mercoledì 3 luglio 2013

Egitto

La crisi egiziana

La crisi egiziana è stata cucinata dagli USA. L'esercito americano è stato in strettissimo contatto con quello egiziano protagonista degli ultimi avvenimenti che hanno portato all'arresto di Morsi ed alla sospensione della Costituzione.
Il ruolo dell'ONU è stato inesistente. Una ridicola dichiarazione del suo segretario generale (io non ricordo mai come si chiama) fa generici appelli ad una transizione pacifica e senza spargimento di sangue. A cose fatte. Post storia. L'ONU sarebbe meglio scioglierlo dal momento che sopravvive soltanto come luogo di grande corruzione.
Intanto il sangue c'è già stato. Si parla di circa trenta morti caduti sopratutto negli scontri tra Fratelli Musulmani e Ribelli.
La folla non è sempre democrazia e cosa positiva. A volte è una brutta bestiaccia. Molte donne sono state violentate in piazza dopo essere state isolate dai loro amici e parenti e trascinate altrove. Tra queste a quanto pare anche giornaliste straniere.
Morsi aveva abusato del suo potere ma era stato eletto democraticamente. Sarebbe stato auspicabile una transizione concordata e diversa magari gestita dal Parlamento. Ma così non è stato. Gli americani dirigono il mondo con la violenza e la brutalità.
I Fratelli Musulmani nel giro di un anno hanno perduto tutto. Avevano la leadership dei popoli arabi. Ora sono nessuno. Colpa della loro arroganza ed incapacità di accettare le opinioni degli altri.
In assenza di una grande forza del Socialismo agiscono come forza di sicurezza e di stabilizzazione gli eserciti guidati dagli americani.

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