dirigenti migliori della rivoluzione proletaria mondiale, da aggravare i sacrifici e le sofferenze degli operai delle regioni e dei paesi occupati o conquistati. Ma gli sfruttatori di tutto il mondo non avranno tanta forza da poter frenare la vittoria della rivoluzione proletaria mondiale, che emancipa l'umanità dall'oppressone del capitale, dall'eterna minaccia di nuove guerre imperialistiche, inevitabili all'epoca del capitalismo.

N. Lenin




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Risposta alle domande di un giornalista americano [9]
Scritta il 20 luglio 1919. Pubblicata sulla Pravda n° 132 del 25 luglio 1919



Rispondo alle cinque domande che mi sono state poste, a condizione che sia mantenuta la premessa datami per iscritto che la mia risposta sarà pubblicata su più di cento giornali degli stati uniti d'America.

1. Il Governo sovietico aveva un programma governativo non riformista, ma rivoluzionario

martedì 1 novembre 2011

Interventi in FB in un giorno convulso

Interventi in Facebook nel giorno delle convulsioni finanziarie

Prima che sia troppo tardi, prima che ci riducano tutti in miseria e travolgano quanto abbiamo fatto nel corso di tutta la nostra vita, prima che murino i portoni delle banche come fecero in Argentina, organizziamo una marcia su Bruxelles e sulla BCE per chiedere misure vere contro la spec ulazione ed organizziamo l'assedio alle istituzioni italiane! I politici non vogliono bloccare la speculazione ed in Europa tranne i comunisti sono tutti dalla parte di WallStreet.

arrestare gli operatori di borsa che speculano! Mettere sotto inchiesta almeno i più spregiudicati e cinici! La vita di milioni di persone e di Stati sovrani non può dipendere dai capricci e dai giochi di speculatori irresponsabili capaci di guadagnare in un solo giorno milioni di euro e di vantarsene in giro!

Qualcuno rivendichi in Europa che nessuna misura economica o finanziaria venga assunta senza l'approvazione del Parlamento Europeo e dei Parlamenti degli Stati membri. Il destino di mezzo miliardo di persone non può dipendere dalle decisioni di due persone. Intanto bisognerebbe sospendere le quotazioni ei titoli di Stato e chiudere le borse.


Il disastro finanziario che sta travolgendo il mondo è stato provocato dalla applicazione delle teorie monetariste di Milton FRiedmann che furono sperimentate per la prima volta nel Cile di Pinochet dove provocarono un milione di morti in Inghilterra dalla Tatcher ed in USA da Reagan. Ora vengono imposte con la forza delle armi anche a paesi come la Libia e l'Iraq. Il liberismo in Europa sta provocando l'impoverimento di cinquecento milioni di persone. Rende urgente l'alternativa comunista.


Un colpo di scena "democratico" nello svolgimento della crisi finanziaria mondiale. Il socialista Papandreu compie scelte liberiste ma introduce la possibilità che vengano accettate o respinte da un referendum popolare. Ma il capitalismo è diventato autoritario ed incompatibile con la democrazia ed il sistema oleato da WallStreet è entrato in tilt. Una contraddizione che si aggiunge a quella islandese. Non è facile piegare i popoli alla dei banchieri.
Pietro Ancona



Francamente non mi preoccupo più della borsa, dei mercati, dello spread, dei titoli che diventano carta straccia. Prima finisce questo regime di terrorismo minuto per minuto degli speculatori è meglio sarà per tutti. Qualsiasi cosa sarà migliore dello schifo kin cui ci costringono a vivere con il cuore in gola per i diagrammi delle borse e dei titoli di stato. Il capitalismo è diventato incompatibile con la libertà e la democrazia. Il solo annunzio del referendum in Grecia provoca il finimondo! Basta!

Vendola, Di Liberto e Ferrero

La traversata del deserto per raggiungere il socialismo sarà dura e lunga. Vendola, Ferrero, Di Liberto non vogliono affrontarla. Hanno preso la scorciatoia della alleanza c on il PD che li condurrà in Parlamento a fare leggi gradite alla Marcegaglia agli americani ed al vaticano


Il terrorista
Sacconi paventa una nuova stagione di terrorismo. Non di capisce dove va a parare e più che temerlo il terrorismo sembra evocarlo. Vieni, vieni, con un bello attentato, una bella strage che sanzioni la natura criminale della rivolta giovanile!Spero che non abbia i mezzi questo Stato per organizzare un o o più delitti da attribuire poi alla sinistra. Certo è inquietante il ruolo di un Ministro che da anni lavora com mezzi legali ma anche sleali alla distruzione delle tutele giuridiche del lavoro. Ricordo per tutti la manomissione delle pensioni attribuita ipocritamente e vigliaccamente ad un "refuso" ma della quale assieme a Tremonti si è vantato a Bruxelles!


