venerdì 14 febbraio 2014

Complice del suo assassino!

 Complice del suo assassino!

Letta esce dalla scena con discrezione e silenzio. Come sse  quello che ha subito riguardasse solo lui come persona e non l'Italia. Possiamo considerarlo complice e non vittima del suo assassino, di colui che lo ha cacciato alla massima velocità possibile dal suo posto di Primo Ministro. Perchè non ha reagito? Forse perchè è persona educata? Non ha reagito perchè valutando realisticamente il suo tornaconto personale ha ritenuto che la scelta giusta era quella di tenere un basso profilo, di non contrapporsi, di fare "il bravo ragazzo". Avrebbe dovuto recarsi in Direzione e spiegare le sue ragioni e magari incoraggiare quanti avrebbero potuto aiutarlo. Se 136 persone hanno votato come un gregge silenzioso per Renzi questo si deve anche al fatto che i leaders non offrono più alternative ai gruppi dirigenti ed ai militanti. La gente si adegua ed aggiunge il suo piccolo opportunismo al grande opportunismo.  Letta ancora avrebbe dovuto pretendere che la crisi si discutesse in Parlamento consentendo -come vuole la democrazia- a tutti i gruppi politici di partecipare alla discussione e di esprimersi. Non avrebbe mai dovuto dimettersi se non dopo essere sfiduciato dal Parlamento. Insomma avrebbe dovuto dare battaglia.
 Se Renzi ha vinto non è stato per la sua determinazione ma anche per la viltà del suo avversario che si è fatto cacciare via praticamente senza combattere. Senza dignità,.
  Si è financo piegato alla esigenza del suo assassino politico di fare presto ed ha addirittura anticipato le sue dimissioni di quattro ore sul calendario annunziato. Una cosa da vomitare per il disgusto. 
  Di questi politici che cercano di cadere nel più morbido mucchio di bambagia e non rompono mai con gli oligarchi con i quali convivono
dovremmo  liberarci per sempre. Ne saremo mai capaci?
  Se Letta sta zitto, esce dalla porta laterale del Quirinale, si fa complice di Renzi e di Napolitano  lo fa perchè o gli è stato promesso un altro incarico oppure spera in qualcosa che gli dovrebbe venire proprio da colui che lo ha cacciato via a pedate e spernacchiate da Palazzo Chigi.
   Insomma un opportunista meschino e vile quanto il suo giustiziere,.
Incapace di rompere, di rischiare l'osso del collo  e  dare all'Italia un quadro vero della realtà
    La sua viltà si trasmette attraverso i mass media che si invigliacchiscono con lui alla società italiana,. L'Italia impara ad essere sottomessa e meschina esattamente come sottomessa e meschina  è
la cosidetta "classe dirigente".  Nessuno fa più battaglie "perdenti". Vogliono  tutti vincere o comunque diventare clienti e complici di coloro che vincono. Gli ideali ed i principi non sono roba che si mangia.
 

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