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Il Papa a Lampedusa. La contraddizione
Il Papa a Lampedusa. La contraddizione
Grandi elogi di tutta la stampa italiana per la decisione del Papa di
recarsi lunedì 8 luglio prossimo a Lampedusa per ricordare con una
corona di fiori che sarà gettata in mare le migliaia di emigranti che
sono scomparsi nel Mediterraneo finendo in pasto ai pesci.
Mi
permetto di non unirmi a questa grande ammirazione generale verso il
Pontefice venuto da molto lontano. Non c'è dubbio che dedicarsi agli
"ultimi" e predicare una Chiesa dei poveri siano cose apprezzabili.
Ma Lampedusa è l'ultimo anello di una catena di orrori che comincia
dalle occupazioni coloniali e dalle guerre fomentate dalla prepotenza
dell'Occidente. Tutte le persone che arrivano a Lampedusa
dall'Afghanistan, dall'Africa, dall'Iraq, dalla Palestina vengono perchè
scacciate via dai bombardamenti americani e dalla presenza delle
cosidette "missioni di pace" come vengono ipocritamente chiamate le
presenze di contingenti nei paesi occupati.
Il Papa non può atteggiare il viso ad un sorriso di pace verso i
migranti mentre il cardinale Bagnasco e tutta la Chiesa di Roma
indossano l'elmetto della Guerra.
Il giornale del Vaticano è
schierato e sostiene tutte le scelte degli anglosassoni e della Nato.
Scelte che si traducono in lacrime e sangue. L'Osservatore Romano non ha
mai detto una parola per scoraggiare l'uso dei drone e delle stragi che
provocano nei villaggi del Pakistan.
Quindi la scelta del Papa
se non accompagnata dalla rimozione delle posizioni attuali della Chiesa
sulla guerra e sulla pace diventa ipocrita, falsa, strumentale.
http://www.toscanaoggi.it/Italia/AFGHANISTAN-CARD.-BAGNASCO-I-MILITARI-ITALIANI-SONO-UOMINI-DI-PACE-E-DI-DIALOGO
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