Libertà, democrazia e benessere del capitalismo. Tutti incollati alla TV a seguire le montagne russe del "mercato" che rovinano le famiglie e le nazioni mentre i gruppi dominanti dell'Occidente lasciano fare! Ricchissimi banchieri insaZIABILI divoratori del sangue dei popoli. Cinquecento milioni di europei sull'orlo del fallimento! Mille volte meglio per tutti il Comunismo! A da venì baffon! Il mercato non sopporta la democrazia! L'annunzio del referendum in Grecia produce un teremoto di intimidazione terroristica del capitalismo

giovedì 27 ottobre 2011

Dopo la Rivoluzione d'Ottobre La Prima Costituzione Comunista del Mondo,

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DOCUMENTI






COSTITUZIONE DELL'URSS

(nota:prima Costituzione approvata dal V Congresso Panrusso dei Soviet il 10 luglio 1918)

TITOLO I

Dichiarazione dei diritti del popolo lavoratore e sfruttato

Capitolo I
1. - La Russia prende il nome di Repubblica dei Soviet dei deputati degli operai, dei contadini e dei soldati. Tutto il potere, centrale e locale, appartiene
ai Soviet.
2. - La Repubblica Sovietica russa viene costituita come Federazione di Repubbliche Sovietiche nazionali sulla base di una libera unione di nazioni libere.
Capitolo II
3. - Allo scopo fondamentale di sopprimere qualsiasi forma di sfruttamento
dell'uomo da parte dell'uomo, di abolire per sempre la divisione della società in classi, di reprimere senza pietà gli sfruttatori, di instaurare l'organizzazione socialista della società, e di assicurare infine la vittoria del socialismo in tutti i paesi, il III Congresso panrusso dei Soviet dei deputati degli operai, dei contadini e dei soldati, decreta ciò che segue:
a) Al fine di attuare la socializzazione del suolo, la proprietà privata su di esso è abolita e tutti i terreni vengono dichiarati proprietà nazionale e trasferiti ai lavoratori, senza indennizzo, sulla base del principio dell'uguaglianza di uso.
b) Tutti i boschi, le ricchezze del sottosuolo e le acque d'interesse nazionale, il bestiame e tutto ciò che è attinente ai terreni, tutte le fattorie modello e le aziende agricole moderne sono dichiarate proprietà pubblica.
e) Come primo passo verso il totale trasferimento nelle mani della Repubblica Sovietica operaia e contadina delle fabbriche, delle officine, delle miniere, delle ferrovie e degli altri mezzi di produzione o di trasporto, viene ratificata la legge sovietica sul controllo operaio e sul Consiglio Superiore dell'Economia nazionale, al fine di assicurare il potere dei lavoratori sui loro sfruttatori.
d) La legge del Soviet che annulla i debiti contratti dal governo dello Zar, dei feudali e della borghesia rappresenta un grave colpo infetto al capitale finanziario internazionale; è necessario avanzare risolutamente su questa strada fino alla vittoria completa della rivolta del proletariato internazionale contro il giogo del capitale.
e) Il trasferimento di tutte le banche nelle mani dello Stalo degli operai e dei contadini, è una delle condizioni dell'emancipazione dei lavoratori dal giogo capitalistico.
f) Al fine di distruggere gli elementi parassitàri della società e di organizzare l'economia nazionale, viene istituito per tutti il servizio obbligatorio del lavoro.
g) Per assicurare alle masse lavoratrici la totalità del potere e togliere di mezzo qualsiasi possibilità di restaurazione del potere degli sfruttatori, viene decretato l'armamento dei lavoratori, la formazione di un'Armata Rossa socialista degli operai e dei contadini, nonché il completo disarmo delle classi possidenti.
Capitolo III
4. - Manifestando la propria decisione di strappare l'umanità agli artigli del capitale finanziario e dell'imperialismo, che nel corso di questa guerra - la guerra più criminale che ci sia mai stata - hanno inondato la terra di sangue, il III Congresso panrusso dei Soviet approva la politica attuale del potere sovietico, che intende rifiutare i trattati segreti, stabilire la massima solidarietà tra gli operai e i contadini degli eserciti in guerra, ottenere ad ogni costo mediante misure rivoluzionarie una pace democratica senza annessioni o indennizzi, sulla base del diritto dei popoli a disporre di se stessi.
5. - Nello stesso spirito, il III Congresso panrusso dei Soviet insiste sulla necessità di una completa rottura con la barbara politica della civiltà borghese, che ha costruito il benessere degli sfruttatori in un esiguo numero di nazioni privilegiate sull'asservimento di centinaia di milioni di lavoratori, in Asia, nelle colonie in genere e nei paesi meno estesi.
6. - Il III Congresso panrusso dei Soviet approva vivamente la politica del Consiglio dei commissari del popolo, che ha proclamato la totale indipendenza della Finlandia, iniziato la ritirala delle truppe russe di stanza in Persia e concesso il diritto all'autodeterminazione all'Armenia.
Capitolo IV
7. - Il III Congresso panrusso dei Soviet dei deputati degli operai, dei contadini e dei soldati, ritiene che ora, nel momento della lotta decisiva del proletariato contro i suoi sfruttatori, non vi deve essere posto per questi ultimi negli organi del potere. Il potere deve appartenere unicamente ed interamente alle masse lavoratrici ed ai loro autentici organismi rappresentativi: i Soviet dei deputati degli operai, dei contadini e dei soldati.
8. - Al tempo stesso, cercando di realizzare una unione veramente libera, volontaria e completa, e perciò duratura e solida delle classi lavoratrici di tutte le nazioni della Russia, il III Congresso panrusso dei Soviet si limita a formulare i principi fondamentali della Federazione delle Repubbliche Sovietiche Russe, riconoscendo agli operai ed ai contadini di ogni nazione il diritto di decidere liberamente, nei propri congressi dei Soviet, se essi desiderano partecipare al Governo fcderaie ed alle altre istituzioni Sovietiche federali e quale forma essi ritengono che questa partecipazione debba assumere.

