sabato 29 dicembre 2007

assegno agli orfani dei morti sul lavoro

Subject: aiutare gli orfani dei lavoratori deceduti sul lavoro. Nostro obiettivo per il 2008.




Ci vuole una legge per aiutare con un assegno integrativo mensile gli orfani del lavoro fino al compimento della loro maggiore età. In Italia nel corso degli ultimi dieci anni si sono creati almeno trentamila orfani. Dobbiamo fare qualcosa per loro, aiutarli a crescere, a restare nelle loro famiglie, a studiare.......
Facciamo qualcosa! Ognuno di voi scriva ad almeno un parlamentare della sua circoscrizione. Una legge per un assegno di seimila euro l'anno.
Pietro Ancona

venerdì 28 dicembre 2007

il centro-sinistra vuole una Act Patriot?

Pare che sia in gestazione un secondo decreto che affronta delicatissimi problemi di giustizia. Stavolta la scusa è data non dalla invasione barbarica dei rumeni ma dai terroristi. In sostanza si potranno espellere persone, in modo sommamente sbrigativo, per sospetto di terrorismo. In che cosa si concretizza il sospetto
non è dato sapere. Potrebbe essere una segnalazione della Cia?
In sostanza pare che Amato voglia qualcosa che assomigli alla Act Patriot degli Stati Uniti. Si rode al pensiero di non potere disporre di ampi poteri inquisitori?
L'Italia non ha mai registrato fatti di terrorismo tali da giustificarne la regolamentazione per decreto.
Forse si vogliono aumentare i limiti delle libertà delle persone che vivono in Italia. Tutte le persone e non soltanto i sospetti di terrorismo.
La sicurezza sta diventando una scusa sempre più risibile specialmente dopo la pubblicazione dei dati sulla criminalità.
Il grande problema della criminalità italiana è quello dei colletti bianchi che riescono sempre a farla franca. Avete mai visto un importante finanziere trascorre un interno anno in carcere? Quando tempo è rimasto in carcere
Per questo problema non si farà niente mentre molto poco viene fatto per affrontare il problema delle mafie alimentato da complicità politiche gravi e trasversali.
La sinistra al governo non si rende conto che la giustizia non possa essere fatta da norme approvate per decreto. Il codice penale ed il codice di procedura penale vanno riformati o integrati attraverso una discussione che non venga strozzata dai tempi del decreto.
Pietro Anconahttp://pietro-ancona.blogspot.com/

giovedì 27 dicembre 2007

BENAZIR UCCISA. CUI PRODEST?

L'uccisione di Benazir Brutto è una grave provocazione contro la pace del mondo. Averla attribuita ad Al Qaeda, sigla equivoca dietro la quale è stata nascosta la menzogna dell'11 settembre, non fa presagire niente di buono.
Gli americani non sopportano lo stallo in cui si trovano in Afghanistan ed in Irak. Piuttosto che ritirarsi dopo una pace negoziata, o ritirarsi unilateralmente come sarebbe giusto dal momento che sono aggressori assieme alla Nato ed alle nazioni "volenterose" alzano il tiro
per giustificare ulteriori lesioni del diritto internazionale. Può darsi che avremo nelle prossime ore intensi bombardamenti contro la popolazione civile del sud afghanistan.
La morte di una grande democratica come Benazir Brutto ci riempie di dolore. Sapeva di rischiare la vita per il suo Paese nelle mani di un dittatore marionetta degli USA.
Il Pakistan non avrà più l'alternativa della via democratica.
L'impero continua a fomentare tragedie.
Pietro

http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/esteri/pakistan-1/attentato-27dic/attentato-27dic.html

mercoledì 26 dicembre 2007

proposta ai socialisti per gli orfanelli

Cari compagni,

quest'anno gli infortuni sul lavoro hanno fatto all'incirca tre mila orfanelli.
Vi propongo di esprimere una concreta misura di solidarietà della comunità nazionale. Potreste proporre l'istituzione di un assegno integrativo per ciascun orfano di seimila euro l'anno e ciò fino alla loro maggiore età.
Estendendo il provvedimento a tutti gli orfani degli ultimi anni non dovremmo avere un importo di spesa troppo pesante. Il provvedimento potrebbe essere finanziato da un piccolo onore di mezzo centesimo per litro di benzina.
Questa misura potrebbe essere accompagnata da una legge di riconoscimento della funzione di prevenzione sanitaria dei Delegat Aziendali alla Sicurezza. Il potere dei suddetti, oggi quasi insignificante, dovrebbe essere rafforzato e costituire un forte reticolo nazionale sul quale innestare l'azione degli Ispettorati del Lavoro e del servizio sanitario nazionale.
Se condividete l'iniziativa, vi prego di farmene cenno.
Pietro Ancona
già segretario generale cgil siciliana
già membro del CNEL

breve schema del razzismo

BREVE STORIA DEL RAZZISMO
I pregiudizi razziali in senso stretto, come coscienza della superiorità "biologica" della propria "razza", si sono sviluppati nell'epoca moderna, alla fine del XVIII sec., per giustificare una politica nazionalistica e colonialistica.
Nei confronti degli schiavi negri, nei primi tempi del colonialismo, gli europei avevano un disprezzo legato alla condizione sociale e non al sangue. Il nero non veniva considerato di per sé inferiore al bianco, anche se l'arretratezza scientifica e tecnologica veniva usata per sottomettere le popolazioni non-europee.
Una prima giustificazione delle differenze "razziali" venne avanzata quando cominciarono a farsi strada delle posizioni favorevoli all'emancipazione degli schiavi negri (vedi ad es. la Rivoluzione francese e il cosiddetto mito del "buon selvaggio", contrapposto all'uomo civilizzato ma disumano, perché avido e prepotente).
Nei tempi antichi gli uomini potevano essere perseguitati per motivi religiosi, politici, sociali, culturali... ma non lo sono mai stati per motivi biologici.
E' vero che in Grecia Aristotele giustificava la schiavitù dicendo che "per natura" alcuni comandavano e altri obbedivano (schiavi cioè si nasce non si diventa), ma questa differenza era -secondo lui- determinata dal "caso" e comunque non comportava l'eliminazione fisica dello schiavo, né si riteneva che, in via del tutto eccezionale, uno schiavo non potesse, una volta affrancato dal padrone, arrivare ai livelli di una persona libera. Aristotele credeva che l'attitudine fisica a comandare o a servire dipendesse dall'inclinazione del carattere: in tal modo non si rendeva conto di quali differenze sociali potevano impedire a uno schiavo di comandare o comunque di far valere le sue reali potenzialità (da notare che molti schiavi, almeno all'inizio, furono popolazioni libere vinte in guerra).
I "barbari" (altro concetto razzista, che tarda a morire) erano considerati tali, dai greci e dai romani, per motivi culturali non biologici (anzi, sul piano biologico, molti li consideravano superiori, perché più robusti fisicamente dei latini). Il disprezzo che si aveva per la loro arretratezza culturale, tecnica, scientifica, militare ci ha sempre impedito di cogliere gli aspetti positivi del loro stile di vita, dei loro valori tribali.
I greci e i romani, più che legare il sangue alla razza, legavano il concetto di cittadinanza (che rendeva giuridicamente liberi) a quello di civiltà (che rendeva superiori nello "spirito"). La cittadinanza (cioè il privilegio di appartenere a un popolo evoluto) veniva concessa soltanto a chi accettava i valori della civiltà greco-romana e da questa civiltà veniva riconosciuto idoneo. Era un privilegio sociale, politico e giuridico, non certo biologico. In virtù di questo privilegio il cittadino poteva guardare con disprezzo le altre culture e civiltà.
Nel Medioevo i cattolici europei si consideravano superiori a tutte le altre popolazioni del mondo non solo per motivi culturali ma anche e soprattutto per motivi religiosi: di qui il disprezzo e le persecuzioni di ebrei, musulmani, eretici, pagani (incluse le guerre all'interno dello stesso cristianesimo, fra cattolici e ortodossi, fra cattolici e protestanti). Naturalmente vi furono anche dei cattolici - come ad es. Bartolomeo de Las Casas- che sostennero l'uguaglianza degli uomini, a prescindere dalle loro differenze etniche o religiose. D'altra parte gli stessi vangeli erano chiaramente orientati verso l'uguaglianza universale degli uomini.
Il disprezzo biologico non è che una sofisticazione usata per giustificare meglio quello culturale. Nel XVIII sec. si formò una vera e propria ideologia razzista. Essa partiva dalla differenza dei tratti somatici e del colore della pelle per affermare una differenza di carattere biologico ereditario e quindi una inferiorità intellettuale e morale, oltre che genetica.
Nel XIX sec. si passa a interpretare la storia come una competizione tra razze forti e razze deboli. La decadenza delle grandi civiltà viene spiegata con l'incrocio delle razze che impoverirebbe la purezza del sangue.
Queste tesi furono adottate dal nazismo, che mirò all'eliminazione fisica delle cd. "razze inferiori", ivi incluse alcune categorie sociali (ebrei, slavi, zingari, zigani, pazzi, handicappati, omosessuali...). Ciò però non vuol dire che il nazismo credesse (nei suoi ranghi intellettuali) nel valore scientifico di queste tesi, che è peraltro indimostrabile, in quanto non siamo in grado di risalire alla formazione originaria delle presunte "razze". Il nazismo si era appropriato di queste tesi perché gli tornavano utili per sconvolgere l'assetto del mondo, determinato a ovest dal potere di G.B. e Francia; a est dal potere dell'URSS; oltre oceano dal potere degli USA. La Germania, convinta di avere grandi potenzialità inespresse, si sentiva tagliata fuori dalla possibilità di dominare una parte del mondo (essa ad es. non aveva potuto partecipare alla spartizione delle colonie).
Per quanto riguarda il fascismo italiano, Mussolini non solo non ha mai creduto al concetto biologico di "razza" (né lo riteneva utile per affermare il proprio nazionalismo), ma era anche convinto che proprio dalla fusione delle razze potevano nascere individui migliori. Questo tuttavia non gli impedì di considerare gli slavi e i neri come dei popoli sottosviluppati da sottomettere, né di perseguitare gli ebrei, dopo l'alleanza con la Germania.
Dobbiamo ancora usare il concetto di "razza"? Sì, se lo usiamo in maniera puramente convenzionale, per indicare il colore della pelle. Per il resto tutti gli uomini appartengono alla stessa specie, tutti sono derivati da uno stesso ceppo ancestrale, tutti hanno in comune lo stesso patrimonio genetico.
Se vogliamo distinguere le popolazioni sul piano culturale, dobbiamo parlare di gruppi etnici (eventualmente "misti"), nel senso che l'uomo è un "prodotto culturale".
Oggi tuttavia appare chiaro che il pregiudizio razziale è determinato da fattori di carattere socioeconomico (come i conflitti fra le classi sociali). Prendiamo ad es. i matrimoni misti. Là dove i matrimoni misti sono molto osteggiati e dove gli individui vengono giudicati in base alla loro appartenenza al gruppo, lì esiste una differenza di classe o di casta. Le classi più elevate danno più importanza all'estrazione sociale, alla nascita, alla buona famiglia, al parentado... e non vogliono, di solito, matrimoni con individui di classi inferiori. L'uomo di classe elevata innalza alla propria classe la donna che sposa; l'uomo di classe inferiore la abbassa. Nel mondo occidentale la stratificazione delle classi sono determinate, tendenzialmente, per linea paterna. Se però l'uomo bianco sposa una donna nera, facilmente i figli vengono relegati alla casta della madre.
Le prime teorie razziste, basate sulla superiorità biologica e culturale di una razza sull'altra, comparsero e si svilupparono nel '500, col sorgere dei grandi imperi coloniali; cioè quando spagnoli e portoghesi iniziarono il traffico degli schiavi africani da utilizzare nelle miniere e nelle piantagioni americane di cotone.
La teoria dell'inferiorità razziale era stata creata per giustificare lo sfruttamento dei neri da parte dei bianchi. Fu solo nell'Ottocento che gli schiavisti cominciarono a perdere le loro battaglie: in Inghilterra la schiavitù venne abolita nel 1808, in Francia nel 1848, in Olanda nel 1863. Lo schiavismo aveva trovato i suoi più accaniti sostenitori tra gli aristocratici possidenti del sud degli Stati Uniti. Qui la schiavitù venne abolita da Abramo Lincoln nel 1861.
Il razzismo contemporaneo nacque in Europa nella seconda metà del sec. XIX. Il suo fondatore fu il conte de Gobineau, che scrisse un libro sull'ineguaglianza delle razze umane. Alla fine del secolo scorso l'inglese Chamberlain, forte ammiratore dei tedeschi, riprese le teorie di de Gobineau, sostenendo che ogni uomo, solo per il fatto di appartenere a una certa razza, possiede delle qualità destinate a realizzare determinati fini. Per quanto riguarda i tedeschi il loro fine particolare è il dominio del mondo. Con Chamberlain nasce anche la giustificazione teorica dell'antisemitismo e la valorizzazione del concetto di "razza ariana".
Tutte le sue idee vennero accettate dal nazismo. Hitler, nel libro Mein Kampf, affermò che l'incrocio delle razze determina il decadimento fisico e spirituale della razza superiore. E' inutile ricercare -diceva Hitler- quale sia la razza originaria portatrice della cultura umana: ciò che conta sono i risultati attuali, nel senso che la razza superiore è quella che riesce a dimostrare d'essere la più forte e la migliore in ogni campo. E quella tedesca coincide con la razza ariana.
Le accuse di Hitler agli ebrei furono molto pesanti. Egli sosteneva che l'ebreo, una volta arricchitosi, è in grado di influenzare il potere politico contro gli interessi della stessa nazione; se invece l'ebreo non si arricchiva diventava un comunista, per cui in entrambi i casi egli aspirava al dominio del mondo.
Hitler chiedeva allo Stato tedesco di porre al centro della politica demografica il concetto di razza, per spopolare l'Europa e creare lo "spazio vitale" indispensabile all'espansione del popolo tedesco. Inoltre per impedire che nascano bambini malati o difettosi, ovvero che nascono, grazie alla scienza, individui "puri". A tale scopo occorreva realizzare dei lager di sterminio, di lavoro delle razze inferiori e di sperimentazione scientifica (trapianti, operazioni senza anestesia, inoculazione di malattie, ecc.). Le razze da sterminare erano principalmente quella slava, ebraica, zingari, e tutti gli uomini deboli o malati.
Da tempo l'antropologia ha abbandonato il concetto di razza come legato ad esigenze pratiche di classificazione scientifica. Lo si usava per distinguere i vari gruppi umani sulla base di caratteristiche fisiche che si trasmettono ereditariamente. Ora invece si ammette che non esistono particolari attitudini esclusive di una determinata razza, che la rendono superiore a un'altra. Le maggiori capacità di un gruppo sono da attribuire a circostanze storiche, geografiche, sociologiche, non certamente a congenite differenze intellettuali e morali. Il concetto di razza andrebbe quindi sostituito con quello di gruppo culturale.
Da questo punto di vista sarebbe opportuno valutare anzi rivalutare tutte le civiltà, in rapporto alla storia di ciascuna di esse, e non sul modello arbitrario di una sola civiltà (ad es. quella occidentale). Una civiltà è il frutto di quelle condizioni di vita (materiali, sociali e culturali) che si sono presentate durante il corso degli eventi. Cinquemila anni fa, p.es., gli egiziani avrebbero potuto considerare gli europei degli esseri inferiori o incivili. Il tempo non può essere il metro per misurare lo sviluppo di una civiltà. Mutamenti culturali che per alcuni popoli hanno richiesto dei secoli, per altri possono realizzarsi nel giro di pochi anni.
Semmai è un altro l'aspetto da considerare, se si vuole parlare di sviluppo di una civiltà: la capacità di adattamento al mutare delle condizioni di vita e dei fattori ambientali. E' questa capacità, innata in ogni essere umano, che permette a una civiltà di svilupparsi più o meno in fretta, di modificarsi. Si potrebbe qui aggiungere che i popoli le cui civiltà hanno camminato più lentamente sono quelli vissuti nell'isolamento, cioè con pochi contatti con i popoli vicini. Lo scambio delle esperienze, delle conoscenze, delle abilità tecniche ed operative è sempre stata la molla che ha fatto scattare l'esigenza di un mutamento.
Poesie e canzoni sul razzismo
Scheda sul Sudafrica
Opinioni degli studenti sul razzismo
Questione ebraica
Bibliografia
Fredrickson George M., Breve storia del razzismo, Donzelli
Metamorfosi del razzismo. Antologia di testi su distanza sociale, pregiudizio e discriminazione, Franco Angeli
Ben

