sabato 27 aprile 2013

Dalla Bolognina asd Enrico Letta



 Dalla Bolognina ad Enrico Letta

 Ieri tutto il percorso intrapreso alla Bolognina da Achille Occhetto si è concluso nel governo di Enrico Letta. E' stato un lungo cammino accidentato che ha avuto momenti buoni come l'Ulivo prima maniera ma oramai si è concluso. Il pezzo più numeroso  del PCI non c'è più. Si è squagliato dentro l'ex DC di Enrico Letta che ha dato maggiore forza a se stessa unendosi con l'altro pezzo dell'ex DC che aveva dato vita a Forza Italia ed al berlusconismo. Letta si ritrova al governo con Angelino Alfano, segretario di FI e potente Ministro degli Interni. Non so quanti ex PCI siano al governo ma anche se ci fossero non certo a rappresentare una corrente culturale della politica italiana che oramai non esiste più.
 Del vecchio PCI resta Rifondazione Comunista, il partito di Di Liberto, il pezzo di SEL rappresentato da Vendola. Tutti e tre messi insieme non raggiungono il 10 per cento dei voti. Con i loro errori e le loro divisioni hanno contribuito ad azzerare l'idea comunista quasi nella stessa misura in cui ha influito la Bolognina.  Ma moralmente non hanno niente da rimproverarsi. Sono sempre stati sinceramente dalla parte dei lavoratori anche quando hanno sbagliato come Vendola ad appoggiare il PD. 
  Questa operazione politicamente gigantesca di eliminazione totale di ogni traccia di comunismo dalla politica italiana ha avuto un regista che non poteva essere diverso da Napolitano. Doveva avere memoria del secolo Novecento e sapere dove agire per colpire a morte i gangli vitali dell'idea comunista e cioè di un diverso e più equo rapporto tra le classi sociali in Italia.
  Non più tardi di due mesi fa il segretario del PD Pierluigi Bersani irrideva a Berlusconi dicendo che avrebbe "smacchiato il giaguaro". Sicuramente questo è accaduto ma la smacchiatura con eliminazione di ogni residuo di colorazione è avvenuta ed ha riguardato il PD che di è liquefatto nel governo Letta. Berlusconi e Napolitano escono come due generali che hanno vinto la grande guerra. Si sono appoggiati fino in fondo al padrone amerikano ed all'Europa ed hanno preteso in Italia un governo di esecuzione delle direttive euroatlantiche. L'ultima parte della operazione è stata guidata da Berlusconi dal Texas dove era stato pienamente riabilitato ed ammesso alla corte imperiale dai due Bush da Clinton Obama e financo dal patetico Carter che ancora rappresenta la versione di "sinistra" delle presidenze americane.
   Ora abbiamo un Parlamento non più diviso in tre blocchi ma con un blocco dei due terzi e dall'altro di 5 Stelle che viene in queste ore sistematicamente lavorato ai fianchi da una stampa malevola alla quale è stato comandata una grande estesa opera di denigrazione. Ora si attaccano le deputate di 5 Stelle frugrando nella loro posta personale. Sono financo accusate di pornografia. I 160 deputati e Senatori di Cinque Stelle saranno esaminati minuziosamente dai servizi segreti italiani del Mossad e della Cia. Si cercherà il punto debole di ognuno di loro. Si sfrutterà tutta la loro inesperienza ed ingenuità di neofiti del parlamento. Non escludo che qualche grosso scandalo venga montato contro Grillo e  Casaleggio. Cinque Stelle non ha la tempra e la struttura per reggere la competizione politica con il grande Dinosauro che è nato dalla copula tra PDL,PD e Monti. LO scontro è diseguale.  Gli americani avranno nei confronti dei grillini un poco di attenzione ma il loro referente principale è altrove: è tornato ad essere Berlusconi che ora rappresenta un blocco politico pari ad oltre il sessanta per cento.
   Un Parlamento squilibrato profondamente a destra. Se metteranno radici  in cinque anni Letta ed i suoi sodali cambieranno profondamente i connotati all'Italia. Ne faranno uno Stato neoliberista in cui la condizione degli operai non sarà certo quella emersa dalla tragedia del Bangladesh 18 ore al giorno per una paga di meno di un euro ma non sarà certo quella dell'Italia di Di Vittorio o di Luciano Lama. Sui venti milioni di lavoratori dipendenti sarà caricata l'intera soma della riorganizzazione iperliberista del Paese. La crescita non ci sarà perchè si può ottenere solo attraverso un aumento dei salari e dei consumi e questo le classi dominanti non lo vogliono.  I lavoratori sono destinati a stare peggio perchè sulla loro povertà e  sulla loro mancanza di autonomia si basa il nuovo potere dell'impero euroatlantico.
    Destino della classe operaia è ricominciare sempre da capo dopo ogni sconfitta. Deve solo riprendere ad avere fede nel socialismo non facendosi frodare da coloro che dicono che è un residuo archeologico del novecento. Il socialismo è l'avvenire del genere umano.

 

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