domenica 13 gennaio 2013

La Francia invade il Mali

 
INVASIONE FRANCESE DEL MALI
 
Libertè, fraternitè, egalitè Ma non per L'Africa e la classe operaia francese

Non sono valori universali scaturiti dalla Rivoluzione Francese. Non valgono per tutti i popoli e nel rapporto tra la Francia e le altre Nazioni. Sono valori che valgono solo per la borghesia francese ed escludono ogni altra cosa e questo fin dal 1790 quando la rivoluzione di Haiti fu stroncata nel sangue dalla Rivoluzione francese alla quale si era ispirata. Come si permettono questi negracci di rivendicare l'indipendenza nazionale e di darsi una Costituzione come quella nostra? Da allora la Repubblica di Haiti è in punizione. Sono duecento anni che langue nell'isolamento economico e nella fame più nera. Tre anni dopo il terremoto nonostante gli aiuti offerti da tutto il mondo Obama e l'Occidente hanno impedito che fosse speso un solo euro per la ricostruzione. La gente continua a morire di colera perchè beve acqua inquinata. Anche la classe operaia francese fu esclusa e condannata dalla rivoluzione dell'89. Non gli fu riconosciuto diritto ad organizzarsi e gli furono imposte condizioni pesanti.
In Africa l'ultima impresa della Francia colonialista e sanguinaria è nel Malì che ha invaso con un possente esercito appoggiato dai compari inglesi. Il Malì grande quando sei volte l'Italia è conteso ai suoi abitanti che lo vorrebbero libero ed autonomo. Naturalmente i patrioti sono sempre terroristi. Non è il solo intervento della civile e democratica Francia, Sarcozy o Holland non fa alcuna differenza. Ieri hanno massacrato la Costa d'Avorio per insediare un Presidente loro ruffiano al posto del legittimo Presidente Gbagba tenuto prigioniero e che sarà prima o poi ucciso. Ieri hanno ammazzato Gheddafi nonostante la sua generosità verso lo scroccone Sarcozy che si fece finanziare la campagna elettorale. L'altro ieri hanno ammazzato Lumumba leggendario capo del popolo del Congo ed lo straordinario generoso Presidente del Burkina Faso Sankara.
La cosa più terribile che hanno fatto in Malì è stata l'estirpazione della lingua. In Mali si parla il francese come lingua nazionale imposta. Mi viene di ricordare le belle parole del poeta siciliano Ignazio Buttitta: "Un populu,
diventa poviru e servu
quannu ci arribbanu a lingua
addutata di patri:
è persu pi sempri.

Diventa poviru e servu
quannu i paroli non figghianu paroli
e si manciunu tra d'iddi.

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