TITOLO II

Disposizioni generali della Costituzione della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa

Capitolo V
9. - Nell'attuale periodo di transizione, la Costituzione della Repubblica Socialista federativa Sovietica Russa ha essenzialmente il compito di instaurare, nella forma di un forte potere sovietico panrusso, la dittatura dei lavoratori delle città e delle campagne e dei contadini più poveri, al fine di annientare totalmente la borghesia, di abolire lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo e di instaurare il socialismo, nel quale non vi saranno né divisioni di classe né potere statale.
10. - La Repubblica Russa è una libera comunità socialista di tutti i lavoratori della Russia. Tutto il potere entro i confini della Repubblica Socialista
federativa Sovietica Russa appartiene alla popolazione operaia del paese nella sua totalità, organizzata nei Soviet delle città e delle campagne.
11. -I Soviet delle regioni che hanno usanze particolari o una propria struttura nazionale possono associarsi in unioni regionali autonome, alla lesta delle quali, come nel caso di tutte le altre unioni regionali che potranno formarsi in futuro, si trovano i congressi regionali dei Soviet e i loro organi esecutivi. Queste unioni regionali autonome entrano nella Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa sulla base del principio federale.
12. - II potere supremo nella Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa appartiene al Congresso panrusso dei Soviet e, nell'intervallo fra i congressi, al Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet.
13. - Al line di garantire ai lavoratori un'autentica libertà di coscienza, la Chiesa è separata dallo Stato e la scuola dalla Chiesa, e si riconosce a tutti i cittadini la libertà di propaganda religiosa ed antireligiosa.
14. -Allo scopo di assicurare ai lavoratori un'autentica libertà di esprimere le loro opinioni, la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa sopprime la dipendenza della stampa nei confronti del capitale, trasmette nelle mani della classe operaia e dei contadini poveri tutti i mezzi tecnici e materiali necessari per la pubblicazione di giornali, libri ed altri prodotti di stampa, e garantisce la loro libera diffusione in tutto il paese.
15. - Per garantire ai lavoratori una vera libertà di riunione, la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, riconoscendo ai cittadini della Repubblica Sovietica il diritto di organizzare liberamente riunioni, comizi, cortei, ecc., mette a disposizione della classe operaia e dei contadini poveri tutti i locali necessari per organizzare riunioni popolari, con mobili, illuminazione e riscaldamento.
16. - Allo scopo di garantire ai lavoratori una vera libertà di associazione, la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, che ha spezzato il potere economico e politico delle classi possidenti togliendo cosi di mezzo lutti gli ostacoli che nella società borghese avevano finora impedito agli operai ed ai contadini di godere della libertà di organizzazione e di azione, offre agli operai ed ai contadini più poveri tutta la sua assistenza materiale e di altro genere affinché essi possano unirsi ed organizzarsi.
17. - Per garantire ai lavoratori il reale accesso alla cultura, la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa si propone di dare l'istruzione campleta, generale e gratuita agli operai ed ai contadini più poveri.
18. - La Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa dichiara che il lavoro è obbligatorio per tutti i cittadini, e formula il principio «chi non lavora non
mangia».
19. -Al fine di proteggere con tutti i mezzi le conquiste della grande rivoluzione operaia e contadina, la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa dichiara obbligatoria per tutti i cittadini della Repubblica la difesa della patria socialista ed istituisce il servizio militare generale. L'onore di difendere la rivoluzione con le armi in pugno appartiene solo ai lavoratori: coloro che non lavorano sono sottoposti ad altri obblighi militari.
20. - La Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, in base al principio della solidarietà internazionalista tra i lavoratori di tutte le nazioni, la accorda i diritti politici dei cittadini russi agli stranieri che risiedono sui territorio della Repubblica Russa per ragioni di lavoro e che appartengono alla classe operaia od ai contadini che non vivono del lavoro altrui; riconosce, inoltre, ai Soviet locali il diritto di accordare a questi stranieri la cittadinanza russa senza altra
formalità.
21. - La Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa concede diritto di asilo a tutti gli stranieri perseguitati per delitti politici o religiosi.
22. - Riconoscendo l'eguaglianza di diritto dei cittadini, indipendentemente dalla loro razza o nazionalità, la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa dichiara incompatibile con le leggi fondamentali della Repubblica la tolleranza dei privilegi e di qualsiasi genere di preferenza attribuita in base alla razza ed alla nazionalità, come pure l'oppressione delle minoranze nazionali o la limitazione della parità dei loro diritti.
23. - Rispecchiando gli interessi della classe operaia nel suo insieme, la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa priva gli individui od i gruppi particolari di quei diritti il cui esercizio danneggerebbe gii interessi della rivoluzione socialista.

