venerdì 29 marzo 2013

Notarelle su questo Papa (che mi attrae)


    Notarelle su questo Papa (che mi attrae)

    Posso dire qualcosa su questo Papa? Accantoniamo la storia delle sue responsabilità durante la dittatura dei militari in Argentina, una storia accaduta quasi quaranta anni fa ma che è ancora una ferita aperta per le madri e le nonne di Plaza De Majo e per quella parte del clero che subì carcerazione, torture, persecuzioni.
    Questo Papa fa della povertà il suo pavese e propone una Chiesa povera. Dice cose interessanti che potrebbero riaccendere la fiamma del sentimento e della idealità laddove c'è stanca vuota e polverosa burocrazia ed esteriorità senza anima.
    Ma c'è nella gestualià di questo Papa qualcosa che stona, qualcosa di anacronistico e che sembra provenire dal passato remoto.
    Quando bacia i piedi dei ragazzi del carcere minorile fa qualcosa che mette disagio, qualcosa di esagerato. Non si limita ad accennare al lavaggio dei piedi ma lo fa davvero ed abbraccia davvero gli arti inferiori dei giovani.
    Anche la sua prosternazione a terra, seppure protetto da un tappeto, al principio della Via crucis suona anacronistica, artefatta, eccessiva.
    Il cattolicesimo è tutto basato su colpe che debbono essere espiate. E' tutta una espiazione. A cominciare dalla redenzione del peccato originario. E' una sorta di incubo!
    Ma perchè dovrebbe redimerci e di che cosa? Perchè il genere umano dovrebbe essere di per se
    Questo Papa gesuita dovrebbe comprendere che il livello culturale del mondo di oggi non è quello delle favelas messicane o argentine. La fede non ha bisogno di gesti eclatanti, arcaismi, di esorcismi, di superstizioni ma di scelte limpide. Deve stare dalla parte dei poveri perchè cessino di essere tali, dalla parte degli aggrediti perchè non vengano più molestati, dalla parte dei più deboli perchè si facciano regole che li mettano in condizioni di eguaglianza giuridica. Questo deve cambiare nella sua proposizione sulla povertà. La fede ha bisogno di confrontarsi con la modernità con i mezzi della modernità. Lavare i piedi ai ragazzi va bene ma ancora meglio metterli nelle condizioni di non finire in un riformatorio. Il Papa si dovrebbe domandare: chi finisce al riformatorio? Ci sono rampolli delle classi agiate e colte che finiscono al riformatorio? Rispondendo a questa domanda avrà risolto il problema e non avrà più bisogno di gesti che evocano il medioevo.
    Notarelle su questo Papa (che mi attrae) Posso dire qualcosa su questo Papa? Accantoniamo la storia delle sue responsabilità durante la dittatura dei militari in Argentina, una storia accaduta quasi quaranta anni fa ma che è ancora una ferita aperta per le madri e le nonne di Plaza De Majo e per quella parte del clero che subì carcerazione, torture, persecuzioni. Questo Papa fa della povertà il suo pavese e propone una Chiesa povera. Dice cose interessanti che potrebbero riaccendere la fiamma del sentimento e della idealità laddove c'è stanca vuota e polverosa burocrazia ed esteriorità senza anima. Ma c'è nella gestualià di questo Papa qualcosa che stona, qualcosa di anacronistico e che sembra provenire dal passato remoto. Quando bacia i piedi dei ragazzi del carcere minorile fa qualcosa che mette disagio, qualcosa di esagerato. Non si limita ad accennare al lavaggio dei piedi ma lo fa davvero ed abbraccia davvero gli arti inferiori dei giovani. Anche la sua prosternazione a terra, seppure protetto da un tappeto, al principio della Via crucis suona anacronistica, artefatta, eccessiva. Il cattolicesimo è tutto basato su colpe che debbono essere espiate. E' tutta una espiazione. A cominciare dalla redenzione del peccato originario. E' una sorta di incubo! Ma perchè dovrebbe redimerci e di che cosa? Perchè il genere umano dovrebbe essere di per se colpevole e bisognoso di trovare la strada della purificazione? Questo Papa gesuita dovrebbe comprendere che il livello culturale del mondo di oggi non è quello delle favelas messicane o argentine. La fede non ha bisogno di gesti eclatanti, arcaismi, di esorcismi, di superstizioni ma di scelte limpide. Deve stare dalla parte dei poveri perchè cessino di essere tali, dalla parte degli aggrediti perchè non vengano più molestati, dalla parte dei più deboli perchè si facciano regole che li mettano in condizioni di eguaglianza giuridica. Questo deve cambiare nella sua proposizione sulla povertà. La fede ha bisogno di confrontarsi con la modernità con i mezzi della modernità. Lavare i piedi ai ragazzi va bene ma ancora meglio metterli nelle condizioni di non finire in un riformatorio. Il Papa si dovrebbe domandare: chi finisce al riformatorio? Ci sono rampolli delle classi agiate e colte che finiscono al riformatorio? Rispondendo a questa domanda avrà risolto il problema e non avrà più bisogno di gesti che evocano il medioevo.
   
colpevole e bisognoso di trovare la strada della purificazione?

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