sabato 8 febbraio 2014

lettera su Napoli

Napoli ed Augias

    c.augias@repubblica.tin

    Caro signor Augias,

    ancora una volta la pesco con le mani nel sacco! Pare proprio che lei non resista alla tentazione morbosa di scrivere male di Napoli e dei Napoletani almeno due o tre volte l'anno.

    Naturalmente la pulsione che la spinge è razzista perchè lei generalizza a tutta la popolazione napoletana fatta di oltre un milione di persone il comportamento deprecabile di uno scippatore e di alcuni passanti o testimoni del tristo evento. Lei scrive addirittura non avendo minimamente il senso del grottesco e del ridicolo che "la scena conferma purtroppo il suicidio civile di una comunità"!! Mizzica!
    Nessuno le ha insegnato che la responsabilità specialmente quella penale è sempre personale e che non si può estendere ad una città intera un comportamento di un sparuto gruppo di cittadini.

    Nei giorni scorsi a Bollate in provincia di Milano una ragazza ha quasi ucciso a calci sulla testa una sua compagna di scuola tra centinaia di ragazzi e ragazze che assistevano al fatto e non solo non sono intervenuti ma successivamente interpellati hanno dichiarato che la picchiatrice aveva ragione di infierire sulla sua compagna.
    Io non credo che questo comportamento di una folla molto più significativa di quella che assisteva allo scippo napoletano sia da imputare a tutta Bollate. Osservo però che a lei non è passato per la testa di parlare di questo episodio piuttosto che dello scippo napolitano. Perchè?

    Non dubito che passato un po di tempo lei troverà modo di tornare ad ergersi arcigno moralista dei meridionali e dei napoletani in particolare. Resta per me un mistero la ragione del suo atteggiamento. E pensare che lei dovrebbe sapere bene che cosa significano i pregiudizi e gli stereotipi verso una etnia, una popolazione, una cultura,..

    Alla prossima!

    Pietro Ancona

    Il suo collega Gramellini più furbo di lei parla di napoli e di Bollate. Ma trattasi sempre di pessimo giornalismo ,il suo e quello del suo collega torinese
   

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