TITOLO III

Struttura del potere Sovietico

A. Organizzazione del potere centrale

Capitolo VI
Il Congresso panrusso dei Soviet dei deputati degli operai, soldati, contadini e cosacchi
24. - Il Congresso panrusso dei Soviet è il potere supremo della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa.
25. - Il Congresso panrusso dei Soviet è composto dai rappresentanti dei Soviet di città, in ragione di un deputalo ogni 25000 elettori, e dei rappresentanti dei congressi dei Soviet provinciali, in ragione di un deputato ogni 125000 abitanti.
26. - Il Congresso panrusso dei Soviet viene convocato dal Comitato Esecutivo Centrale panrusso almeno due volte all'anno.
27. - Il Congresso panrusso dei Soviet straordinario viene convocato dal Comitato Esecutivo Centrale panrusso di propria iniziativa o su richiesta dei Soviet locali in rappresentanza di almeno due terzi della popolazione totale della Repubblica.
28. - Il Congresso panrusso dei Soviet elegge il Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet, che non può comprendere più di 200 membri.
29. - II Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet è responsabile di fronte al Congresso panrusso dei Soviet.
30. - Nell'intervallo dei congressi, il Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet è il potere supremo della Repubblica.

Capitolo VII

Il Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet

31. -Il Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet è Porgano supremo di legislazione, amministrazione e controllo della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa.
32. - Il Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet fissa le direttive generali dell'attività del Governo operaio-contadino e di tutti gli organi del potere sovietico nel paese; coordina dal centro Pattività legislativa ed amministrativa e vigila affinché la Costituzione, i decreti del Congresso panrusso dei Soviet e degli organi centrali del potere Sovietico siano applicati.
33. - Il Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet esamina e ratifica i progetti dei decreti ed altre proposte avanzate dal Consiglio dei Commissari del popolo o dai dipartimenti ministeriali; esso ha anche facoltà di emanare di propria iniziativa decreti ed ordinanze.
34. - Il Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet convoca il Congresso panrusso dei Soviet, al quale rende conto della propria attività e trasmette, dei rapporti sulla politica generale e su questioni particolari.
35.- Il Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet designa il Consiglio dei Commissari del popolo per l'amministrazione generale della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa ed i Commissariati del popolo per la direzione dei differenti rami dell'amministrazione.
36. - 1 membri del Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet operano nei Commissariati del popolo o eseguono missioni particolari su richiesta del Comitato stesso.
Capitolo VIII
Il Consiglio dei Commissari del popolo
37. -Al Consiglio dei Commissari del popolo spetta l'amministrazione generale della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa.
38. - Nell'assolvimento di questi compiti, il Consiglio dei Commissari del popolo emana decreti, ordini ed istruzioni ed in generale prende tutti i provvedimenti necessari per una condotta regolare ed efficace degli Affari Pubblici.
39. - Il Consiglio dei Commissari del popolo comunica immediatamente tutti i propri decreti e le proprie deliberazioni al Comitato Esecutivo Centrale panrusso.
40. - Il Comitato Esecutivo Centrale panrusso può annullare i decreti e le deliberazioni del Consiglio dei Commissari del popolo o sospendere la loro esecuzione.
41. -Tutti i decreti e le deliberazioni del Consiglio dei Commissari del popolo su questioni politiche di interesse generale debbono essere sottoposte all'esame ed all'approvazione del Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet.
42. - I membri del Consiglio dei Commissari del popolo dirigono i Commissariali del popolo.
43. - Vengono istituiti diciotto Commissariati del popolo, e precisamente, il Commissariato del popolo: a) agli Affari esteri, b) alla Difesa nazionale, e) alla Marina, d) agli Affari interni, e) alla Giustizia, f) al Lavóro, g) agli Affari sociali, h) all'Istruzione, i) alle Poste e Telegrafi, l) alle Nazionalità, m) agli Affari finanziari, n) alle Comunicazioni, o) all' Agricoltura, p) al Commercio e all'Industria, q) agli Approvvigionamenti alimentari, r) ai Controllo di Stato, s) al Consiglio Superiore dell'Economia Nazionale t) alla Sanità.
44. - Presso ogni Commissario del popolo, e sotto la sua presidenza, viene istituito un collegio, i cui membri sono confermati dal Consiglio dei Commissari del popolo.
