martedì 8 gennaio 2013
Un Parlamento tutto di destra
Mentre una parte della cultura liberista comincia a riflettere sui guasti della diseguaglianza, del peso soverchiante della finanza sulla economia reale e lo stesso Papa che è Papa di una Chiesa dei Ricconi e dei Potenti dice qualche cosa sullo spread sociale che dovrebbe essere ridotto, quello che fu il più forte partito comunista dell'occidente marcia a testa bassa verso il totale cambiamento del suo DNA, imbarca esponenti della Confindustria nella sua lista, giura a Bruxelles che si atterrà scrupolosamente alle prescrizioni ed alla linea monetarista già applicata da Monti all'Italia, insomma è più realista del re nel perseguire il disegno di una società diseguale, povera, priva di diritti diffusi, con uno Stato non di tutti ma soltanto al servizio delle classi dominanti agiate e potenti.
Alle prossime elezioni si combatteranno tre importanti destre a difesa dello stesso progetto politico e sociale. L'unica lista che dice qualcosa di diverso e che si richiama al partito comunista ed all'ambientalismo se riuscirà ad entrare in Parlamento non sarà in grado di contrastare il dominio della destra. Vince Berlusconi o Monti o Bersani è la stessa cosa: proseguiranno l'opera di annichilimento della classe operaia e magari lo faranno con la collaborazione di Cgil, Cisl ed UIL che hanno loro uomini di fiducia nella lista di Monti ed in quella di Bersani.
Se riusciremo a portare la lista RC-Ingroia in Parlamento eviteremo di avere non solo un governo ma anche un Parlamento tutto di destra ed avremo qualcuno che farà qualcosa e terrà accesa la fiammella del socialismo. Nulla più di questo potremo fare in questo tornante angosciante della nostra storia nazionale in cui nessuna socialdemocrazia e nessun forte partito comunista si ergono a difesa dei diritti dei lavoratori che sono diventati ultimi. Si, i lavoratori sono diventati ultimi, traditi ed isolati dai sindacati e da quelli che furono i loro partiti. Nella globalizzazione, l'internazionale del capitalismo ha stravinto ed è riuscita a frammentare e chiudere ne recinto regionale le classi operaie divise e contrapposte. Il ricatto è quello del pane quotidiano.
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