martedì 23 aprile 2013

Larghe intese o me ne vado


   Larghe intese o me ne vado! !

Ieri il Parlamento ed i Grandi Elettori rappresentanti dei 20 staterelli italiani un totale di 1007 persone, una vera e propria folla di privilegiati ha  ascoltato e applaudito freneticamente un offensivo ed insultante discorso che mai Capo dello Stato ha rivolto al massimo organismo rappresentativo  nel suo Paese.
      Sostanza del discorso è stata questo: o farete il governo che dico io oppure me ne vado! Cioè precipito il paese in una gravissima crisi istituzionale che ne potrebbe mettere a repentaglio la sua stessa sopravvivenza!

      Napolitano ha rimproverato al Parlamento di non avere ascoltato la sua richiesta di cambiare la legge elettorale e di non avere riformato la seconda parte della Costituzione.
       Ha detto che non bisogna avere orrore delle larghe intese. Insomma ha fatto un pressing duro sul PD perchè accetti l'alleanza con Berlusconi ed i suoi senza fare tante storie. Ha delineato una teoria politica secondo la quale le alleanze tra forze diverse sono indispensabili alla democrazia.

    La dura reprimenda di Napolitano al Parlamento ed alle Regioni è un oltraggio alla Costituzione. Il Presidente della Repubblica non può contestare al Parlamento le sue deliberazioni o le sue omissioni. La legge elettorale che contesta reca il sigillo del suo predecessore Carlo Azelio Ciampi. Non può rimproverare riforme di un ordinamento protetto da leggi e che dura sin dalla nascita della Repubblica.  Il Capo dello Stato può entrare nel merito delle leggi al momento della loro emanazione per approvarle o rinviarle alle Camere ma non farne oggetto generale di contestazione al Parlamento del suo operato. Contestando come ha fatto ieri cambia i rapporti i tra i poteri dello Stato.

  Ieri Napolitano ha fatto nei confronti del Parlamento la stessa operazione che  aveva fatto verso la Magistratura quando ha impugnato davanti la Consulta le decisioni della procura di Palermo e ne ha chiesto, ottenendola, la cancellazione. Ha ingrandito il suo ruolo a scapito di quello  degli altri. . 

   Inoltre  Napolitano è corresponsabile con questo Parlamento delle leggi che sono state emanate con la sua firma. Le due leggi sulla sicurezza nazionale che introducono normative in contrasto con la Costituzione, le leggi ad personam per favorire Berlusconi, le leggi sul fiscal compact che impegnano l'Italia per un lunghissimo periodo di tempo, la legge Fornero che disattende la Costituzione ed i suoi principi in materia di lavoro.
  
     Non è affatto vero che una democrazia vive se i suoi maggiori partiti si accordano tra di loro. La democrazia è garantita sopratutto dalla dialettica tra maggioranza ed opposizione. Una democrazia può anche morire per l'accordo dei suoi maggiori partiti.

  

   

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