45. - Il Commissario del popolo ha diritto di prendere di propria iniziativa decisioni sulle questioni di competenza del Commissariato corrispondente, segnalandole al collegio. Se il collegio non approva una certa decisione del Commissario del popolo, senza sospendere l'esecuzione della decisione, esso può portare la questione di fronte al Consiglio dei Commissari del popolo, o di fronte al Presidium del Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet. Questo diritto di ricorso appartiene anche a ciascun membro del collegio.
46. - Il Consiglio dei Commissari del popolo è interamente responsabile di fronte al Congresso panrusso dei Soviet e al Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet.
47. -I Commissari del popolo e i collegi annessi ai Commissariati del popolo sono interamente responsabili di fronte al Consiglio dei Commissari del popolo ed al Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet.
48. - Il titolo di Commissario del popolo appartiene unicamente ai membri del Consiglio dei Commissari del popolo responsabili degli affari generali
della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa: nessun altro rappresentante del potere, sia centrale che locale, può appropriarsene.

Capitolo IX

Attributi del Congresso punrusso dei Soviet e del Comitato Esecutivo Centrale punrusso dei Soviet


49. - E' di competenza del Congresso panrusso dei Soviet e del Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet la soluzione di tulle le questioni d'interesse nazionale, come:
a) l'elaborazione della Costituzione della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa e l'introduzione in essa di emendamenti;
b) la direzione generale di tutta la politica estera ed interna della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa;
e ) l'istituzione e la revisione delle frontiere, nonché l'alienazione di una parte del territorio della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa o la rinuncia ad alcuni diritti che le appartengono;
d) la determinazione delle frontiere e dell'ambito di competenza dei congressi regionali dei Soviet che fanno parte della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, nonché la soluzione dei conflitti che sorgono tra essi;
e) l'ammissione alla Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa di nuovi membri della Repubblica Sovietica ed il riconoscimento del diritto detenuto dalle sue parti costitutive di separarsi dalla Federazione russa;
f) la divisione amministrativa generale dei territori della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa e l'approvazione dei raggruppamenti regionali;
g) l'instaurazione e la revisione del sistema dei pesi e delle misure, ed anche del sistema monetario, sul territorio della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa;
h) i rapporti con gli stati stranieri, dichiarazioni di guerra e trattati di pace;
i) la conclusione di crediti, di accordi commerciali, doganali e finanziari;
1) la creazione delle basi e l'elaborazione del piano complessivo dell'economia nazionale e dei suoi diversi settori, sul territorio della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa;
m) l'approvazione del bilancio della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa;
n) l'istituzione di tasse e di imposte statali;
o) la creazione delle basi organizzative delle forze armate della Repubblica
Socialista Federativa Sovietica Russa;
p) la legislazione d'interesse nazionale, l'organizzazione della procedura
giudiziaria, della legislazione civile, penale, ecc.;
q) la nomina e la destituzione dei singoli membri del Consiglio dei Commissari
del popolo o del Consiglio dei Commissari del popolo nel suo insieme, nonché
l'approvazione della nomina del Presidente del Consiglio dei Commissari del
popolo;
r) l'emanazione di decreti generali concernenti l'acquisto o la perdita del diritto
di cittadinanza russa e i diritti degli stranieri sul territorio della Repubblica;
s) il diritto di amnistia generale o parziale.
50. - Oltre alle questioni sopraindicate, rientrano nella competenza del Congresso panrusso dei Soviet e del CEC panrusso dei Soviet tutte le questioni che essi ritengono di loro competenza.
51. - Il Congresso panrusso dei Soviet è l'unica autorità competente per: a) l'istituzione, la revisione e la modificazione dei principi fondamentali della Costituzione; b) la ratifica dei trattati di pace.
52. - Le questioni indicate ai punti e e h dell'articolo 49 vengono regolate dal Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet solo quando non è possibile riunire il congresso panrusso dei Soviet.

