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una celebrazione inopportuna
Stamane
si celebra a Torino in modo solenne, anzi solennissimo, il decennale
della morte di Gianni Agnelli. Ci sarà il Presidente della Repubblica,
un sacco di Ministri, l'establishment italiano. Tutti coloro che
galleggiano sulla crisi non avendo perduto niente ma anzi accrescendo il
loro agio e che oggi continuano a guidare un Paese ferito umiliato
forse moribondo.
La celebrazione avverrà nella Cattedrale di
Torino per rimarcare la Santa Allenza tra Chiesa e Capitale che è uno
dei fulcri per la tenuta del potere delle classi dirigenti e
privilegiate di questo paese. Proprio stamane apprendiamo che uno di
questi unti dal Signore si è liquidato per un paio di anni di lavoro 9
milioni di euro dall'Alitalia e cioè dallo Stato.
L'organizzazione
di questo decennale ha uno scopo che non è soltanto un omaggio alla
personificazione del capitalismo italiano ma è rivolto a dare lustro
alla Fiat di oggi ed alle sue politiche
liberticide ed assolutamente antiitaliane affidate alla brutalità di
Marchionne ed alla subalternità dei governi e del PD. Oggi la proprietà
degli Agnelli sta defilata dietro Marchionne esattamente come
l'Avvocato stava defilato dietro Romiti al tempo del grande scontro sui
trenta mila operai licenziati di Torino inutilmente difesi da Berlinguer
e dalla CGIL del tempo che era il Sindacato con la S maiuscola che oggi
non è più.
Tutta l'Italia che conta è a Torino per prestarsi a
questo spot propagandistico della Fiat. Una Fiat che nel centenario
della sua storia è sempre stata detestata dai suoi lavoratori per la
miserabile politica salariale che ha perseguito e per le condizioni
durissime inferte. Ricordiamo che tutti i dipendenti della Fiat era
schedati e che i sindacalisti della Fiom ieri erano relegati nei reparti
confino oggi vengono discriminati ed esclusi dalle fabbriche.
Non dubitiamo che Fassino Sindaco di Torino farà gli onori di casa. Il
servilismo della dirigenza del PCI prima e del PD oggi verso la Fiat ed
in genere l'imprenditoria italiana è causa non secondaria della crisi
che sta attraversando l'Italia che non ha mai potuto contare su una sana
dialettica delle parti sociali dal momento che lo scontro è sempre
stato truccato a vantaggio di una parte da una oligarchia di politici
che se ne è servito per fare carriera e raggiungere le stanze del
Potere.
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