lettera al manifesto

trovo disgustosa la premura di Mastella per la grazia da concedere a Contrada e faccio riserva della disponibilità di Napolitano.

Non dimentichiamo che il reato commesso da Contrada è di complicità con la mafia, la mafia che ha lasciato ( e forse non ha finito) una lunga scia di sangue massacrando Borsellino, La Torre,Falcone.........
Mi pare di scorgere dietro questa grazia una mobilitazione di poteri e forse anche di poteri deviati. Contrada era altissimo funzionario dello Stato con incarichi di grande delicatezza nel campo della sicurezza.
Avrebbero potuto concedere a Contrada gli arresti domiciliari e chiuderla li. La tarda età poteva consentire questa agevolazione.
Altro è un atto politico inaccettabile.

Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

tesoretti. La politica serve per diventare miliardari?

Mentre i comuni mortali riceviamo una tredicesima decurtata mediamente di cento euro, i professionisti o i beneficiati del ceto politico possono ragionevolmente contare su un risparmio medio annuale di almeno 200 mila euro (i ministri ed sottosegretari, gli addetti alle cariche istituzionali molto di più) che potranno accantonare per le proprie famigliole e per una vecchiaia di sollazzi e varie agiatezze.
In testa a questi beneficiati dalla Dea Fortuna i mille parlamentari nazionali, tutti i consiglieri regionali.....
Allo stesso livello di questi le varie Autorità compresa l'ultima quella di Mister Prezzi. Famose per farsi gli affari loro e di comminare pene che vengono pagate quasi sempre dagli stessi truffati (vedi assicurazioni)
Scrivere questo è Antipolitica ,è qualunquismo.
Queste righe saranno lette con disgusto e disprezzo dagli abitanti dei Palazzi e dai loro lacchè.
Ma se si ama la politica bisogna liberare il suo Tempio dai profittatori e dai mercanti, stabilire regole di decenza. I guadagni attuali dei politici sono indecenti e fanno scandalo nel mondo.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

martedì 25 dicembre 2007

cultura rom e sinti

http://www.vurdon.it/06.htm

Natale xenofobo contro i poveri

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Natale di odio xenofobo contro i poveri
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Questo il primo Natale del quale si può dovvero dire che l'odio verso i migranti ed i poveri ha esondato dall'area leghista per coinvolgere esponenti ed eredi di una importante tradizione di civiltà democratica e repubblicana: i sindaci di Bologna, di Roma,di Pavia, di Padova, di Firenze e di tante altre importanti città d'Italia, tutti di matrice comunista ed ora del Partito Democratico, non si sono fatto scrupolo, non hanno esitato ad usare le ruspe per abbattere le povere abitazioni dei Rom, dei lavoratori poveri, travolgendo ogni loro bene nell'opera di distruzione, traumatizzando bambini, vecchi, donne incinte...
Per me l'immagine di questo Natale è la foto del bambino che appena tornato da scuola trova la sua casa distrutta dalla ruspa e non può recuperare i suoi libri tra le macerie. Un uomo in divisa gli grida: "Via da qui, barbone!!!
Questa opera mostruosa di pulizia etnica è stata seguita con discreta simpatia da quasi tutta la stampa italiana, capeggiata dal Corriere della Sera, che da mesi e mesi, fin dalla istituzione della rubrica di Magdi Allam, sparge terrore sull'islamismo, sul terrorismo, ha presentato tutti gli immigrati come pericolosi delinquenti.
Gli Oligarchi Sindaci delle più grandi città italiane si sono spesi con provvedimenti razzisti e ordinanze illegali per confermare i timori manifestati dai pennivendoli: a Padova si segano le panchine per non consentire, al di la delle motivazioni ufficiali, ai migranti di riposare, si sostituiscono i semafori con rotonde per non avere lavavetri.
Ebbene, i dati sulla sicurezza diffusi in questa settimana che ognuno può consultare e confrontare con quelli degli anni precedenti, dicono che nel secondo semestre il numero dei delitti e dei reati è diminuito in Italia vistosamente e che tutto l'allarme diffuso dai massmedia è privo di fondamento, strumentale, volto sopratutto a creare un clima di discriminazione razziale. C'è uno scopo? Si, tenere bassissimo il valore della manod'opera straniera, ridurre al minimo i servizi per la integrazione.
Il decreto cosidetto della sicurezza imposto al Governo in modo drammatico dal Sindaco di Roma e Segretario del PD è stato ritirato per difetti formali. Speriamo che venga ritirato per sempre dal momento che viola principi costituzionali essenziali per la libertà quando dà ai Prefetti la possibilità di espulsione dal nostro Paese.
Ma la lotta agli immigrati fa parte di una più generale lotta alle classi lavoratrici. Questo Natale troverà da tre a quattromila bambini orfani di genitori caduti sul lavoro spesso per salari di fame che nè la Confindustria nè i Sindacati legittimati vogliono aumentare se non pdi pochi spiccioli e comunque a spese dei contribuenti.
Le misure per gli infortuni sono state rinviate. Non erano ritenute urgenti come quelle rivendicate da Veltroni. Intanto, asciugandosi una lacrimuccia ipocrita, la triade della concertazione si accinge a demolire il contratto nazionale del lavoro per rendere ancora più liquida, più flessibile la prestazione operaia. In cambio offrirà una manciata di spiccioli!
Coloro che credono nel Natale e nel Presepe dovrebbero mettere un Gesù bambino ROM tra Giuseppe e Maria e pregare per i lavoratori caduti e per le loro famiglie che hanno bisogno anche di aiuti concreti.
Il 2008 potrà non essere un altro anno orribile se ci saranno due segnali di civiltà: il conferimento per legge di poteri cogenti ai delegati alla sicurezza nelle aziende e se si istituirà un Alto Commissariato per i ROM capace di dare Voce ai diritti ed alle necessità
dei discriminati e perseguitati.
Ma non dobbiamo nutrire molte speranze. Le cose peggioreranno dal momento che la democrazia è diventata troppo stretta alla borghesia italiana ed anche un santone del PD come Salvati comincia a parlare apertamente della necessità di una "benevola dittatura".

Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

sabato 22 dicembre 2007

il voto di fiducia un rito mafioso

Caro Sansonetti,

Il voto di fiducia chiesto dal Governo sul decreto che recepisce il protocollo del 23 luglio, un decreto che chiude la partita della legge Biagi nel senso chiesto da Montezemolo con aggravanti della precarietà ( trentasei mesi e rinnovo..) e della decontribuzione degli straordinari ( un terzo del monte ore sarà detassato a spese della previdenza e della assistenza), misura questa che favorirà altri gravi infortuni mortali, altre invalidità, altre malattie è stato chiesto con l'esplicita motivazione della mancanza di accordo all'interno della maggioranza di centro sinistra.
La sinistra è stata messa nella alternativa o di approvare detestabili misure di violenza sociale sui lavoratori oppure di fare cadere il governo.
Ha scelto di non fare cadere il governo. C'è chi pensa che tutto sommato per la sinistra è stata una soluzione comoda e quasi indolore. Può forse assumersi la responsabilità di fare tornare Berlusconi al governo?
In fondo, questi lavoratori, obtorto collo, dovranno votare sempre a sinistra. Possono votare per i partiti della destra? Quindi mugugneranno e torneranno all'ovile. Questo è stato probabilmente il ragionamento dei ministerialisti come Caprili e Ferrero.
Io, sono portato a credere che Prodi abbia voluto compiere una sorta di rito mafioso. Poteva ottenere qualcosa dai lavoratori se non fosse stato scavalcato a destra da Damiano uomo di Montezemolo e da Veltroni che mira ad avere la Confindustria con se.
Prodi, quindi, si è comportato come i capi mafia
quando eseguono una sentenza . Dopo avere affondato il suo coltello sul corpo dei diritti dei lavoratori ha preteso che tutti affondassero il loro coltello. Quindi il voto di fiducia. Nessuna concorrenza da sinistra a Prodi ed al PD. Tutti responsabili! Ma i soli beneficiari sono la destra, la Confindustria e l'estremismo di centro della coalizione.
Tanto"Liberazione" farà da sfogatoio fino a quando sbollire la rabbia, si placherà la delusione, si potrà offrire una esca qualsiasi, qualcosina di sinistra, alla nostra gente!!!

Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

venerdì 21 dicembre 2007

DE PROFUNDIS DELLA SINISTRA ITALIANA PER KARAKIRI

Finalmente è arrivata la risposta alla manifestazione del 20 ottobre dei lavoratori italiani:
il welfare è stato approvato nella forma definitiva imposta da Montezemolo e dai Sindacati suoi sostenitori cancellando le timide migliorie apportate dal Consiglio dei Ministri su suggerimento della sinistra.
Con questo atto la sinistra italiana firma la legge Maroni-Sacconi o legge trenta o legge Biagi. Per quanto riguarda le pensioni, pare che ci siano dei peggioramenti rispetto lo stesso scalone.
Ora Montezemolo con Cisl,Uil e CGIL si accinge a sferrare un poderoso attacco ai diritti
dei lavoratori attraverso la riduzione a mero vuoto involucro del ccnl.
Le misure di miglioramento della sicurezza dei lavoratori sono state rinviate al futuro. Quelle relative alla sicurezza degli italiani dalle invasioni barbariche saranno invece riproposte-
In meno di due anni di governo la sinistra ha cessato di esistere!
Pietro AnconaPietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

Al Sindaco di Roma ed all'Unità

Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: veltroni@comune.roma.it
Cc: padellaro unità ; fassino parlamentare ; d'alema parlamentari ; mussi@cameradeputati.it ; salvi@postasenato.it ; caruso@cameradeputati.it
Sent: Friday, December 21, 2007 12:14 PM
Subject: I metodi nazisti dominano la questione Rom di Roma ed in Italia
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=71540


Il Sindaco in compenso affida la città ai palazzinari e non è escluso che questi bambini siano vittime di interessi di costoro
La magistratura dovrebbe impedire operazioni di sgombero con ruspe e con ingiurie ed offese ai poveri che vengono spazzati via.
Il Sindaco di Roma dovrebbe vergognarsi del livello di disumanità che ha raggiunto roso dalla frenesia di conquistare l'elettorato razzista..

Vergogna al sindaco nazista di Roma!

Pietro Ancona

lettera al Messaggero

----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: messaggero
Sent: Friday, December 21, 2007 9:30 AM
Subject: occupazione e monte salari

Caro Prof.Savona,

nel suo scritto di oggi lei nota come dato positivo la crescita dell'occupazione segnalata dall'Istat. Il dato, più che positivo, è la causa del miglioramento di altri "fondamentali" del Paese che lei giudica comunque insufficienti se non accompagnate da robuste riforme del tipo inglese.
Vorrei richiamare la sua attenzione sul rapporto tra aumento occupazione e monte salari. Il monte salari è aumentato proporzionalmente all'aumento della occupazione? Ritengo di no.
Se io avessi ragione ( ed ho ragione)dovrei dedurne che l'aumento dell'occupazione non ha arricchito complessivamente il Paese ma soltanto coloro che ne hanno tratto direttamente profitto. A fronte di questi, i poveri e miserabili salari percepiti dalla nuova occupazione hanno sensibilmente aumentato l'area della sofferenza, della infelicità e della insoddisfazione della popolazione italiana specialmente la più giovane che corrode assai di più di una economia stagnante.
Cordiali saluti.
Pietro Ancona
già membro del CNEL
http://www.ilmessaggero.it/view.php?data=20071221&ediz=20_CITTA&npag=1&file=SAVONA

giovedì 20 dicembre 2007

Dichiarazioni di Berlusconi

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La televisione italiana è esattamente come l'ha descritta Berlusconi (che ne è tuttora uno dei padroni e dei corruttori).
La sinistra sbaglia a difendere "l'azienda", un buco nero spaventoso che ha abbassato il livello culturale degli italiani e divora quattro miliardi di euro l'anno.
E' scandalosa la quantità di direttori, dirigenti ed alti funzionari! Grida scandalo a fronte di tutte le aziende televisive del mondo!
Si dovrebbe vergognare la sinistra a difendere un simile baraccone oramai al servizio in tutti i suoi programmi di una trentina di capi-tribù politici!
Sempre gli stessi come prezzemolini disgustosi ed indecenti in tutti i programmi!


Pietro Anconahttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

Fine della coesione sociale italiana. Guerra civile?

Fine della coesione sociale italiana. Veltroni e le classi dei privilegiati a caccia dei poveri
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Oramai esistono due Italie: una di privilegiati che si raccoglie attorno ai Palazzi della Politica e che consuma una enorme quantità di risorse: la Camera dei deputati spenderà in un anno 1 miliardo e mezzo di euro, altrettanto il Senato. I Palazzi Romani dal Quirinale alla Consulta al CSM costano altri miliardi di euro. La Rai divora quattro miliardi di euro l'anno!!!I managers pubblici e privati sono tra i meglio pagati al mondo e le Regioni sono state sequestrate dalla politica e dalla cerchia dei cortigiani consulenti, funzionari, professionisti etcc..In sostanza, un peso quasi sempre parassitario pesa su una popolazione afflitta anche dall'assenza di mercato, costretta a comprare tutto dalle medicine alle assicurazioni alla benzina al pane al prezzo stabilito dal venditore. Una quantità enorme di risorse vengono divorate da ceti sociali parassitari riuniti attorno al ceto politico oramai indistinto e unito dalla difesa dei suoi privilegi unici al mondo.
Questa Italia si avvale delle ruspe per sfrattare con violenza nazista i poveri dalle loro abitazioni. A Roma, casupole censite da numero civico con allacciamento di acqua e luce regolare sono state abbattute al grido: Via i barboni! dai celerini (magari erano quelli con faccetta nera nella soneria del telefonino), quaranta bambini lasciati per strada, le famiglie a smembrarsi tra donne, bambini ed uomini (come usavano fare i nazisti). Solo un senatore della Repubblica SalvatoreBonadonna ha trovato il coraggio e la forza di reagire e denunziare tutto. Sono stati compiuti delitti contro i diritti umani e civili delle persone, reati di violenza aggravata dalla condizione di pubblico ufficiale, ma non c'è prefetto o magistrato che intervengano.
Intanto nelle fabbriche e nei posti di lavoro le persone muoiono al ritmo di tre o quattro al giorno. Operai con salari di fame, giovani che incanutiscono sotto il giogo della famigerata legge Biagi. Le leggi che proteggevano il lavoro italiano sono state o abolite o
peggiorate. I sindacati confederali diventati guardiani della linea imposta da Montezemolo si preparano a distruggere i contratti collettivi di lavoro per indebolire ancora di più la condizione del lavoro dipendente. L'incontrollata crescita dei prezzi imposti da oligopoli protetti da Bersani impoverisce ancora di più le famiglie dei salariati e dei pensionati.
La gara scatenatasi tra i dirigente del Partito Democratico per il migliore posizionamento a destra ha stravolto il delicato equilibrio tra le classi sociali italiane. Siamo lontani anni luce dall'Italia di DonatCattin, di Fanfani, di Nenni e della CGIL di Agostino Novella o Lama. Siamo in una landa dominata dalla subcultura razzista dei sindaci delle grandi e nobili città italiane esemplari in passato per la loro adesione ai valori della Resistenza e della democrazia. Si è scatenata da più parti una campagna di odio contro i poveri, colpevoli di essere poveri, criminalizzati per essere poveri.
Veltroni ha assunto la direzione di questa campagna di odio. A Roma fa distruggere le case dei poveri e propone alle famiglie che li abitano di dividersi: le donne da una parte,
gli uomini da un'altra, i bambini all'orfanotrofio o da considerare adottabili.....
Per quanto la sinistra non esiste più e niente difende più la povera gente, la rassegnazione non ha umiliato del tutto i "perdenti" della società italiana. Essi sono milioni
e, nel numero, è possibile che nasceranno dirigente per guidare l'antagonismo sociale.
La miserabile borghesia parassitaria italiana ed il ceto politico corrotto dagli iperstipendi
che è diventato parte integrante del blocco xenofobo di destra hanno rotto la coesione sociale creando le condizioni oggettive della rivolta delle masse o della nascita di nuovi terrorismi.
La sinistra pavida imbella o complice porta la responsabilità di non avere messo un argine alle pretese della borghesia e della destra italiana, di tacere difronte ai cortei che si dipartono dal piazzale antistante la Camera del Lavoro di Milano e inneggiano alla guerra civile ed alla separazione, di essere stata zitta a Treviso quando si invocavano
i metodi delle SS naziste, di stare in un governo che si caratterizza per il sordo rancore che mostra verso i lavoratori ed i poveri ai quali è disposto a dare al massimo qualche elemosina una tantum.
Ma, a quanto pare, si andrà avanti sulla strada della rottura sociale. Si prepara un nuovo decreto "sicurezza" e si continuano a coprire situazioni di sfacciata illegalità come quelle della Calabria e della Campania in cui è urgente lo scioglimento dei Consigli Regionali ma non si fa niente e si mettono toppe con "commissari" che scaricano i gruppi politici locali delle loro responsabilità senza intaccarne il potere.