B. Organizzazione del Potere locale

Capitolo X

I congressi dei Soviet

53. - Partecipano ai congressi dei Soviet (di governatorato, di distretto urbano e rurale) i rappresentanti di tutti i Soviet che si trovano nel territorio dell'unità amministrativa in questione ed i rappresentanti dei Soviet delle unità (villaggio, fabbrica, officina, ecc.) le cui questioni amministrative sono esaminate di fronte alle assemblee generali degli elettori in base alle norme seguenti:
a) il congresso di governatorato comprende i rappresentanti dei Soviet di città, i Soviet dei quartieri di fabbriche e di officine con più di 5000 abitanti, ed i rappresentanti dei Soviet rurali secondo le quote: congresso di mandamento: un deputato ogni 10000 abitanti; Soviet urbani. Soviet dei quartieri di fabbriche e di officine, Soviet di fabbriche e di officine al di fuori del territorio cittadino: un deputalo ogni 2000 elettori. Per tulio il governatorato, i deputati non debbono essere più di 300. Se prima del congresso del governatorato, vengono convocali direttamente i congressi di distretto, le elezioni nei mandamenti non avvengono mediante i congressi di mandamento ma mediante i congressi di distretto.
b) Il congresso di distretto comprende i rappresentanti di tutti i Soviet dei territorio, compreso il Soviet urbano di distretto, secondo le quote seguenti: un deputato ogni 1000 abitanti per i Soviet rurali; un delegato ogni 200 elettori per i Soviet dei quartieri o delle fabbriche e delle officine che si trovano al di fuori del territorio cittadino. Per lutto il distretto, i deputati non debbono essere più di 300.
c) Il congresso di mandamento comprende i rappresentanti di tutti i Soviet del territorio, secondo la quota: un deputato ogni 100 abitanti.
54. -I congressi dei Soviet sono convocati dagli organi esecutivi corrispondenti del potere sovietico (comitato esecutivo) su richiesta o per iniziativa dei Soviet locali in rappresentanza di almeno un terzo della popolazione della circoscrizione. In ogni caso, essi debbono riunirsi almeno una volta all'anno nelle regioni, nei governatorati e nei distretti ed almeno una volta ogni tre mesi nei mandamenti.
55. - Il congresso dei Soviet (della regione, del governatorato, dei distretti urbani e rurali) elegge il proprio organo esecutivo: il comitato esecutivo. Quest'ultimo non può comprendere più di 25 membri per i Soviet di regione e di governatorato; 20 membri per i Soviet di distretto urbano; 10 membri per i Soviet di distretto rurale.
Il comitato esecutivo è responsabile di fronte al Soviet che lo ha eletto.
56. - Nei limiti del suo ambito di competenza, il congresso dei Soviet (di regione, di governatorato, di distretto) è l'organo supremo del potere nel territorio considerato; tra due sessioni del congresso, lo stesso potere appartiene al comitato esecutivo.

Capitolo XI

I Soviet dei deputati

57. -I Soviet dei deputati sono organizzati: a) nelle città, secondo la quota di un deputato ogni 1000 abitanti; essi possono comprendere da un minimo di 50 ad un massimo di 100 membri; b) negli agglomerati rurali (villaggi, borgate, frazioni, città con meno di 10000 abitanti, villaggi del Caucaso, villaggi ucraini e delle sleppe), secondo la quota di un deputalo ogni 100 abitanti; essi possono comprendere da un minimo di 3 ad un massimo di 50 deputati per ogni agglomerato.
Il mandato ha una durata di tre mesi.
58. - Per lo svolgimento della propria attività normale, il Soviet dei deputati forma un organo esecutivo (comitato esecutivo), composto nei villaggi da 5 persone al massimo: nelle città si elegge un membro del comitato esecutivo ogni 50 deputati. Il numero dei membri non deve comunque essere inferiore a 3 e superiore a 15; per le città di Mosca e Leningrado il massimo è portato a 40. Il comitato esecutivo è responsabile di fronte al Soviet da cui è stato eletto.
59. - II Soviet dei deputati è convocato dal comitato esecutivo per iniziativa di quest'ultimo o su richiesta di almeno la metà dei suoi membri. In ogni caso, esso deve essere convocato almeno una volta alla settimana nelle città e due volte alla settimana nei villaggi.
60. - Nei limiti di loro competenza, il Soviet e l'assemblea generale degli elettori rappresentano, nei casi previsti dall'art. 57, il potere supremo del loro territorio.

