mercoledì 9 gennaio 2013

Un Parlamento di borghesi e famosi

Un Parlamento di borghesi e famosi Non se ne parla mai ma l'Italia è un paese che ha una classe operaia e contadina fatta di milioni di persone. Operai e contadini che tirano la carretta nella quale siamo tutti seduti e producono quanto continua a darci da vivere. Eppure queste persone è come se non esistessero, sono invisibili, non hanno voce se non quando sentiamo Marchionne che fa subilare sul loro capo la frusta del padrone e li incita a dare di più sempre di più oppure quando ma la Marcegaglia li insolentisce trattandoli da fannulloni e ladri (sic!). Queste persone si può dire che assistono alla vita della democrazia italiana dall'esterno. Non entrano nel palcoscenico, non recitano nessuna parte. Coloro che da dieci anni a furia di prediche e di leggi iinique li hanno ridotti alla fame ed alla loro mercè entrano in Parlamento, coloro che avrebbero dovuto difenderli ma non lo hanno fatto per tirare la volata al PD come Epifani e farsi "stimare" dalla Confindustria e nei salotti buoni diventeranno tra qualche settimana legislatori. Quanti hanno costruito l'apparato ideologico-giuridico che ha demolito i diritti al momento in cui vengono assunti (legge biagi e successive) al momento del licenziamento (legge fornero) vengono premiati. Il PD dopo avere premiato Ichino che ora sceglie una postazione ancora più di destra imbarca tale Dell'Aringa che più o meno sostiene le stesse cose che entrambi comunque ricavano dalla velina dei neoconservatori. Sarà un Parlamento di borghesi e famosi. Famosi come la spadaccina Vezzali imbarcata da Monti o come il giornalista Corradino Mineo. La condizione per essere eletti è fare parte della grassa benestante e spesso corrotta borghesia italiana da quanti attraversano la crisi ben protetti dalle loro affermate professioni e dai privilegi del loro ceto sociale.

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