pulizia etnica a Roma ed in Italia-Crudeltà verso i bambini

Amministrazioni comunali che hanno permesso la devastazione del paesaggio italiano, la nascita di abnormi periferie di cemento del tutto abusive,
la scomparsa di ogni benchè minima traccia di verde e di servizi comuni, si accaniscono nella demolizione di povere casupole (alcune abitate da anni) di persone che non hanno i mezzi per pagarsi gli esosi affitti imposti da proprietari spesso speculatori.
A Roma, al grido "Via da qui barboni" sono state demolite casupole senza dare tempo di raccogliere gli effetti personali, le cose, i ricordi dei disgraziati travolti dal furore razzista delle forze di polizia, in assetto di caccia al nemico.
Leggo che trenta bambini sono da giorni all'addiaccio. La proposta che era stata fatta alle loro famiglie era della loro divisione. Come facevano le SS: i bambini da una parte, le donne da un'altra, gli uomini ed i vecchi da un'altra ancora.
Questo avviene nel Paese in cui in nome della famiglia si negano diritti riconosciuti in tutta Europa alle coppie di fatto. Nella città del Vaticano in cui le proprietà immobiliari della Chiesa sono sterminate e potrebbero dare ospitalità a migliaia di famiglie disagiate.
Chiedo l'intervento della Magistratura dal momento che ci troviamo in presenza di veri e propri delitti contro le persone, contro minori che hanno diritto di essere tutelati, in presenza di atti illegittimi compiuti a tradimento e con la forza.
Non credo che la Polizia o i Vigili Urbani abbiano diritto di distruggere cose di persone che vengono financo impedite a recuperarle.
La Magistratura dovrebbe identificare tutte le persone che hanno ideato,progettato ordinato o eseguito le demolizioni con ruspe con le modalità di crudeltà ed irrisione delle persone che vengono denunziate. Dovrebbe ordinare la cessazione di ogni demolizione a Roma ed in tutta Italia.
Colgo l'occasione per ritornare sulla proposta a suo tempo fatta di istituire un Alto Commissariato per i Rom che abbia mezzi e poteri di intervento per la pianificazione di progetti di integrazione e la tutela dei Rom dalle violenze del potere politico razzistico che controlla l'Italia.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

mercoledì 19 dicembre 2007

moratoria pena di morte: uno scenario di sangue

----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: colombofurio liberal
Sent: Wednesday, December 19, 2007 8:14 PM
Subject: moratoria
Caro Senatore,

se fossi in lei valuterei con maggiore freddezza la moratoria pena di morte decisa dall'ONU a maggioranza. Non voglio sottovalutarla ma risulta
artificiale ed insignificante in uno scenario mondiale dominato dalla violenza. Quante persone sono state condannate a morte proprio oggi dai bombardamenti turco-usa sulla popolazione civile kurda? Il segno della politica mondiale punta al peggio, al degrado generale.
Dopo la decisione per l'ambiente questa è un altro timido segno di insofferenza alla crudeltà dell'Impero e dei suoi nemici.
Le belle decisioni sono belle non solo in se ma se è bello il contesto dove maturano.
Cari saluti.
Pietro Ancona
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=71493/

martedì 18 dicembre 2007

la sinistra jesmen accetterà un nuovo decreto

Ora che il decreto "sicurezza" è decaduto la sinistra al governo non dovrebbe avere più l'alibi del coinvolgimento emotivo legato alla morte della signora Reggiani e del dictat di Veltroni. Potrebbe riflettere seriamente sulle perplessità suscitate in tutta l'Europa civile di misure orientate verso la creazione di uno Stato di Polizia con il conferimento ai Prefetti
di poteri finora della Magistratura e del Governo Centrale.

Dubito molto che la sinistra al governo approfitterà della favorevole circostanza per non legare il suo nome ad una misura di xenofobia rivolta a tenere sotto pressione gli immigrati per abbassare il loro valore salariale a vantaggio della avida e razzista imprenditoria del Nord est e di tutta Italia. Varerà un nuovo decreto.

Come ha detto Prodi, il governo è "una squadra che funziona come un orologio". Si farà come vorrà Montezemolo e come vorranno i sindaci sceriffi cosi come, per gli infortuni sul lavoro, non si alzerà un dito e non si conferiranno poteri ai delegati di azienda.

Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

lunedì 17 dicembre 2007

sentenza ingiusta ed eccessiva

Doina Matei, la ragazza rumena protagonista di un alterco alla metropolitana conclusasi con la morte di Vanessa Russo, è stata condannata a sedici anni di carcere, nonostante non si poteva non riconoscerle la preterintenzionalità del delitto. Non c'era alcuna volontà di uccidere.
La ragazza e la sua amica minorenne sono state oggetto di un pubblico linciaggio dei massmedia italiana che hanno insistito a lungo sulla tesi dello omicidio volontario e della protesta organizzata dalla destra nazifascista romana. La loro triste condizione umana è stata svergognata senza alcun rispetto.
Non c'è dubbia che la durezza inusitata della sentenza è influenzata anche dal fatto che la ragazza è rumena e che per vivere di prostituiva.
Certamente la sua degradata condizione di vita (anche se dovuta alla necessità di aiutare la famiglia in patria) ha influito su una decisione che non fa onore al diritto italiano.
Non credo che esistano molti delitti preterintenzionali che siano stati puniti cosi severamente. In media la pena varia da tre a sei anni.
Spero che la sinistra vorrà reagire a tanta durezza ed aiutare la ragazza nelle fasi successiva del giudizio.
Spero che i Giuristi Democratici e l'Ambasciata rumena a Roma non abbandonino ad un destino cosi inaccettabile Doina.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

domenica 16 dicembre 2007

la festa è finita

16/12/2007
La festa è finita


BARBARA SPINELLI
L’internazionalizzazione dei mercati ci sta accanto come uno spettro cui non sappiamo ancora dare un nome perché il suo volto è ambiguo e le menti non sono esercitate a pensare in grande: la globalizzazione promette ai poveri l’uscita dalla miseria, e ai ricchi promette ottimi affari di alcuni industriali ma un impoverimento generale delle società. Le cose si fanno più chiare quando si guarda al nostro pianeta malato, alla possibile bancarotta dell’abitare umano sulla terra: 2 gradi di riscaldamento in più sono rovinosi, il livello del mare che si alza pure. Se continua lo scioglimento dei ghiacciai antartici e della Groenlandia scompaiono Londra, New York, Miami, Olanda, Bangladesh, Venezia. Qui veramente siamo di fronte a un tutto che rende vana ogni illusione di poter vivere da soli, difendendo il proprio particolare. Qui i più svariati eventi nazionali e mondiali s’intrecciano come mai in passato, e obsoleta è ogni distinzione tra vicino e lontano.La Conferenza che si è conclusa a Bali è un piccolo passo avanti, anche se parziale. Prevale la resistenza di dirigenti intrisi d’inerzia, contrari a obiettivi cifrati di riduzione del gas serra, ed è straordinario come gli Stati Uniti, icona del moderno, appaiano la più inerte, retrograda delle potenze. A Bali hanno però suscitato ira, e alle spalle di Bush c’è un’America che vuole agire sul clima (500 sindaci e la metà degli Stati): l’amministrazione può sprezzarla, non ignorarla. L’Europa non ha strappato obiettivi cifrati ma è percepita come avanguardia e può sperare che la conferenza di Copenaghen nel 2009 riconosca i fallimenti di Kyoto e fissi più severi traguardi. Ha anche ottenuto che i Paesi poveri e in sviluppo partecipino allo sforzo, ma che i ricchi contribuiscano di più e aiutino, avendo ridotto il pianeta a quello che è.Una cosa comunque è chiara: c’è un legame tra l’evento di Bali e quel che viviamo ogni giorno; non sono sconnessi i negoziati sul clima, la collera dei camionisti per l’aumento del gasolio, gli aumenti di pasta, latte, grano, carne. Siamo assuefatti all’energia a buon prezzo che emette anidride carbonica, e toccherà disintossicarsi. Abbiamo alle spalle un trentennio di cibo poco caro (1974-2005), e anch’esso appartiene al passato, come ha scritto l’Economist. «La festa è finita!», afferma l’accademico Richard Heinberg in un libro omonimo (ed. Fazi, 2004). Secondo alcuni il punto critico, di non ritorno, è imminente e forse già passato. È tempo di cessare le dispute e di agire. È tempo di cambiare parole cui eravamo avvezzi, dottrine che sembravano sicure, abitudini.Una delle prime conseguenze è il ritorno della politica, dopo anni di perentoria certezza liberista. I governi sono diventati comitati d’affari di lobby industriali, sulla scia di quest’ideologica certezza: ma sono industrie che dovranno trasformarsi, e sono sindacati che non hanno minimamente pensato il clima mutato. Anche la festa liberista è finita, perché le virtù d’un mercato senza regole né interferenze si son rivelate illusorie. Lasciato a se stesso, esso ha generato catastrofi. «Siamo davanti al più grande fallimento del mercato che il mondo abbia mai visto», ha detto in una conferenza a Manchester del 29 novembre l’economista Nicholas Stern, che nel 2006 aveva presentato a Blair un rapporto sul clima. E si è spiegato così: «Coloro che danneggiano gli altri emettendo gas serra generalmente non pagano». Nessuna mano invisibile ha permesso che le condotte irresponsabili, sommandosi, producessero vantaggi. Per questo c’è di nuovo bisogno di Stato, di forza della politica. Solo la politica può frenare il precipizio, perché frenarlo vuol dire pagare prezzi ben salati, tassare la gente in nome del pianeta, spendere meno, consumare diversamente, tener conto del mondo e non solo di se stessi. D’un tratto, alla luce del naufragio terrestre, la politica liberista sembra vecchissima, pre-moderna. È prigioniera di lobby che hanno tuttora un potere soverchiante ma destinato all’anacronismo: lobby petrolifere e di vario tipo. È significativo che Obama, candidato democratico alla presidenza Usa, riscuota sempre più successo con un discorso tutto incentrato sull’autonomia del politico da lobby e sondaggi. Smarriti davanti a quel che accade, ci mancano le parole e quelle che usiamo sono false e diseducative. Dovranno sparire parole come manovra, perché dire manovra anziché risanamento rimanda a loschi affari di corridoio, che screditano il governante. Sparirà la certezza di poter ridurre le tasse facilmente. Sparirà anche la retorica sulla libertà (del popolo, dell’individuo) contrapposta allo Stato: i margini di libertà si restringono, non è vero che possiamo produrre, consumare come vogliamo. Sparirà, si spera, lo sguardo solo nazionale sulla politica: la fine del cibo a buon mercato è mondiale. I produttori ci guadagneranno, e non bisogna dimenticare che tre quarti dei poveri sulla terra abitano zone rurali; che il nefasto divario cinese tra campagne e città sarà mitigato. I prezzi alti sono per i poveri una dannazione quando consumano, una manna se producono. Anche la fine del petrolio a buon mercato aiuta a cercare fonti alternative. In fondo lo Stato dovrà organizzare un impoverimento costruttivo, mirato. Solo lo Stato può accingersi a sì ciclopica impresa. Il ritorno della politica è colmo di pericoli autoritari e pur essendo ineluttabile non avverrà senza traumi. Perché sarà difficilissimo per tutti: per gli stati, i sindacati, gli industriali e per ogni cittadino, soprattutto nei Paesi ricchi. È un processo che comporta importanti metamorfosi del modo di pensare la politica.La prima metamorfosi riguarda il rapporto tra politica, mezzi di comunicazione e scienza: rapporto torbido, distorto. La politica sa che esiste ormai una verità scientifica sul destino terrestre, ma per inerzia continua a disputare come se il clima fosse una discriminante fra destra e sinistra: è una cecità condivisa dalla stampa. Nelle riviste scientifiche esiste oggi un consenso pressoché totale sul clima. Non nei giornali generici, dove contano più le lobby e i politici reticenti che gli scienziati. I politici temono di apparire impotenti, impopolari: per questo si concentrano su fatti contingenti (i camionisti, in Italia) pur di non spiegare come il rincaro degli alimentari sia ormai strutturale e duraturo. Perché non dire il vero? Il cibo costa ovunque di più, per precisi motivi. I raccolti in alcune regioni del mondo sono più vulnerabili al clima (Australia, Africa, Brasile, Kazakistan). C’è poi negli Stati Uniti la spregiudicata corsa all’etanolo, unita al solipsistico sogno d’indipendenza energetica. L’etanolo ha ingigantito i prezzi del mais con cui è prodotto, e spinge al rialzo tutti i cereali. La corsa è spregiudicata perché l’America è intervenuta con sovvenzioni pubbliche per coltivare più mais (7 miliardi di dollari l’anno), e questo ha decurtato le scorte cerealicole mondiali, scoraggiato il più pulito etanolo brasiliano (estratto da zucchero), esteso la deforestazione. Nel rapporto con la scienza i politici si comportano come il cardinale Bellarmino con Galileo: non vogliono vedere il reale, invitano gli scienziati a parlare ex suppositione, «per ipotesi», purché sia salva la Sacra Scrittura. Per il politico sono sacri i sondaggi, ma il rifiuto di guardare nel cannocchiale di Galileo è lo stesso. Non stupisce la doppia dipendenza di Bush dalle lobby e dai fondamentalisti cristiani.La seconda metamorfosi, legata alla prima, riguarda i costi di riparazione del pianeta. Anche qui, il politico dovrebbe sapere che essi infinitamente minori rispetto ai benefici futuri. Secondo Stern, urge tagliare l’1 per cento del prodotto lordo nel mondo, ogni anno, per decenni, se si vuol evitare che i costi dell’inazione si quintuplichino. Ma quell’1 per cento resta pur sempre gravoso: 600 miliardi di dollari. Significa più tasse, e posti di lavoro perduti. Le misure dovranno esser «radicali, urgenti e costosissime», scrive John Lanchester sul London Review of Books del 22 marzo scorso. Tutte le invettive contro tasse e stato converrà rimeditarle, davanti all’enormità dei prezzi da pagare per riparare il clima.La terza metamorfosi riguarda ciascuno di noi: produttori o consumatori. Anche il nostro rapporto con la scienza è religioso: ci crediamo ma senza conoscere, dunque crediamo male. Immaginiamo di poter fare a meno della politica, dello Stato, convinti magari che i forti vinceranno. Non è così. I forti di oggi domani s’indeboliranno. Alcune nostre abitudini diverranno talmente costose, a causa del carbonio emesso, che un giorno saranno proibitive. Avremo case meno scaldate, pagheremo alte imposte, saremo un po’ più poveri. Prima o poi smetteremo la costruzione frenetica di aeroporti, visto che gli aerei emettono quantità gigantesche di anidride carbonica. Verrà il giorno in cui si rinuncerà ai Suv, queste auto assassine del clima. La situazione non cambia se dalla benzina si passa all’etanolo e si garantisce un’«energia più efficiente»: secondo la Banca Mondiale, il mais che serve per un Suv può nutrire una persona per un anno.I prezzi alimentari sono la cosa che capiamo di meno, perché è colpito il nostro quotidiano, e per questo è essenziale che la pedagogia occupi il centro della politica e estrometta il voler compiacere sempre. Se i prezzi aumentano è perché il mondo, meno iniquo, ha cominciato a divenire più ricco. Un’ingente parte dell’umanità - Cina, India - mangia carne oltre a cereali. Lamentarsene è insensato oltre che scandaloso moralmente. C’è bisogno di molto più grano per alimentare gli animali che per fabbricare pane: ci vogliono tre chili di cereali per un chilo di carne di maiale, 8 per un chilo di carne di bue. Questo è tutto.La tentazione è grande di parlare di apocalisse. Ma nell’apocalisse sono due le vie. Una è quella del tutto è permesso: festeggiamo, visto che non avremo discendenti. L’altra prepara il futuro, trattiene il disastro con l’azione. Nel secondo capitolo della Seconda lettera di Paolo ai Tessalonicesi, si parla del katèchon che trattiene la venuta del Male con mezzi terreni, in attesa di interventi divini. Il katèchon per gli stoici è qualcosa di più semplice: è fare il proprio dovere, rispettando l’altro e la natura anche se la terra viaggia verso la conflagrazione

