domenica 7 luglio 2013
L'anacronismo della Chiesa e lo sforzo del Papa
L'anacronismo della Chiesa e lo sforzo del Papa
Non c'è dubbio: il Papa sta facendo uno sforzo notevole per migliorare l'immagine della Chiesa. Dice ai preti che non debbono andare su auto di lusso, dice che San Pietro non aveva bisogno di una banca, vorrebbe una Chiesa per i poveri, una Chiesa che pratica la povertà. Domani sarà a Lampedusa ad esprimere la sua solidarietà con gli immigrati che giungono clandestinamente in Europa. Credo che si sia rifiutato di abitare nello appartamento del Vaticano e che abbia abitudini davvero frugali di vita.
Sono tutte cose giuste e buone e che dovrebbero essere ovvie per la Chiesa dei Vangeli. Ma mentre sarebbero state di straordinaria importanza cinquanta anni fa a seguire dal Concilio Vaticano Secondo che invece fu seguito dalla politica imperiale coordinata con glli USA tesa a sfasciare l'URSS ed a distruggere la teologia della Liberazione oggi suonano patetiche, inutili, alla fine dannose perchè fanno riflettere su tutto ciò che la Chiesa non è stata ed avrebbe dovuto essere.
La verità è che la Chiesa è un anacronismo dannoso entrato un conflitto con bisogni profondi emersi dalla modernità: il bisogno di morire senza essere costretti a perdere la dignità del trapasso ed a soffrire per atroci accanimenti terapeutici; il bisogno di avere bambini evitando che nascano malformati o handicappati, il bisogno di amarsi al di la dei sessi. Ci sono diritti civili che non possono essere considerati inammissibili e contrari all'etica cristiana. La tenacia con cui la Chiesa continua a negarli lla fa diventare anacronistica, fuori tempo.
Ma il vero anacronismo della Chiesa è dato dal fatto che è costituita da un corpo sacerdotale tutto di genere maschile. Di essere amministrata da una gerontocrazia cardinalizia fatta tutta da uomini. Il fatto di considerare nella Chiesa il ruolo della donna soltanto servile ed ausiliario a quello dei maschi.
Infatti le monache che si prestano a tanti servizi e che debbono camminare tre passi indietro dai preti non hanno diritto a celebrare messa ed ad accedere alle funzioni cardinalizie dirigenziali della Chiesa fino alla funzione papale.
Ci sono due riforme che vanno fatte subito e che se non saranno fatte diventerà poi inutile tardivo proporle: il matrimonio dei preti e delle monache ed il diritto delle donne di celebrare messa di diventare sacerdotesse e di accedere alle massime cariche.
Bisogna avere la capacità di immaginarsi una Chiesa profondamente laicizzate ed il Consiglio Cardinalizio fatto per metà di uomini e per metà di donne.
Si tratta di riforme che aprirebbero la Chiesa al mondo. Non basta recarsi a Lampedusa gettare una corona in mare per aprirsi all'umanità. Non basta proprio.....
L'immissione delle donne alle massime cariche della Chiesa inietterebbe una grande carica di rinnovamento, sarebbe una spinta importante. Immaginiamoci a Capo della Cei una donna piuttosto che il cardinale generale Bagnasco. Continuare ad ignorare tre la metà di sette miliardi di persone sono donne non fa certo bene alla Chiesa.
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