giovedì 14 febbraio 2013

Napolitano a Washington

 Napolitano a   Washington.

I telegiornali di stamane mostravano Napolitano che scendeva dalla scala dell'aereo che lo ha portato a Washington nel pieno di una tempesta di pioggia. Come mai un uomo di 86 anni, prossimo ad essere sostituito da Presidente della repubblica, si reca negli Stati Uniti mentre in Italia infuria una velenosa campagna elettorale che comunque dovrebbe portare alla vittoria del PD e quindi ad un governo presieduto da Bersani? 
  Bersani era già stato nei giorni scorsi in Germania per ricavarne una sorta di investitura dalla Merkel e dall'establischment tedesco per la sua resistibile ascesa al potere in Italia. Evidentemente questo passo di Bersani non è stato sufficiente a rimuovere tutti gli ostacoli che ancora si frappongono alla sua elezione in Italia per la quale a quanto pare non basta il voto dell'elettorato italiano. La trave che è stata posta davanti a Bersani è Monti. Questa trave è più grossa di quanto si pensasse.

 Monti era stato posto a capo dell'Italia dagli USA d'intesa con la Germania come del resto anche Papademos in Grecia. Non sarebbe stato possibile scalzare Berlusconi dal governo ed in modo così veloce se non ci fosse stata una determinata volontà di Obama.
 Monti non ha ritenuto di concludere il suo mandato da fedele servitore dello Stato e dell'Impero ed ha deciso di partecipare alla rissa elettorale tra Berlusconi e Bersani evidentemente spinto da forze che hanno una loro importanza nello scacchiere euroatlantico.
  Monti ha sparigliato le carte evidentemente perchè una parte dell'Occidente non si fida del PD. Ritiene che parte consistente della base del PD non accetterà le misure che ancora i liberisti vorrebbero imporre all'Italia come l'abolizione del contratto nazionale di lavoro e la sua sostituzione con contratti aziendali o addirittura con una semplice lettera di comunicazione del datore di lavoro e sopratutto la svendita del patrimonio industriale italiano.   Anche in Italia ci sono forze che si muovono per la dismissione delle industrie come si può vedere dalle vicende Saipem, Ilva e FinMeccanica.
  Napolitano si reca negli USA per sostenere la causa del PD e della sua affidabilità
Una delle prime cose che ha detto mettendo piede a Washington è stata la riconferma della sua fiducia che "il processo delle riforme" continuerà. Quando si parla di "riforme" ci si riferisce  certamente allo smantellamento del welfare e dei diritti dei lavoratori. Insomma alla americanizzazione totale dell'Italia.
 Insomma il passaggio dall'uomo della Goldmann Sachs a Bersani non dovrebbe allarmare gli USA.
  Si voterà in Italia tra quindici giorni. Ma i giochi si faranno attorno al caminetto della Casa Bianca. Siamo o non siamo un Paese Vassallo conquistato settanta anni fa dalle truppe americane che ci hanno liberato e che tuttora ci occupano con oltre 100 basi militari che ci resteranno per sempre?

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