l'Italia triste del New Jork Times

L'Italia triste descritta dal New York Times
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scrive Veltroni, dopo aver concordato con le osservazioni del giornalista americano: "A non funzionare - ha detto Veltroni - è la farraginosità del sistema politico-istituzionale, il clima di odio e contrapposizione che determina uno stato non sereno». Traduco in soldoni: realizziamo un accordo Veltroni-Berlusconi sulla materia elettorale per sbarazzarci una volta per tutte dai molesti piccoli partiti che frenano gli slanci dei due grandi partiti e cambiamo le regole di funzionamento del Parlamento (già abbastanza espropriato dei propri diritti) per adattarle alla volontà dell'Esecutivo ed il problema sarà risolto.....
Non è l'Italia ad essere triste (qui sbaglia il giornalista usa) ma i suoi poveri e la sua classe media davanti la quale si è spalancato il baratro della discesa sociale. E' triste il professore di liceo a 1400 euro al mese che stenta a mantenere la famiglia e certamente non potrà finanziare gli studi per la laurea del figlio. L'impiegato oramai anziano che sgomento nota le difficoltà del figlio a novecento euro al mese o precario al call center per molto meno a farsi una vita per conto suo. Sta male ed è triste la classe operaia con millequattrocento morti all'anno e diecine di migliaia di invalidi per salari di fame. Stanno male i pensionati dell'inps molti dei quali non possono più curarsi adeguatamente.
Ma c'è un'Italia gaudente che si sollazza tutti i fine settimana nelle più pregiate località del mondo: il milione di famiglie dei "consulenti" e degli amministratori creati dalla pubblica amministrazione dopo la bassanini e la modifca dell'art.5 della Costituzione. Le centinaia di migliaia di consiglieri regionali, provinciali e locali, dei funzionari, degli addetti a vario tipo ai politici. I m ille privilegiati del Parlamento C'è l'Italia di briatore che si raccoglie ogni estate in costa smeralda a bordo di "barche" in gara di lussi sotto l'occhio compiaciuto di Silvio Berlusconi. L'Italia dei managers privati capitanati da Montezemolo e dei managers pubblici a cui la finanziaria riconosce stipendi strepitosi. L'Italia dei Magistrati di cassazione a oltre cinquecentomila euro l'anno, L'Italia di chi controlla tutta la distribuzione in Italia di tutte le merci a cominciare dai farmaci creando consumatori senza diritti in un finto mercato in cui tutto è regolato dagli oligopoli a cominciare dalle assicurazioni, la benzina etcc...
Questa Italia ricca, gaudente, immersa nel benessere rimprovera dalle pagine del Giornale il pranzo di natale degli immigrati dicendo che sarà più ricco del loro!!
Purtroppo, nessuno vuole davvero cambiare questo stato di c ose. I poveri saranno sempre più poveri e numerosi ed i ricchi sempre più ricchi. La ricchezza dei ricchi italiani è la meno legittima perchè proviene da furti all'erario legalizzati e fatti alla luce del sole
o da prelievi imposti agli azionisti. Il governo Prodi è la prova che il centro-sinistra non vuole cambiare una virgola dello scenario delle classi sociali. Si mantengono i privilegi e si diminuiscono ancora i diritti dei lavoratori e dei poveri.
Nella fase che si apre, Veltroni, Berlusconi e Bertinotti, per evitare il cosidetto "apartheid" cioè il loro fallimento di classe dirigente, sono disposti a fare quadrato a chiudersi, ad espellere dal Parlamento qualsiasi forza critica.
Ma la fine della coesione sociale può aprire scenari imprevedibili che nè le condanne di Genova nè i processi a Forleo e de Magistris, potranno evitare.
Ma chi ha il potere mostra di non rendersene conto e va dritto per la sua strada. La prossima stazione sarà l'abolizione dei contratti di lavoro e con ciò uno degli strumenti di regolazione dei rapporti sociali sarà liquidato.

sabato 15 dicembre 2007

berlusconi, Bertinotti e Veltroni

Ho sempre sospettato l'esistenza di un filo sotterraneo tra Berlusconi e Bertinotti. Questo filo ora emerge con violenza e rischia di fratturare il campo di resistenza della democrazia italiana lesionato ma non demolito dai cinque anni di governo del Cavaliere e della sua banda.
Naturalmente, l'attore fondamentale dello sdoganamento e della proposta del Cavaliere non è Bertinotti ma Veltroni. Bertinotti si preoccupa solo di scompaginare la possibile resistenza a sinistra del nuovo blocco politico CdL-PD,proponendosi come terzo.
La sinistra-arcobaleno viene affondata il giorno stesso della sua costituzione ed i gruppi dirigenti della sinistra, a cominciare dagli intellettuali, invitati a fare mea culpa a non fare i
girotondini ( parola criminalizzata come quella dei pacifisti e dei no global) ed ad arruolarsi subito nella nuova fase della repubblica n ella quale, in nome della governabilità, si tagliano ali e gambe alla democrazia. Guai ai piccoli! Cioè a tutti coloro
che saranno tagliati fuori o si opporranno !
Mi ha colpito una frase di Bertinotti di commento dei funerali dei quattro operai di Torino.
Ha espresso un disagio che ha però attribuito a chi (?)lo considera cosa altra dal mondo operaio e dalle sue sofferenze. Vi ho letto in questa frase rivelatrice tutto il suo l'allontanamento ed un malcelato irritato senso di colpa
quando dice di avere letto negli occhi degli operai di essere considerato tra "coloro che non bruciano nelle fabbriche". Dovrebbe sforzarsi comprendere che se dopo quasi due anni di governo della sinistra con condizioni di vita e di lavoro che si aggravano e peggiorano di giorno in giorno non sia lecito l'interrogativo che si pongono gli operai.
Prodi dice che la sua forza è la resistenza e la pazienza. Una pazienza rivolta a dare al blocco sociale del PD e di Berlusconi il massimo di potere politico possibile. Una pazienza che ha già scardinato i fondamentali della sinistra coi sindacati che collaborano in forma subalterna con Montezemolo e si rifiutano di andare a Vicenza a protestare contro la colonizzazione militare usa del nostro Paese e con la sinistra di governo ridotta a docile strumento di copertura.
Dopo la Forleo anche De Magistris processato.Il Prefetto ed il Questore di Palermo, artefici di grandi pagine di lotta alla criminalità mafiosa, trasferiti. Un giovane anarchico morto in circostanze più che sospette nel carcere di Perugia. I no global condannati a pene ottocentesche mentre Castelli che presiedeva che era presente durante le torture in caserma e Fini che era installato in Questura non vengono neppure sentiti e nessuna notizia di ha dei black-bloc.Dieci milioni di famiglie italiani intristite dalla miseria mentre in Parlamento si litiga se mettere o no un tetto a stipendi faraonici per managers pubblici in genere collaboratori degli oligarchi politici. Una condizione del lavoro talmente dura da far dire ad un immigrato: "meglio la galera del cantiere"! Sbaglia il New York Times a parlare di un'Italia triste! Tantissimi stanno bene, sono ricchi, hanno rendite favolose non sono sono affatto tristi! La tristezza riguarda la popolazione che vive di lavoro, riguarda i pensionati e soltanto questi. la tristezza riguarda una classe operaia che non ha più nè partito nè sindacato. E' sola! Mentre Berlusconi stravince col berlusconismo del governo di centro-sinistra e si accinge ad inaugurare con Veltroni e Bertinotti la Terza Repubblica degli Oligarchi!

Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

venerdì 14 dicembre 2007

sdoganamento Berlusconi popolo di sinistra

Ogni giorno c'è una nuova sorpresa amara per l'elettorato di sinistra ed i suoi militanti più impegnati, ma ieri c'è ne sono state due: l'assenza dei dirigenti della CGIL e dei partiti della sinistra ai funerali della classe operaia di Torino (si, non dei quattro operai morti ma di tutta la classe operaia abbandonata da un ceto sindacale e politico oramai oligarchico al suo destino) e lo sdoganamento nel popolo di sinistra e la difesa di Berlusconi per la sconvolgente vicenda di corruzione sc operta dalle intercettazioni telefoniche.
Liberazione si scopre garantista e la Gagliardi fa propria la tesi di sempre e la reazione di sempre dei giornali del Cavaliere: non considerare il contenuto dei reati e dell'attacco alla democrazia che viene scoperto sia pure con mezzi non sempre ortodossi; ma attaccare
per violazione del segreto istruttorio e della privacy la magistratura di Napoli. Insomma, la Gagliardi fa finta di credere che i Magistrati napoletani abbiano voluto "sparigliare" gli accordi Berlusconi-Veltroni entrando a gamba tesa con la loro inchiesta.
Nasce il sospetto legittimo che l'accordo per "semplificare" la democrazia italiana non sia a due ma a tre. Che Rifondazione, nei giorni stessi della fondazione di Sinistra-Arcobaleno voglia buttare a mare Verdi, Sinistra Democratica e Comunisti italiani, come "frammenti" che impedirebbero la governabilità. Ebbene, la governabilità non è un valore se disgiunta dalla democrazia. La democrazia esiste quando vengono protette le minoranze. In un Paese in cui le minoranze parlamentari vengono scacciate come insetti molesti non c'è più democrazia anche perchè i due partiti più grossi tendono ad assomigliarsi, anzi stanno diventando quasi identici!
Non mi aspettavo da Liberazione e da Rifondazione una simile piroetta nel campo di coloro che vogliono escludere tutti dalla vita politica tranne loro stessi. Eppure, dal comportamento avuto fin qui fatto di bei sentimenti e belle parole per il suo elettorato e concessioni sostanziali su tutto alla destra prodiana avremmo dovuto e potutp prevedere.
Diceva Guido Mazzali, grande dirigente socialista del secolo che si vorrebbe cancellare,parlando della militanza, "l'espiazione socialista". Dobbiamo espiare non solo le colpe che ci addossa il nemico ma anche i nostri errori e le nostre colpe.
Addio per sempre Sinistra Arcobaleno! Rossana Rossanda è servita! Il suo ottimismo0 era proprio mal riposto!
Come ha detto Bertinotti: Berlusconi è un interlocutore!
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

giovedì 13 dicembre 2007

assenza Epifani e CGIL dai funerali di torino

----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: epifani@cgil.it
Cc: segreteria@cgil.it ; segreteria@fiom.it ; area critica cgil ; info@rete28aprile.it ; aorile
Sent: Thursday, December 13, 2007 1:20 PM
Subject: presenza ai funerali

Non ho notato la presenza di Epifani e della Segreteria della CGIL ai funerali dei quattro operai morti a Torino

.,
L'assenza dai funerali è un crimine che vuole contribuire all'isolamento dei lavoratori e del loro diritto a non essere utensili umani usa e getta,
Spero che Epifani abbia avuto un valido impedimento personale per non andare.,
Se cosi non fosse, questa CGIL ha urgente bisogno di liberarsi di lui e di questa segreteria diventata guardiana degli interessi della peggiore feccia dell'imprenditoria
mondiale. Un Sindacato che ha regalato ai lavoratori la legislazione più truffaldina del pianeta per agevolare il loro sfruttamento.
Rivoglio la mia CGIL! La CGIL di Lama,
Fernando Santi, Piero Boni, Rinaldo Scheda.......
Pietro Ancona
segretario generale cgil siciliana in pensione

martedì 11 dicembre 2007

proporzionale puro e preferenza

Facciamo un cartello per il proporzionale puro
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Le varie proposte di modifica della legge elettorale mostrano tutte volontà truffaldine e di accomodamento della legge agli interessi dei partiti che costituiscono il bipartitismo delle due destre italiane: la Casa delle Libertà ed il Partito Democratico.
A questo punto non resta che tagliare corto e salvare la democrazia italiana con una legge basata sul proporzionale puro senza limiti e senza sbarramenti dal momento che è provato come la frammentazione sia frutto avvelenato del maggioritario o della truffaldina legge elettorale vigente e non dal rispetto della volontà degli elettori.
Bisogna subito aprire una campagna per il proporzionale puro. la proposta Bianco mette allo scoperto una volontà di manipolazione della volontà popolare simile a quella degli inciuci Berlusconi-Veltroni.
L'Italia ha vissuto per quasi mezzo secolo con la preferenza (scelta su quattro nomi) e proporzionale. Nessuno si è mai sentito defraudato del diritto alla democrazia. la democrazia può convivere con la governabilità.La governabilità che si assicura con la manipolazione della volontà popolare è post-democrazia, avvio alla dittatura dei partiti più forti. I due partiti più forti sembrano oramai un solo partito in questioni fondamentali. Quando i due massimi partiti la pensano allo stesso modo si lede la libertà e la democrazia. Non si può dire che l'esempio americano non dimostri come il bipartitismo e l'esclusione dei piccoli ha nno portato ad un unico programma di guerre, povertà per cinquanta milioni di americani, limitazioni gravi della libertà, mancanza di presidio sanitario pubblico, sistema scolastico che favorisce solo i figli dei ricchi etcc......


Pietro Ancona www.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

lettera a sansonetti

Caro Sansonetti,
nel bell'articolo che hai scritto oggi per Liberazione,dopo avere risposto alla Spinelli, in un passo metti in alternativa
profitti,competitività e sicurezza del lavoro.
Sostieni che per avere più sicurezza dovremmo accettare di avere meno profitto e meno capacità competitività.

Non credo proprio che tu abbia ragione per il motivo semplice che la messa in sicurezza degli impianti seppure ha un costo non riduce nè i profitti nè la competitività se non si ha in mente di competere con condizioni di schiavismo come l'industria asiatica. La sicurezza del lavoro diventa fattore di garanzia della qualità dei prodotti delle imprese e non di perdita dal momento che garantisce condizioni di serietà nel mercato. Se una automobile viene assemblata da lavoratori costretti a lavorare freneticamente, una volta venduta, dovrà andare e tornare dall'officina molte volte. E' successo alla Fiat prima della ristrutturazione e non è stato un bel biglietto da visita per il mercato.La sicurezza comunque deve essere un valore presente e diffuso in tutto il sistema delle imprese.
In molti settori, il furto di sicurezza non è solo un crimine verso i lavoratori, è anche un furto fatto alla collettività. L'impresario edile che costruisce edifici o infrastrutture facendo rischiare la vita ai suoi dipendenti ruba anche ai committenti dal momento che i costi della sicurezza sono sempre contemplati nei capitolati d'appalto.
Stabilire un legame tra sicurezza e competitività nell'era della globalizzazione offre, seppur involontariamente, una giustificazione ai negrieri italiani che si spacciano per imprenditori.
Pietro Anconahttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

lunedì 10 dicembre 2007

proposta per gli addetti alla sicurezza

Proposta di conferimento di particolari poteri ispettivi e prescrittivi all'addetto alla sicurezza-
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In considerazione del fatto che il fenomeno del degrado delle condizioni materiali di lavoro nelle aziende italiane ha raggiunto livelli patologici pericolosi per lo sfruttamento intensivo di impianti obsoleti, per mancata introduzione di modifiche ed accorgimenti di prevenzione da infortuni nei macchinari e nell'organizzazione del lavoro, per l'uso sempre più frrequente di livelli stressanti di prestazione indotti o dal ritmo delle lavorazioni o dalla catena gerarchica, viene a grande voce richiesto un potenziamento del numero degli ispettori del lavoro e delle Asl.
Detto potenziamento è necessario e fa certamente fatto. Sarebbe però importante la introduzione dell'obbligatorietà degli addetti alla sicurezza previsti dagli appositi accordi sindacali in tutte le aziende ed il potenziamento dei loro compiti e delle loro funzioni facendone pubblici ufficiali coi poteri che la legge conferisce agli ispettori del lavoro. Dovrebbero diventare veri e propri riferimenti degli Ispettorati del lavoro e delle USL:
Si creerebbe un sistema capillare di sicurezza che lo Stato non avrebbe mai la possibilità di creare dal momento che non è possibile effettuare periodicamente il monitoraggio di milioni di aziende anche con il raddoppiamento degli organici attuali del personale preposto.
L'addetto alla sicurezza dovrebbe essere garantito per il sereno svolgimento della sua funzione e, cessato dall'incarico, non dovrebbe essere soppoposto a vendette e rappresaglie da parte dell'azienda per gli atti compiuti durante la sua funzione.
Nelle aziende particolarmente complesse dovrebbe essere previsto il coordinamento di più addetti alla sicurezza. In ogni caso si dovrebbe dimensionare l'ambito di responsabilità di ciascun addetto che deve essere adeguato alle possibilità ispettive.
L'addetto alla sicurezza dovrebbe venire eletto dall'assemblea dei lavoratori del reparto che dovrà vigilare

Pietro Ancona
segretario regionale cgil sicilia in pensione
già membro del CNEL







http://www.parlamento.it/leggi/deleghe/04124dl.htm
http://www.626.cisl.it/Public/UpLoad/File/Accordo%20Confindustria.pdf

la volpe, il gatto e pinocchio

Pinocchio, il Gatto e la Volpe
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L'aggravarsi a livelli asiatici della condizione operaia nelle fabbriche nasce all'interno di un contesto di incontrollato favoreggiamento degli interessi padronali e di imposizione dell'ideologia dell'impresa come riferimento primario per lo Stato.
Tutti gli atti del governo dalle cosidette liberalizzazioni alle due finanziarie sono rivolte a privilegiiare gli interessi imprenditoriali ed ha trascurare o danneggiare i lavoratori e quanti sono messi alla tortura
con la legge maroni-sacconi.
La legislazione del lavoro ispirata da Ichino Boeri Monti è semplicemente truffaldina ed il contrario del giuslavorismo della grande scuola italiana.
Qualcuno dovrebbe spiegare da dove scaturisce l'esigenza di due milioni di contratti a progetto. L'Italia è stata investita improvvisamente da una febbre di progettazione? Che cosa si progetta? Che cosa è un contratto a progetto? E' un fumus giuridico, un grimaldello truffaldino per tenere al guinzaglio e manovrare come marionette le persone che sono costrette ad accettarlo.
Niente si salva della legge Biagi dall'essere truffaldino e rivolto al massimo sfruttamento degli esseri umani disconoscendone ogni diritto.
L'Italia ha da quasi due anni un governo di centro-sinistra. In questi due anni i salari sono rimasti bloccati al cinquanta per cento in meno dei salari dei paesi industrializzati. I salari sono bassi perchè hanno alle spalle quasi quindici anni di contrattazione fatta con richieste inconsistenti di aumenti e perchè privati da ogni strumento di protezione dai famigerati accordi del 93. Il governo ha digrignato i denti ai lavoratori ed ha peggiorato la situazione giuridica degli immigrati. Gli imprenditori hanno percepito di avere tutte le coperture necessarie per scatenarsi nella ricerca del massimo profitto senza tenere conto di nulla!
Questi salari vengono elargiti in un clima di terrore. I negrieri italiani (non sono degni di essere denominati imprenditori) hanno la spada della legge Biagi. "Tenetevi il lavoro a tempo indeterminato a meno di mille euro al mese, altrimenti vi aspetta il precariato a molto meno." La Legge Biagi è stata concepita come l'artiglieria pesante per bombardare e distruggere il diritto ad un salario decente.
La CGIL, fino a qualche tempo fa, aveva resistito al nuovo blocco di potere: non aveva firmato il Patto per l'Italia e aveva dichiarato la sua volontà di abolire (non modificare) la legge Biagi.
Ora è stata spinta da Fassino nelle braccia della CISL e dell'UIL che da sempre hanno praticato una politica di collaborazione subalterna alla Confindustria ed al Governo.
Epifani come Pinocchio è stato spinto
tra il Gatto ( Angeletti) e la volpe (bonanni).
E' arrivata fino al punto di conclamare assieme a Cisl ed UIL il consenso inesistente di sei milioni di lavoratori (bum!) al tremendo accordo sul welfare che peggiora la legge sulle pensioni e ribadisce le criminali scelte della legge trenta.
Qualcuno ci dovrebbe spiegare da quale processo produttivo, da quale oggettività, scaturisce la necessità di contratti a tempo determinato per trentasei mesi rinnovabili almeno una volta!
La mortalità sul lavoro è logica componente di un regime di massimo sfruttamento di lavoratori ridotti ad utensili umani e dei bassi salari. Si deve lavorare molto di più per raggiungere livelli minimi di reddito!! I Sindacati non sono esenti da responsabilità e certamente non mi riferisco ai livelli aziendali.
Sbaglia Epifani, sbaglia la CGIL se si
reca all'accordo propagandistico organizzato da Montezemolo e Prodi.
Chieda la CGIL che la Confindustria compia significativi gesti unilaterali in materia di sicurezza e rinnovi contrattuali prima di tornare a sedere al tavoli con uno dei più feroci Presidenti che la Confindustria abbia mai avuto.
Non accetti la detassazione dello straordinario e lo smantellamento dei ccnl.
Chieda al governo di dotare di poteri di
polizia i delegati aziendali alla sicurezza!
Reclami l'abolizione delle agenzie per il lavoro interinali e le cooperative che si occupano soltanto di vendere manodopera!
Ritorni la CGIL ad essere se stessa, quella che era prima degli accordi del 1993!
Pietro Ancona
segretario generale cgil sicilia in pensione
già membro del CNEL
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sabato 8 dicembre 2007

