sabato 23 febbraio 2013

lettera a Michele su Fo ed altro

  Caro Michele,
 
lo scritto del signor Stille spazia da Dario Fo al giudizio  sul terrorismo italiano lasciandosi andare ad affermazioni che sono soltanto tranchant e diffamatorie. Dubito che il signor Stille non sia inquadrato nella Cia, in quel giornalismo embededd che descrive l'inferno siriano e quello libico prima che opera diabolica di Gheddafi o di Assad e non dei gorillas armati fino ai denti sanguinari assassini professionisti assoldati dalla signora Clinton all' uopo. Ebbe a dire questa terribile megera che la Siria sarebbe stata un inferno con ciò emulando le precedenti Madaleine Albricht e Condolence Rice che  godevano per la morte di cinquecento mila bambini irakeni o per le fiamme che devastano il centro di Beirut.La Siria è un inferno ed era un paradiso terrestre nei quaranta anni di Assad. Idem per la Libia ma l'Occidente non tollera prosperità e felicità nei paesi che non controlla ideologicamente.
  In quanto alla gente che sta seguendo Grillo questa non ha niente a che dividere culturalmente e financo antropologicamente con quella che seguiva Mussolini o Berlusconi. E' una folla evangelica di persone miti di ragazzi sfruttati dalla legge biagi che lavorano a 500 euro al mese, di esodati che dovranno aspettare sette anni e non sanno se sopravviveranno per raggiungere la pensione,. di negozianti, artigiani che falliscono a migliaia ogni giorno. Una folla che è un enorme grumo di sofferenza eppure non è violenta. Abbi la compiacenza di vedere lo yutube del comizio di ieri a Piazza San Giovanni sul quale io ho scritto un pezzo su Facebook. La folla di Mussolini era violenta. Quella di Berlusconi, tracotante e volgare.
  Il quanto al terrorismo la responsabilità è del tradimento del PCI e del PSI che hanno lasciato un vuoto enorme a sinistra. Oggi PCI e PSI sono approdati nel PD a negare ai lavoratori la giusta causa garantita dallo art.18 ed hanno operato una riforma del lavoro che è una cosa di una spietatezza liberista che prelude al nazismo. Nazismo che viene attuato in tante zone della intermediazione di mano d'opera gestite dalle multinazionali e da spregiudicati negrieri di mano d'opera.
  L'Europa nella quali siamo è una trappola mortale. Sentivo stamane in TV un servizio sulla  UIngheria. I mostri fascisti sconfitti dal comunismo sono tutti tornati e si affollano davanti a noi.
  Domani io voto Ingroia e spero che lo faccia anche tu. E' l'unico voto non anticomunista e quindi liberale che possiamo esprimere.
  Con affetto
  Pietro
 
ps: Scilipoti e gli altri non c'entrano culturalmente moralmente e politicamente con il movimento ingroia. sono detriti del parlamento italiano voluto dalle tre destre italiane: bersani, monti e berlusconi. Ingroia non è scilipoti e Di Pietro non è Scilipoti.
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Sent: Saturday, February 23, 2013 3:08 AM
Subject: Grillo

Caro Pietro,
       più di un amico al quale ho mandato come spunto di riflessione il testo di Alessandro Stille ha manifestato la sua perplessità, non condividendolo. La cosa non mi ha stupito e ne ho preso atto. Nel tuo caso la reazione è stata a dir poco feroce e me ne dolgo, non per Stille, che è del tutto all’oscuro dell’uso che io faccio del suo breve documento, ma per te, che so essere persona generosa e intelligente e che ritiene il Movimento Cinque Stelle un moto profondo del popolo italiano. Certo: anche il fascismo nel 1936 era un moto profondo del popolo italiano, Berlusconi nel 1994 ha ottenuto la maggioranza in tutti i 60 collegi elettorali della Sicilia, era anche lui un moto profondo del popolo italiano. A Torino il quartiere Mirafiori, residenza della nobile e combattiva classe operaia torinese ha sempre votato compatta per Berlusconi o la Lega o altri ignobili figuri dello stesso genere: forse perché anche questi rappresentano un “moto profondo del popolo italiano”? Per favore Pietro, aiutami a capire: basta che un po’ di persone si addensino intorno a qualcuno per costituire un movimento politico? Abbiamo tu e io più di 70 anni, ormai, anzi, ci stiamo rapidamente avvicinando agli 80 e dovremmo avere imparato che questo nostro povero paese è irrimediabilmente conservatore, retrogrado, bigotto e sostanzialmente fascista. Abbiamo anche imparato che il resto del mondo non sta poi molto meglio: la Cina cosiddetta “comunista” è un feroce sfruttatore dei suoi lavoratori e i suoi sindacati sono una farsa grottesca; l’esperienza comunista di Castro è una penosa barzelletta, il Vietnam che tanto ci aveva fatto sperare si è allineato al capitalismo più spregiudicato, e smetto perché non mi va di ripetere sempre le stesse cose.
    Mi auguro che Ingroia porti a casa qualche risultato, quanto agli ipotetici 300 grillini vispi e arzilli temo che faranno tutti la fine del sindaco di Parma, nella migliore delle ipotesi, che non riesce a fare nulla di quello che si era impegnato a fare, quando non si ridurranno a grottesche puttane tipo Scilipoti, Capezzone e De Gregorio, e se saranno tanti per le note leggi del mercato costeranno poco e si venderanno per un pacchetto di sigarette o un boccale di birra.
Un caro, fraterno e sconsolato saluto
 
Michele
 

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