venerdì 7 febbraio 2014

Giornalismo come killeraggio

Riflettevo su come i massmedia orientati sempre da una velina che viene dalla Amministrazione USA e che vanno dal NYT a Repubblica partecipano alla campagna di preparazione psicologica e politica di aggressione all'Ucraina, aggressione in corso da molto tempo. l'Ucraina si dovrebbe annettere contro la sua volontà alla Unione Europea. Questo è l'obiettivo da perseguire subito oppure deve essere lacerata da una guerra civile come quella siriana. E' un continuo via via di dirigenti qualificati USA a Kiev per incontri con i capi della cosidetta opposizione e tra questi i nazisti ed i nazionalisti. In sostanza come in Libia si fece leva sullo storico risentimento della Cirenaica verso la Tripolitania, in Iraq sugli sciiti verso i sunniti per provocare guerre civili nelle quali innestare subito l'arrivo di mercenari stranieri addestrati dalla Nato come accade in Siria oramai da quasi tre anni in Ucraina si fa leva su quella parte popolazione che da sempre vorrebbe vivere nella sfera di influenza dei tedeschi piuttosto che della Russia alla quale geograficamente e storicamente l'Ucraina appartiene allo stesso modo come il Tibet rivendicato dal Dalai Lama sostenuto dalla Cia appartiene alla grande madre Cina.
Il mondo è pieno di Stati-spezzatino creati con la violenza dagli USA a cominciare dalle due Coree, dallo Jemen del Nord e del Sud, Sudan del nord e del sud . dai due Vietnam unificati in uno soltanto perchè gli USA vi persero la guerra ed oltre cinquantamila uomini.
Ora nel mirino degli USA è l'Ucraina ed il killer prescelto è l'Unione Europea. Alla opposizione ucraina in ebollizione sin dalla rivoluzione arancione si è data la parola d'ordine della annessione alla Unione Europea, una roba esplosiva capace di sconvolgere i rapporti geopolitici e geostrategici in un punto delicato e vitale per la Russia e per il mondo.
Che cosa fanno i giornalisti della filiera occidentale ed anche le riviste specializzate tipo Limes? Fanno finta di credere alla giustezza della rivendicazione dei cosidetti "europeisti" ed attaccano a testa bassa il governo Jaruscenko descrivendolo come una corrotta tirannnia . E' una sorta di protocollo di intervento che ha il giornalismo occidentale che viene applicato a tutte le situazioni che si vogliono destabilizzare ed avviare al massacro.
Ogni professione ha una deontologia, ha etica. Il giornalismo ha perso deontologia ed etica da un pezzo, se mai le ha avuto. I giornalisti non si macchiano materialmente le mani di sangue ma è come se lo facessero e non sono esenti da responsabilità per i massacri le sofferenze il dolore che le tante guerre americane hanno inferto ed infliggono alle popolazioni. In Siria dieci milioni di persone sono state letteralmente scaraventate fuori dalle loro case e molte uccise.
Quando si partecipa ad un'opera di diffamazione di un governo o di un popolo scrivendo articoli che eccitano l'odio della opinione pubblica e come se armati di mitra si marciasse contro quel governo o quel popolo.
L'Italia ha un enorme quantità di giornali anche perchè c'è un finanziamento pubblico. Ma nessuno di loro racconta la verità e tutti fanno a gara a farsi lodare dall'Ambasciatore USA che sta a Roma in uno dei palazzi rinascimentali più belli di Via Veneto. I pennivendoli sono la caratteristica principale del giornalismo italiano a cominciare dai cosidetti opinionisti specializzati nel fabbricare idee ed opinioni a sostegno delle mire imperialistiche dell'Occidente. Il giornale non è certo simbolo di libertà e del diritto alla informazione.
Pietro Ancona

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