Capitolo XII

Gli attributi degli organi locali del potere sovietico

61. - Gli organi del potere Sovietico regionali, di governatorato, dei distretti urbani e rurali, nonché i Soviet dei deputati, hanno facoltà di: a) applicare tutte le decisioni degli organi superiori corrispondenti del potere sovietico; b) prendere tutti i provvedimenti necessari per migliorare le condizioni culturali ed economiche del loro territorio; e) risolvere tutti i problemi di interesse puramente locale; d) coordinare tutta Cattività sovietica nei limiti del loro territorio.
62. -I congressi dei Soviet e i loro comitati hanno diritto di esercitare il controllo sull'attività dei Soviet locali. Pertanto gli organi sovietici regionali hanno diritto di controllo su tutti' i Soviet della loro regione, gli organi sovietici del governatorato su tutti i Soviet del governatorato, ad eccezione dei Soviet cittadini che non rientrano nel quadro dei congressi dei Soviet distrettuali, ecc. I congressi dei Soviet di regione, di governatorato e i loro comitati esecutivi hanno inoltre il diritto di abrogare le decisioni prese dai Soviet del territorio della loro circoscrizione. Nei casi di particolare importanza, essi devono informare di ciò le autorità sovietiche centrali.
63. - Per assolvere i compiti loro affidati, i Soviet (di città e di villaggio) e i comitati esecutivi (di regione, di governatorato, dei distretti urbani e rurali) creano i servizi necessari assegnando ad ognuno un direttore.

TITOLO IV

Il diritto elettorale attivo e passivo

Capitolo XIII
64. -Hanno diritto di elezione e di eleggibilità, indipendentemente dalla loro confessione, nazionalità o residenza, i cittadini sovietici della Repubblica Socialista Federativa Sovietista Russa di entrambi i sessi, che al momento delle elezioni abbiano compiuto diciotto anni ed appartengano alle seguenti categorie:
a) gli individui che traggono i loro mezzi di sussistenza dal lavoro produttivo e da un lavoro socialmente utile, nonché quelli che effettuano un lavoro domestico permettendo ai primi di compiere il loro lavoro produttivo, come gli operai e gli impiegati di qualsiasi categoria e di qualsiasi genere che lavorano nell'industria, nel commercio, nell'agricoltura e in altri settori, i contadini e i coltivatori kazaki che non si servono di salariati al fine di ottenere un profitto;
b) i soldati dell'esercito e della marina Sovietica;
e) i cittadini che rientrano nelle categorie definite al punto a) e b) del presente articolo e che hanno perduto, in misura maggiore o minore, la loro capacità lavorativa.
65. - Non eleggono e non possono essere eletti:
a) coloro che impiegano salariati al fine di ottenere un profitto;
b) coloro che fruiscono di redditi che non provengono dal loro lavoro, come gli interessi del capitale, i redditi delle aziende e delle proprietà immobiliari, ecc.:
e) i commercianti privati, i mediatori commerciali;
d) i monaci, gli ecclesiastici e tutti coloro che sono al servizio della Chiesa e dei culti religiosi;
e) i funzionari e gli agenti della vecchia polizia, del corpo speciale della gendarmeria e dei servizi di sicurezza, nonché i membri della casa regnante di Russia;
f) coloro che sono privi di capacità di intendere e di volere; g) coloro che sono stati condannati per furto e delitti infamanti, per il periodo stabilito dalla legge o dalle sentenze dei tribunali.

Capitolo XIV

II sistema elettorale

66. - Le elezioni avvengono conformemente ai metodi stabiliti ed alla data fissata dai Soviet locali.
67. - Le elezioni hanno luogo alla presenza della Commissione elettorale e dei rappresentanti del Soviet locale.
68. - Quando la partecipazione del rappresentante del potere sovietico risulla materialmente impossibile, egli viene sostituito dal presidente della Commissione elettorale o, in sua assenza, dal presidente del consiglio elettorale.
69. -1 risultati dello scrutinio vengono messi a verbale, e quest'ultimo viene firmato dai membri della Commissione elettorale e dal rappresentante del Soviet.
70. - Il regolamento elettorale e la partecipazione alle elezioni dei sindacati e di altre organizzazioni dei lavoratori sono fissati dal Soviet locale, secondo le istruzioni del Comitato Esecutivo Centrale panrusso.

