martedì 19 febbraio 2013

Volare!



 Volare!
Ho visto con commozione la seconda parte della fiction su Domenico Modugno interpretata da un Fiorello che ha fatto dimenticare subito  di non essere Modugno perchè l'identificazione è stata perfetta, commovente.  Domenico Modugno era un poeta, una grande scatenata forza della natura. Volare diventò il punto in cui l'Italia cambiava profondamente e si riempiva di grandi energie che l'avrebbero fatta correre per una trentina di anni fino a quando qualcuno non ha deciso che era il caso di sfasciare tutto e ritornare a prima del 1958. Non sapevo che Migliacci aveva preso l'idea da un quadro di Chagal il grande onirico pittore russo capace di rappresentare il mondo in cui viviamo come una cosa bella, bellissima da vedere e da vivere. La fiction si ferma al grande successo di San Remo e non prosegue oltre. Domenico Modugno ha avuto molti anni dopo  la sfortuna di essere colpito da un brutto ictus e nonostante questo continuò a vivere per l'Italia: da deputato si occupò intensamente del manicomio di Agrigento dove era capace di recarsi nel cuore della notte per vedere come stavano realmente le persone che vi erano rinchiuse.
 L'Italia del grande rinnovamento e dello slancio verso il cielo che abbiamo sentito  nel Blu dipinto di Blu non c'è più. E' sotto le macerie di una violenta crisi provocata ad arte per fare regredire la popolazione verso la situazione antecedente al 1958. Non so se faremo la fine della Grecia ma il solo fatto che ne parliamo mi riempie di una terribile tristezza. Mi viene da piangere a pensare a quanta felicità c'era negli anni in cui la censura ancora voleva cambiare le parole di una canzone ma c'era già un Modugno che la mandava a quel paese.

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