Lettera ad Epifani

Caro Epifani,

M ontezemolo, a fronte dell'ondata di sgomento e di sdegno salita dal Paese, annunzia una riunione a tre: Confindustria, Confederazioni sindacali,
Governo per discutere sulla sicurezza nei posti di lavoro.
Trovo sconcertante che una siffatta riunione venga convocata pubblicamente dal responsabile di una associazione che produce attraverso le sue aziende mille morti l'anno e diecine di migliaia di mutilati ed invalidi a volte per sempre.
Sono anche sicuro che alla fine andranno a parare sulla abolizione dei contratti nazionali di lavoro, la detassazione degli straordinari,forse allenteranno un pò la corda per qualche giorno in attesa che si acque si plachino e si ritorno alla "normalita'"di sempre. Insomma, faranno esattamente il contrario di quanto è necessario fare: ripristinare la democrazia, la sicurezza, la libertà nelle aziende italiane:chiudere l'era del terrore che da oltre quindici anni grava sui posti di lavoro: c hiudere con i ricatti e con lo sfruttamento bestiale, con le sevizie psicologiche.
La CGIL non dovrebbe andare ad una riunione come questa meramente propagandistica, rivolta a recuperare un pò di rispettabilità alla industria italiana fatta oggi di "acchiappa e fuggi", sfrutta al massimo e poi molla e ricomincia da un'altra parte.
Se il Governo italiano avesse avuto prestigio e credibilità la Thissen Krupp non si sarebbe permessa di fare lavorare in un inferno i lavoratori e per
dodici o anche sedici ore al giorno. Se i sindacati italiani che vantano dieci milioni di iscritti avesssero prestigio e credibilità non si permetterebbero tutte le nefandezze che costellano le cronache del lavoro.
Il governo Prodi dovrebbe intanto una sola cosa; bloccare ogni straordinario in
tutte le aziende con lavorazioni particolarmente pesanti e pericolose, consentire un massimo di due ore in tutte le altre aziende.
Spero che la CGIL piuttosto che correre allo schioccare della frusta di Montezemolo, si rechi a Torino a portare conforto alle famiglie dei caduti e dei sopravvissuti, pensi cosa fare per i tanti bambini rimasti privi di papà, riunisca il suo direttivo per prendere in esame un progetto di miglioramento immediato dei salari, ripristino della scala mobile, ricontrattazione dei ritmi di produzione in tutte le aziende, abolizione delle agenzie interinali e dei lavoratori in affitto dalle cooperative e da altri organismi spesso gestiti senza tanti scrupoli.
La CGIL si richiami a Di Vittorio e Fernando Santi. Oggi ne ha tanto bisogno.
Pietro Ancona
Pietro Anconahttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

dimissioni del Ministro del Lavoro. Pertini e Napolitano

sono più che indignato sgomento: la godereccia casta politica italiana che sfoggiava tutto il suo potere ed i suoi soldi alla prima di Milano (forse l'opera di Wagner non era casuale, forse si ambisce ad una musica per i nuovi padroni nella loro fase di ferocia sociale)
con un minuto di silenzio ha ritenuto di chiudere il suo debito con gli uccisi di
Torino.
Mi dispiace che il Capo dello Stato non ha ritenuto, prima di andare alla Scala, di
visitare le famiglie delle vittime di Torino.
Sono certo che Pertini lo avrebbe fatto!!
Ma, si capisce: la classe operaia secondo la vulgata dei neofiti liberisti della sinistra non esiste più. Presto non ci saranno più neppure contratti "collettivi" di lavoro ma elargizioni individuali e personali ai singoli lavoratori.
Pietro Ancona

capoccia ed i capetti del centro-sinistra tutti in lista di attesa per l'iscrizione al Club di Bildelberg!
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C' è una responsabilità morale e politica del Governo Prodi nella lugubre catena di omicidi nelle fabbriche e negli ospedali italiani. Damiano si deve dimettere!!!
E' stato permesso senza alcuna reazione a Montezemolo di qualificare gli operai "fannulloni" di parlarne con enorme disprezzo e nello stesso tempo questo che è uno dei Presidenti più feroci ed asociali della Confindustria italiana è diventato l'ispiratore di tutta la politica sociale del governo
Il Ministro del Lavoro è sempre stato il Ministro della Fiat (dalla quale proviene) e degli industriali italiani. Mai i lavoratori italiani lo hanno avvertito come il loro Ministro.
Tradizionalmente i Ministri del Lavoro italiani nel conflitto tra capitale e lavoro stavano sempre dalla parte del più debole. Ministri come Donat Cattin e Brodolini sono stati degni costruttori della coesione sociale e, pur stando dalla parte dei lavoratori, anzi proprio per questo sono stati apprezzati ed utili all'Italia..
Non basta migliorare la legge sulla sicurezza quando si fa lavorare in reparti a lavoro pesante per dodici quattrordici ore al giorno. Il governo si è pronunziato per la detassazione dello straordinario
dando l'imbeccata alle aziende di darsi da fare e di chiedere di spremere fino all'ultima stilla di sudore i lavoratori stessi.Dopo la tragedia, Damiano continua a proporre la detassazione.,..
Anche i Sindacati con le loro scelte subalterne al padronato sui contratti,la detassazione,il welfare sono diventati puntelli del potere della macchina neoliberista che ha ridotto a mera merce
il lavoro umano e condannato milioni di persone ad incanutire da precari e sottopagati.
Nella fabbriche di Torino gli operai non lavorerebbero fino allo sfinimento fisico e psichico se le paghe fossero decenti ed in grado di mantenere le famiglie.
L'Italia è diventata una infernale Corea con operai ed operaie costrette a lavorare come automi impazziti per una miseria accanto i lavoratori stranieri sotto pagati. Il Paradiso del Padronato!
Abolire subito le agenzie di lavoro interinale, abolire l.a esternalizzazione ( molti ospedali sono serviti da infermieri ed inservienti esterni pagati anche 700 euro al mese)
abrogare la legge Biagi, condannare penalmente chi obbliga a ritmi stressanti.
Per quanto riguarda gli ospedali la crescita della mortalità anche di giovani vite è dovuta alla loro trasformazione in aziende ed al clientelismo massiccio delle regioni che promuovono a posti di enorme responsabilità le persone che spesso non hanno capacità professionale.
La signora Turco, anzicchè spendere soldi per fare pubblicità al sistema sanitario italiano, veda di invertire la stretta liberista che strangola la sanità italiana sottoponendola a incredibili restrizioni.
La sinistra al governo ha la responsabilità di avere votato ed assecondato seppur riluttante due anni di politica prodiana in cui la gara a destra dei gruppi dirigenti del PD ha trasformato l'Italia in un inferno per i lavoratori. Tutto l'antagonismo della sinistra radicale si è svegliato soltanto per la questione della legge elettorale!!! L'estremismo del centro ha reso l'Italia una tra le nazioni più incivili e violente d'Europa!
Pietro Ancona
già segretario generale cgil sicilia
giò membro del CNEL

Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

giovedì 6 dicembre 2007

lettera al Ministro Ferrero sul Garante dei Diritti dei Migranti

Caro Ministro.

ieri sera da Gad Lerner lo spaccato del loombardo-veneto razzista era davvero impressionante. Facce feroci e generiche e mai documentate accuse ad etnie criminali che infesterebbero e renderebbero insicure le tranquille contrade operose del Nord.

Naturalmente tutto questo razzismo non nasce come reazione alla criminalità dei migranti quanto costituisce un formidabile strumento di lotta di classe per svalutare il valore salariale della manod'opera importante: dal momento che sei pericoloso per la nostra sicurezza, che sei brutto, sporco cattivo, che appartieni ad una razza inferiore ,ti pago di mano. Salari ridotti rispetti i già miserabili salari italiani e case molto più care dal momento che gli affittuari si comportano come autentici avvoltoi (salvo poi a lamentarsi se, per dividere le spese, gli appartamenti sono superaffollati).
Ti consiglio, prima di andartene, di lasciare una buona traccia di te proponendo la nomina di un GARANTE dei Migranti nei comuni e nelle zone di maggiare densità di immigrati.
Il Garante, nominato dal Ministro alla Solidarietà sociale, dovrebbe avere poteri di intermediario istituzionale in materia di ostruzionismi burocratici, sfruttamento, lavoro nero, prezzi dei fitti, assegnazione case popolari, scolarizzazione, sanità etcc....
Insomma dovrebbe essere una sorta di avvocato dei Migranti presso i Comuni e tutte le istituzioni.
Per quanto riguarda i ROM sarebbe opportuno accogliere la proposta del Prefetto di Roma.
Queste proposte potevano entrare nel Pacchetto Sicurezza se la delegazione della sinistra al governo non giocasse solo di rimessa ma avesse assunto un ruolo propositivo.
Ma gli errori si possono sempre correggere. La xenofobia, il razzismo hanno finalità di sfruttamento economico. Non esisterebbero nella nostra popolazione se non fossero indotti dalla propaganda interessata degli industriali (solo in Veneto quattrocentomila lavoratori) e della Lega. In Sicilia, dove non esistono cospicui interessi industriali, dove la voce dei leghisti è assente, non c'è razzismo. Presumo che sarebbe lo stesso in Italia se non ci fosse la volontà di tenere in pugno gli stranieri con la xenofobia.
Gradirei avere cenno di riscontro.
Cordiali saluti.
Pietro Anconahttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

mercoledì 5 dicembre 2007

anacronismo di Bertinotti

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In Sicilia si dice: "dopo ca a santagata larrubaru ci ficiru li grati di ferru" (dopo essere stata derubata Sant'Agata ha avuto le grate di ferro".
Bertinotti dichiara morto il centro-sinistra e fa capire che si apre una nuova stagione segnata dal rapporto nuovo tra Casa della Libertà e PD e tra questi e la sinistra.

