giovedì 24 gennaio 2013

abolire la parola riforma

Abolire la parola riforma. Abolire le riforme

La parola riforma ed i suoi derivati dalla sua significazione positiva e progressista è stata  svuotata e riempita di contenuti inaccettabili per cui è assolutamente necessario cancellarla dal vocabolario della sinistra o metterla in quarantena in attesa di una sua purificazione.- Un tempo riformismo indicava una tendenza di straordinaria importanza culturale e politica contrapposta a massimalismo altra parola che veniva solitamente caricata di contenuto negativo che tuttavia non aveva. I comunisti di Togliatti per distinguersi dai socialisti riformisti si facevano chiamare riformatori. Dicevano di essere riformatori e non riformisti ma la loro trajettoria storica è stata laida dal momento che si è conclusa nel PD.
Bisogna quindi fare la lotta a tutte le riforme fin qui fatte. A cominciare da quella delle pensioni che debbono essere riportate a 60 anni ed all'ottanta per cento degli ultimi dieci anni di retribuzione. Abolire la riforma Biagi che ha martirizzato le nuove leve del lavoro condannandole fino alla canizie al precariato. Abolire la riforma Fornero che nega la giusta causa. Abolire la riforma della scuola che ha degradato la scuola italiana per farne una scuola dei diseredati che debbono restare tali. Insomma bisogna abolire tutte le riforme nessuna esclusa fatte negli ultimi trenta anni. Con le suddette riforme abolire nel lessico politico e specialmente nel lessico della sinistra la parola riforma.
Se qualcuno introduce nel discorso con voi la parola riforma drizzate le orecchie. Vi vuole fregare e riportare indietro!

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