giovedì 18 aprile 2013

Il suicidio dell'ircocervo

  Il suicidio


Marini, un anziano notabile della DC poi PD è stato individuato da Bersani e da Berlusconi come il Presidente della Repubblica che potrà garantire meglio di altri un governo di larghe intese e cioè fatto dal PD e dal PDL magari diretto da Bersani. Si è trovato questo accordo tra i due partiti che da venti anni duellano o fingono di duellare per assicurarsi la gestione del Paese. Inoltre Marini, uomo di esperienza e certamente esperto dei segreti dei palazzi italiani, è quello che meglio garantirebbe Berlusconi nei suoi percorsi giudiziari prossimi, percorsi dei quali Berlusconi ha ragionato timore.
  La scelta di Marini è avvenuta in un clima di aspre contestazioni dentro e fuori il teatro romano in cui erano riuniti i grandi elettori del PD. Marini è stato votato soltanto da 220 parlamentari ed ha avuto 90  voti contro ed una trentina di astensioni. Moltissimi erano assenti,. In sostanza  ha preso  la metà dei voti del PD che sono 424. Duecento voti mancano all'appello, la metà del Partito!!
  Questa scelta disgraziata certamente ispirata anche dal Quirinale indica una strada all'Italia che è la peggiore possibile: la strada del prosieguo della collaborazione che si è realizzata attorno al governo Monti. E' la scelta di una classe politica che non è più in sintonia con il Paese ed i suoi problemi. Stamane a tg3 hanno chiesto agli operai bresciani che stanno presidiando l'IVECO di Brescia  dove la Fiat ha licenziato 84 persone che cosa ne pensassero della elezione del Presidente e quale fosse la loro idea. Hanno reagito  sbalorditi della domanda e pieni di angoscia per quanto sta loro accadendo. Ho temuto di vederli piangere da un minuto all'altro!!
   La scelta di Marini è la scelta di Berlusconi. Grillo ha rifiutato per molte settimane di fare un governo con il PD. Ora dice di essere disposto. Ma in verità anche Grillo ha dato una spinta a Bersani per metterlo nelle braccia di Berlusconi.
    La scelta del PD è un suicidio da tutti i punti di vista. Un governo PD-PDL sarebbe trasformato dopo qualche settimana da Berlusconi in una graticola sulla quale arrostire Bersani. I PD non avrebbero pace fino a quando Berlusconi dopo averli spremuti e sputtanati a dovere non riterrà di ritirare la fiducia. Berlusconi non si rassegnerebbe mai ad appoggiare un governo Bersani. Credere a questo significa vedere gli asini volare.

    Scrivevo ieri sera che il PD è un ircocervo. E' un partito pieno di tante anime nessuna delle quali è di sinistra o ricordi in qualche modo il vecchio pCI.
   La scelta fatta alla Bolognina di diventare un partito  "democratico" escludendo di diventare un partito socialdemocratico peraltro in sintonia con ciò che realmente era stato il PCI  sta presentando il suo drammatico conto: la morte del Partito!!
    Ha sbagliato Bersani assieme a tutto il suo staff ad offrire un nome che potesse piacere a Berlusconi. Avrebbe sbagliato anche se avesse fatto la scelta di un nome gradito a Grillo e Casaleggio. Avrebbe dovuto semplicemente fare un nome di una persona in grado di essere accettato dagli italiani e capace di guidare i sette anni difficili che abbiamo dinanzi, anni che possono essere anche di naufragio dell'Italia come nazione.
   Marini è un limone spremuto, un politico di lunghissimo corso  vecchio  navigante tra le correnti politiche senza grandi slanci e senza grandi idee. Un burocrate della politica. L'Italia ha bisogno di una figura diversa nella quale si possa identificare.
    Vendola raccoglie la tristissima vendemmia della sua collaborazione con il PD. Una collaborazione che ha stremato SEL  rendendolo insignificante elettoralmente e politicamente. Ora deve scegliere se sopravvivvere e tirare a campare con il PD oppure se prendere il largo e ritrovarsi le parole, il vocabolario ed i sentimento del socialismo! L'Italia ha bisogno di socialismo! L'Italia uscita dalle urne non è rappresentativa di tutte le classi sociali esistenti nel Paese. E' l'Italia dei benestanti che da vita a quattro partiti più o meno moderati e di destra.
   Pietro Ancona



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