Questa dichiarazione sorprendente avviene alla vigilia di quelli che sono stati pomposamente definiti "Stati Generali della Sinistra" segando l'albero sul quale questi si sarebbero seduti.
Trovo indecente e segno di grande crisi della politica italiana il comportamento di Bertinotti. Trovo anche eticamente riprovevole condannare il centro sinistra dopo aver fatto subire una sconfitta umiliante ai lavoratori con il welfare. Avrebbe dovuto farlo prima che si votasse se mettere o no la fiducia alla Camera. Se avesse voluto, poteva bloccare
le infami scelte del protocollo 23 luglio. Intanto, nel giudizio del centro-sinistra, si sbaglia di grosso. E' la sinistra portatrice di istanze di giustizia e di libertà per il lavoro e la politica italiana ad essere sconfitta. Il centro ha realizzato i suoi obiettivi: è riuscito a compiacere
la Confindustria seppellendo per sempre ogni possibilità di modifica o di abrogazione della legge Biagi, ha governato due anni un Paese e bassissimi salari, ha respinto a muso duro la richiesta di un pò di autonomia dagli USA nella politica estera e per le basi militari.
Il governo di centro-sinistra è stato generoso di leggi a favore delle imprese. Anche il capitale finanziario è stato largamente favorito fino al no all'ipotesi di un adeguamento della sua tassazione. I lavoratori hanno avuto ribadite le catene della legge Biagi.
Le cento cose che Bertinotti rimprovera al centro-sinistra di Prodi sono state fatte con il suo consenso. Non ha ancora finito di dire si.Dovrà dare il voto definitivo sul welfare e sulla sicurezza. Che darà.Dopo la sua "audace" uscita il suo Partito continuerà a votare le leggi di Prodi.
E' scorretto addebitare soltanto a Prodi scelte di governo che sono state fatte con il voto della sinistra al governo ed anche in Parlamento.
Due anni di sinistra al governo, due anni di dure sconfitte della classe lavoratrice, due anni di dure sconfitte del pacifismo, due anni di crescita della xenofobia diffusa da molte amministrazioni locali.
Credo che gli Stati Generali della Cosa Rossa probabilmente saranno rinviati e se confermati saranno immersi in contraddizioni insanabili. In ogni caso, tutto quello che racconteranno, suonerà falso o stonato.
Pietro Anconahttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

martedì 4 dicembre 2007

gianni Mina su Chavez

Una sconfitta da vincente - Gianni MinàLa sconfitta di Ugo Chávez nel referendum indetto per dare un carattere più marcatamente socialista al Venezuela, e per guidare questo cammino in prima persona, per tutto il tempo che fosse necessario, è diventata paradossalmente per lui, sostenitore del sogno di unità latinoamericana di Bolivar, una vittoria. Da domenica sera, infatti, nessuno potrà più sostenere, e se lo farà sarà una persona in malafede, che in Venezuela si è instaurata una dittatura, e che Chávez è «un tiranno in pectore manovrato da Fidel Castro e dalla Rivoluzione cubana». Era già scorretto sostenerlo prima di questo referendum che chiedeva l'autorizzazione a modificare 69 articoli dei 350 della Costituzione approvata nel 1999, come hanno fatto i tg della nostre tv e dei network via satellite, usi a presentarsi con lo slogan «l'obbiettività innanzitutto », salvo poi raccontarci una realtà grottesca, conveniente solo ai giochi della grande finanza internazionale. Il fatto che il fronte del «sì», quello del Presidente, abbia perso solo per 1, 4 punti di differenza rispetto a coloro che erano per il «no», è il segnale che in Venezuela, nei nove anni di governo di Chávez, rieletto con ampio margine nel 2000 e nel 2006, si è instaurata una democrazia, certamente più indiscutibile di quella che vigeva nel paese quando governavano alternativamente il democristiano Rafael Caldera e il presunto socialista Carlos Andrés Pérez, che si erano spartiti il potere, fino a vendersi privatamente parte del petrolio di cui è ricco il paese. Il Venezuela che Chávez aveva ereditato da questi figuri, spesso definiti democratici dai nostri media liberali, era una nazione sull'orlo del collasso sociale, con 18 milioni di poveri su 23 milioni di abitanti, di cui 5 milioni vivevano nel fango dei ranchitos, spesso senza essere nemmeno iscritti all'anagrafe, realtà che escludeva automaticamente anche la possibilità dei bambini di andare a scuola. Erano los invisibles, o, per l'oligarchia predatrice locale, los animales. Una situazione umana scandalosa, alla quale Chávez ha posto fine, recuperando allo Stato il controllo del petrolio, la cui estrazione e prima raffinazione può essere fatta adesso, come in tutti i paesi ricchi di idrocarburi, solo da compagnie al 51% di capitale nazionale, e poi espropriando una parte dei latifondi incolti, per ridistribuire con più equità la ricchezza del paese. Questa proposta, che Chávez ha definito bolivariana, approvata dai due terzi dei venezuelani in ben dieci consultazioni elettorali, favorevoli al progetto di integrazione sociale sia nel paese, sia a livello regionale latinoamericano, ha convinto il Presidente a cercare, per il suo governo, un'identità più marcatamente socialista, dopo che il neoliberismo aveva chiaramente e miseramente fallito nel continente, come era successo per il comunismo nei paesi dell'ex blocco sovietico, anche se non è di moda affermarlo. Chávez, però, convinto che per un simile cambiamento non fossero sufficienti i cinque anni di governo ancora a disposizione, ha pensato di accelerare i tempi delle riforme sociali, forte dei 5 milioni di esseri umani recuperati alla vita di cittadini, e che hanno cambiato gli equilibri politici del Venezuela, malgrado il 90% dell'informazione radio, televisiva e di giornali sia in mano ai suoi oppositori. Ma, evidentemente, non ha tenuto conto dell'astrusità della materia di molti degli articoli della Costituzione che avrebbe voluto cambiare, e probabilmente anche della diffidenza della parte più moderata della sua eterogenea sinistra, timorosa di una svolta autoritaria. Lo ha tradito, quindi, l'astensionismo, salito al 45% contro il 30% delle precedenti consultazioni, ma anche qualche distinguo, qualche defezione, nel movimento politico da lui costruito. È stato saggio, quindi, il suo pronto riconoscimento della sconfitta nel referendum indetto per apportare sostanziali cambiamenti alla Costituzione da lui voluta nel '99, atto che smentisce un decennio di manipolazione dell'informazione, sul processo politico e sociale da lui messo in atto in Venezuela. Chávez ha detto: «In una situazione di sostanziale pareggio, è preferibile aver perso piuttosto che aver dovuto sostenere e gestire una vittoria tanto importante, con un margine così stretto». Si è rifatto chiaramente ad Allende o, per noi italiani, a Berlinguer, che dichiararono «La rivoluzione per via elettorale non si può fare con il 51% dei voti». Hugo Chávez, che solo l'anno scorso ha avuto due terzi dell'elettorato che ha approvato il suo governo, deve ora prendere atto della sconfitta al suo tentativo di accelerare il processo di cambiamento del paese, che ha influenzato processi di riscatto, come in Bolivia ed Ecuador e che, proprio per questo, non va bruciato con demagogiche fughe in avanti. Vedremo se questa battuta d'arresto lo spingerà verso l'ala più radicale del suo movimento, o invece gli consiglierà di recuperare spezzoni social-democratici, allontanatisi ultimamente. Ma per ribadire la prevalenza che il suo movimento bolivariano ha guadagnato fino adesso, rispetto a una opposizione spesso violenta ed eversiva (come dimostra il tentativo di colpo di stato contro di lui, nel 2002, con l'appoggio degli Stati Uniti di Bush e della Spagna di Aznar), dovrà essere più attento negli equilibri interni. La sua prima sconfitta non è letale, proprio perché gli ha permesso di smontare i pregiudizi costruiti contro di lui.Un debole trionfo - Astrit DakliNon è stato un gran successo, dopo tutto. La Russia ha risposto in modo debole all'appello di Vladimir Putin, nonostante sforzi organizzativi enormi e metodi più simili alla tradizione sovietica che agli standard occidentali - metodi che hanno dato a Washington e alle organizzazioni internazionali che si vogliono garanti della democraticità nel mondo l'occasione di strillare contro la «non correttezza» delle elezioni politiche di domenica. Corrette o no, queste elezioni sono state una risposta debole perch

lunedì 3 dicembre 2007

misure urgenti per la democrazia sindacale e sociale

pietro ancona
Proposte per misure urgenti per garantire la democrazia sindacale e sociale===========================================================
Sono rimasto assai colpito della risentita opposizione mostrata da Epifani alle modifiche introdotte nel protocollo welfare dalla delegazione della sinistra di governo e poi dalla Commissione Lavoro della Camera. Ha rivendicato l'inviolabilità di una funzione corporativa e non tanto l'opposizione a misure peggiorative per i lavoratori. Le misure proposte dalla sinistra miglioravano sensibilmente il testo scaturito dalla concertazione. In altri tempi la CGIL avrebbe accolto con un largo sorriso le proposte accettate in sede parlamentare. Invece si è rivendicato a muso duro il diritto di esclusiva in materia di welfare assieme alla Cisl ed a Montezemolo. Non si tratta di un diritto di contrattazione salariale che è indiscutibile ma di un qualcosa che fa parte della civiltà di una società dove nessuno può rivendicare una primazia ed una esclusiva corporativa. Il Parlamento ed in esso i partiti che si richiamano ai lavoratori hanno tutto il diritto di esprimersi e di concorrere alle decisioni.Questo mi induce a riflettere sul regime di monopolio CGIL CISL UIL anche nella materia strettamente di loro pertinenza. In Italia esiste un grande sindacato di base: la Federazione dei Cobas ed altre Confederazioni provenienti dalla vecchia Cisnal e dai sindacati autonomi. Non ènormale in una democrazia che rispetta tutti che questi sindacati vengano esclusi dalla contrattazione con il governo del welfare e dalla contrattazione con il padronato per i ccnl Si tratta di un abuso che,prolungatosi nel tempo si è difatto istituzionalizzato. Ebbene tutte le rappresentanze sindacali dei lavoratori debbono essere ammesse alle trattative. Escluderli significa privare con violenza autoritaria milioni di lavoratori della loro rappresentantività e della loro facoltà decisionale.Fa rivisto anche il meccanismo della riserva del trenta per cento dei Sindacati CGIL CISL UIL nelle RSU. Non si può alterare con un "premio speciale" la risultanza della volontà dei lavoratori imponendo agli stessi figure scelte burocraticamente in base ad una prerogativa antidemocratica.E' necessaria, poi, la regolamentazione per legge dei referendum sindacali. Non possono essere un fatto interno ad alcune organizzazioni sindacali specialmente quando sono attese dal governo come condicio sine qua non per la sua stessa sopravvivenza. Ci vuole una legge che regoli i referendum e ne stabilisca le modalità di svolgimento. Non è possibile che risultati che possono essere stati adulterati vengano proposti alla opinione pubblica. Oggi, la destra ed il governo sostengono il mostruoso protocollo del 23 luglio come espressivo di una volontà dei lavoratori conclamata da un referendum. Ebbene contesto questo dato e sono convinto che non sia possibile verificarne la veridicità.Il tema della democrazia sindacale e sociale dovrebbe costituire oggetto degli Stati Generali della Sinistra nella formulazione di proposte chericostituiscano i diritti violati e suffraghino la lotta per l'abolizione delle agenzie per il lavoro interinale (schiavismo) e la famigerata legge Trenta appesa come la spada di Brenno negli uffici risorse umane delle aziende per ricattare il lavoro a tempo indeterminato.
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