venerdì 5 aprile 2013

Keines in Giappone

   I limiti del keinesismo.

Il Giappone ha compiuto la sua scelta. Ha deciso di raddoppiare la sua base monetaria per combattere la stagnazione che da quasi venti anni affligge il grande colosso del capitalismo che per cinquanta anni mondiale  lo ha fatto  sorgere dalle ceneri radioattive delle bombe atomiche americane e prosperare.. Il Giappone ha prosperato vendendo i suoi ottimi prodotti di livello  spesso  superiore a quello tedesco o americano. Una ventina di anni fa ad un certo punto ha cominciato a vegetare o non svilupparsi più, a ristagnare. Non ha reagito come è stato fatto in Italia facendo pagare la crisi ai lavoratori dipendenti. Non ha peggiorato le leggi sociali, le garanzie, i salari. Si è limitato a congelare tutto. E' sopravvissuto in questi anni ma trovandosi in una situazione di stallo dentro la quale ritiene di non dovere stare per i prossimi quindici anni.
    Per questo ha deciso di produrre una enorme quantità di moneta pari a quella che ha in atto in circolazione. Se lo può permettere perchè a differenza della Italia che è diventata colonia conserva la sua sovranità monetaria. Stampa moneta come gli USA e la Gran Bretagna. Può quindi decidere di fare di se quello che vuole. Può scegliere di morire per inflazione piuttosto che per deflazione e recessione. Fa quello che vuole. Può darsi che l'esperimento di espansione della base monetaria per fare riprendere gli investimenti ed espandere la base ndustriale del Paese abbia successo.
  Per quanto la strada scelta dai giapponesi sia civile e socialmente di gran lunga migliore di quella europea non è detto che venga coronata dal successo. Così come non si può fare dimagrire un corpo senza alla lunga farlo morire non è possibile fare ingrassare a dismisura un malato cronico. Il deficit di bilancio che finanzia gli investimenti va bene,va benissimo se c'è una domanda pronta ad accogliere i prodotti le merci degli investimenti. Come si fa a continuare a produrre all'infinito auto e motociclette se il mercato è saturo e non ne vuole più? Anche se la qualità delle auto e delle moto è eccellente quanti margini di mercato disponibili ancora esistono? Non si possono imporre alle famiglie dei consumatori il cambio degli elettrodomestici ogni  due o quattro anni come serve all'industria che li produce se un elettrodomestico oramai dura tranquillamente oltre il decennio ed alcuni anche oltre il ventennio. Lo stesso dicasi per tutto il listino dei prodotti industriali. Anche aumentando i salari non si possono costringere le persone ad un consumismo senza fine. Questa cosa è possibile farla con gli ipad creando una vera e propria mania che porta financo a fare lunghe file notturne per accaparrarsene un pezzo. Ma questo non si può estendere a tutti i prodotti. Le grandi automobili, i pesanti volgari Suv che sostituiscono i modelli ancora in giro non saranno in grado di provocare nuove ondate di acquisti capaci di tenere in vita le industrie che li producono.
 Insomma il problema non si può risolvere nell'alternativa keinesiana al monetarismo come propongono gli illuminati economisti progressisti dello Occidente come Krugmann o Stiglitz. Quello che propongono è datato. E' fuori tempo massimo.
 Il problema è diventato radicale: perchè produrre e per che cosa produrre? Il prodotto deve cambiare radicalmente natura: deve trasformarsi da merce in bene.  Non bisogna più produrre cose da vendere ma beni necessari al benessere della società. Insomma bisogna passare dal capitalismo al socialismo. Ma la borghesia occidentale piuttosto che subire questo è disposta ad affrontare diecine di guerre civili e una nuova guerra generale di tutti contro tutti.
 http://www.repubblica.it/economia/2013/04/04/news/la_banca_del_giappone_attacca_la_crisi

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