martedì 9 luglio 2013

Il Papa e l'emigrazione




 Il Papa e l'emigrazione

 Per rendersi conto del rapporto tra guerra ed immigrazione basti pensare a che cosa era l'Iraq di Sadam Hussein prima della guerra di distruzione scatenata da Bush padre e di che cosa era la Libia di Gheddafi che non solo non produceva un solo emigrato verso l'Europa ma assorbiva quattro milioni di africani che lavoravano nelle sue imprese. L'Iraq di Sadam Hussein era un paese prospero industrializzato con una borghesia delle professioni in veloce formazione. Aveva diecine di migliaia di ingegneri, medici, professori....
 Gli USA e la Nato hanno distrutto la Libia e l'Iraq che sono diventate luoghi in preda al disordine ed alla violenza che producono disperazione ed emigrazione...
  La scomparsa del benessere dell'Iraq e della Libia è stata provocata e  voluta dall'Occidente. Il mondo occidentale ha predato tutto il denaro che la Libia aveva e che ne faceva una nazione tra le più ricche del mondo.
  Il reddito pro-capite della Libia era uno dei più alti del mondo.
Quando il Papa parla degli emigranti ignorando il contesto dal quale scaturiscono e non denunziando al mondo la causa della loro esistenza difatto partecipa come complice di coloro che li creano e li spingono a diventare l'esercito degli schiavi che lavorano e fanno funzionare il  sistema occidentale.
  Il problema non è l'accoglienza dei migranti. Il problema è lottare le cause che producono migranti. Come farli ritornare tutti i casa.....Ma la funzione della Chiesa nei secoli è sempre stata quella di sostenere i potenti ed il potere e consolare le loro vittime senza cambiare la loro condizione......

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