martedì 19 marzo 2013

Ma il Papa crede in Dio?

    Ma il Papa  crede in Dio?

 da stamane che era ancora buio i pellegrini hanno cominciato ad affollarsi in piazza San Pietro per conquistarsi il posto più vicino possibile al Papa. La mobilitazione della enorme macchina della Chiesa produce i suoi effetti. La città di Roma oggi sarà sottoposta ad uno stress fortissimo che metterà insieme a quanti altri è costretta a subire non solo per le manifestazioni ma anche per riservare ai potenti aree sempre più grandi inibite al traffico o al pubblico. La paura del terrorismo viene sfruttata scientificamente in tutto l'Occidente per esaltare i privilegi  della classe dirigente anche sulla disponibilità delle vie e delle piazze della città. La transenna e la zona rossa sono diventate strumenti di limitazione della libertà e dei diritti dei cittadini.
  E' diventata insopportabile in televisione la voce flautata melensa dolciastra non solo di padre Lombardi ma di quanti fanno servizi sul Vaticano. Non capisco perchè per occuparsi di cose che riguardano il Papa si debba ricorrerere alla artificiosità stucchevole di voci tanto suadenti.
   Ci hanno illustrato tutti i particolari del rito al quale assisteranno ottanta o più capi di Stato del mondo. La presenza di tanti potenti viene esibita come prodotta del potere della Chiesa e del suo Papa. Il Papato continua a rivendicare ed esibire la sua superiorità sull'Impero intendendo per questo il complesso delle nazioni  che oggi popolano la terra. Viene sottolineato come fosse un evento straordinario il fatto che l'anello pescatorio del Papa non sarà d'oro ma soltanto d'argento. Mizzica!
   Papa Francesco sarà francescano sobrio umile e quant'altro ma non rinunzia al Magnificat di oggi. Un magnificat in mondovisione in suo onore.
  Attribuire  tanta solennità alla propria incoronazione di Monarca Assoluto dello Stato del Vaticano dopo il Conclave che è stato presentato quasi come un luogo divino in cui si proclamava una sorta di Dio significa fare della esteriorità e della fastosità del procedimento uno strumento propagandistico di un Potere che non è certo un apostolato per i poveri.
   Su questo Papato pesa e peserà l'ombra se non della complicità con la dittatura militare argentina quando meno il silenzio omertoso. Papa Francesco non ha niente in comune con i coraggiosi sacerdoti che sono stati torturati ed uccisi e che sono stati di conforto alle famiglie dei desaparecidos.   Quante famiglie ha confortato il gesuita Bergoglio?
    La sua Chiesa appare proiettata nella evangelizzazione del mondo fino alle terre più lontane. Ma non è un programma di pace dal momento che l'evangelizzazione è proselitismo e conversione. Spesso diventa guerra armata come accade in Africa, come è successo nel genocidio di Ruanda, o nella secessione dell'Isola di Timor.
    La pace non è evangelizzazione. La pace è convivenza ed accettazione delle altrui culture e religioni. Chi si propone di crescere lo vuol fare a spese di altri.
     La evangelizzazione è il contrario della Chiesa del Vangelo.

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