domenica 20 gennaio 2013
La calamita della destra e domande sui massimi sistemi
La calamita della destra e domande sui massimi sistemi
Capisco che in politica si tema l'isolamento e quasi se ne abbia terrore.. Mi riferisco all'isolamento di una formazione politica rispetto le altre. Nella dinamica della politica italiana questo timore si materializza in un continuo spostamento a destra di tutto il quadro politico fino a risultare completamente squilibrato da un solo lato. Stamane abbiamo la novità di Vendola che apre a Monti mentre Bersani dice che se si vuole battere la destra bisogna votare PD. Quando Bersani parla di destra non si riferisce a Monti a Casini e Fini ma soltanto a Berlusconi o a personaggi come Storace.
Ora se si dovessero valutare i partiti dai programmi elettorali e dai loro comportamenti concreti si ricaverebbe la verità che Bersani non è sinistra o centro ma soltanto una versione diversa della destra. Una destra che vuole battere altre destre. Una destra che è La versione più civile ma anche la più intransigente della attuazione delle direttive provenienti dal quadro di comando del capitalismo euroatlantico. Destra anche in politica estera perchè il PD è per intervenire nella guerra del Mali e forse non soltanto fornendo aiuti logistici. Bersani è la destra che ha realizzato dentro di se il compromesso storico nella sua versione più "reazionaria". Monti è la destra euroatlantica e Berlusconi è la destra populista. Non esiste una vocazione socialdemocratica del PD. E neppure keinesiana.La sua linea è quella dei neocon repubblicani intransigenti e lo abbiamo visto nel voto per il fiscal compact. Nelle interviste rilasciate da Bersani a vari giornali europei si dichiara "democratico" e non socialdemocratico e credo che la sottolineatura "non socialdemocratico" ha un senso relativo sopratutto ai diritti dei lavoratori ed al welfare. Se Rivoluzione Civile arriva in Parlamento abbiamo una ragionevole speranza di opposizione a queste tre destre ed una forza che punterà a recuperare i diritti perduti dai lavoratori ad opera del governo Monti e per responsabilità specifiche del PD e della CGIL specialmente per quanto riguarda le pensioni e la riforma Fornero. Spero che si esaurisca in Italia la capacità di calamitazione della destra anche per l'esaurimento del pensiero unico liberista che con le politiche di austerità sta provocando enormi danni che cominciano a spaventare anche molti pezzi della borghesia che vedono nel crollo dei consumi e degli investimenti l'oscurarsi delle fortune dell'Occidente.
Credo che abbia commesso un errore fatale il PD ad abbracciare la strada della adesione alle politiche dettate dalla Troika nel momento in cui gli USA ed il Giappone tentano di imboccare una strada diversa dal momento che i disoccupati dell'area OCSE sono oramai cinquanta milioni. Cinquanta milioni di disoccupati vuol dire che al posto di cinquanta milioni di produttori di ricchezza
ci sono cinquanta milioni di persone e le loro famiglie che debbono essere in qualche modo sfamate. Il grosso problema della cosidetta "crescita" che sostituisce l'austerità è se il sistema è capace soltanto attraverso la innovazione tecnologica ed una ripresa dei redditi di rigenerarsi. Basterà costruire una auto più efficiente ed avanzata e meno costosa per venderla oppure la saturazione del mercato llo renderà impossibile. Questo per parlare soltanto di un prodotto. E' possibile mettendo il carburante degli investimenti fare ripartire la locomotiva del sistema economico? C'è chi pensa di no e crede che soltanto la guerra potrebbe riaccendere le caldaie dello sviluppo. L'alternativa è una radicale riforma, il comunismo. Produrre beni e non merci cambiare il senso della vita in gran parte del pianeta. Ma come sarà possibile questo se la Cina scopre il capitalismo selvaggio e ne è diventata un motore mondiale?
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