Capitolo XV

La verifica e l'annullamento delle elezioni e la revoca dei deputati

71. - Tutta la documentazione relativa alle elezioni viene depositata presso il Soviet corrispondente.
72. Il Soviet designa una commissione dei mandati per verificare i risultati elettorali.
73. La commissione del mandati riferisce al Soviet sul risultati elettorali.
74. II Soviet decide la validità dei candidati contestali.
75. Se l'elezione di un candidato non risulta valida, il Soviet indice nuove elezioni.
76. Quando si verificano irregolarità generali nelle elezioni. Porgano gerarchicamente superiore del potere Sovietico prende in esame il loro annullamento.
77. Ultima istanza perciò che concerne l'annullamento delle elezioni sovietiche è il Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet.
78. Gli elettori hanno diritto di revocare in qualsiasi momento il deputato da loro eletto e di procedere a nuove elezioni, in base alle disposizioni del regolamento generale.

Norme sul bilancio

Capitolo XVI

79. - Nella fase attuale della dittatura dei lavoratori, la politica finanziaria della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa persegue essenzialmente il fine di espropriare la borghesia e di preparare le condizioni per l'eguaglianza di tulli i cittadini della Repubblica nel campo della produzione e della distribuzione dei beni. Pertanto essa si propone di assicurare al potere sovietico il diritto di disporre di tutti i mezzi necessari al soddisfacimento dei bisogni locali e generali della Repubblica Sovietica, senza arrestarsi di fronte al diritto di proprietà privata.
80. - Le entrate e le uscite della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa compaiono nel bilancio generale di Stato.
81. - Il Congresso panrusso dei Soviet o il Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet determina i redditi che debbono confluire nel bilancio nazionale e quelli che spettano ai Soviet locali; esso fissa la ripartizione delle imposte.
82. -I Soviet fissano la ripartizione delle imposte e dei proventi unicamente destinati a coprire i bisogni dell'economia locale. I bisogni generali dello Stato sono soddisfatti mediante le risorse provenienti dal tesoro pubblico.
83. - Si possono effettuare prelievi sulle risorse del tesoro pubblico solo mediante una assegnazione di credito nei conti delle spese e delle risorse, oppure in seguito a una particolare deliberazione del potere centrale.
84. - Per far fronte alle spese di interesse nazionale, i crediti necessari sono trasferiti dal tesoro pubblico ai Soviet locali attraverso i rispettivi Commissariati del popolo.
85. - Tulli i crediti del tesoro pubblico concessi ai Soviet, nonché i crediti destinati ai bisogni locali, debbono essere utilizzati secondo le disposizioni dei bilanci preventivi e non possono essere destinati al soddisfacimento di altri bisogni senza una speciale deliberazione del Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet e del Consiglio dei Commissari del popolo.
86.-I Soviet locali elaborano i bilanci preventivi in corrispondenza ai bisogni locali. I bilanci dei Soviet rurali, distrettuali e cittadini che partecipano al congresso dei Soviet di distretto sono approvati rispettivamente sia dai congressi dei Soviet di governatorato o di regione, sia dai loro comitati esecutivi; i bilanci degli organi Sovietici del potere di città, di governatorato, di regione sono approvati dal Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet e dal Consiglio dei Commissari del popolo.
87. - Per coprire tutte le spese non previste dal bilancio o rimediare all'insufficienza dei crediti di bilancio, i Soviet chiedono crediti addizionali ai Commissariati del popolo corrispondenti.
88. - Se le risorse locali risultano insufficienti per soddisfare i bisogni locali, il Comitato Esecutivo Centrale panrusso dei Soviet e il Consiglio dei Commissari del popolo possono autorizzare, per coprire le spese più urgenti, Passegnazione di anticipi o di prestiti provenienti dai fondi del tesoro pubblico.

TITOLO SESTO

Stemma e bandiere della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa
Capitolo XVII
89. - Lo stemma della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa è composto da una figura che rappresenta una falce ed un martello, con i manici incrociati e diretti verso il basso, circondata da una corona di spighe su fondo rosso, coperto dai raggi del sole, con le scritte: a) Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa; b) Proletari di tutti i paesi unitevi.
90. - La bandiera commerciale, marittima e militare della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa è un drappo rosso che, al suo angolo superiore di sinistra, presso Fasta, porta la scritta dorata: REPUBBLICA SOCIALISTA FEDERATIVA SOVIETICA RUSSA o Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa.









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