domenica 13 gennaio 2013

Saviano continua a sbagliare


Saviano continua a sbagliare

L'Italia delle Vele di Scampia, dello Zen, di Librino......

L'Italia ha avuto il merito di avere avuto per alcuni decenni una politica della casa. Si sono costruite case popolari per persone che abitavano nelle grotte, nei tuguri, nei sotterranei dei palazzi. C'era un rigidissimo criterio di classe per chi abitava nei sotterranei. In un palazzo signorile, soleggiato, di bella architettura l'alloggio del portiere era ricavato al disotto del piano terra. Si trattava generalmente di un locale al massimo due privi di luce e di sole. Molte moltissime persone non avevano casa e non avevano i soldi per affittarla. L'Italia fece una politica di case popolari che affrontò spesso con successo questo problema anche se l'edilizia popolare era luogo di grandi porcherie e tangenti e per ogni milione stanziato dallo stato se ne spendeva forse meno della metà in materiali usati. Ma il male peggiore non è stato questo quanto l'avere usato i quartieri di case popolari come battistrada della speculazione edilizia e spesso come ghetto per le famiglie che ne erano destinatarie a titolo gratuito (case minime) o con un piccolo fitto pagato agli IACP (Istituti Autonomi Case Popolari) e l'averne affidato l'esecuzione ad architetti che ne hanno fatto materia per le loro allucinazioni, la loro mania di grandezza, il loro disprezzo per i poveri, la loro idea astratta ed incurante della privacy delle persone e delle famiglie del condominio.
Il Quartiere Zen è fatto di Palazzi in cui uscire dalla porta di casa incuteva timore e paura perchè si entrava in un cortile coperto nel quale si affacciano altre porte. Anche Librino è stato concepito come un ghetto staccato dalla città.
Le Vele di Scampia non hanno bisogno di essere commentate. Trattasi di vespai umani concepiti in un folle progetto di unità abitativa che annienta la vita privata dei nuclei familiari e li mette tutti uno alla mercè dell'altro. E' un vero miracolo della umanità e della civiltà delle popolazioni napolitane, palermitane e catanesi se questi luoghi non si sono trasformati in gironi dell'inferno, in violenti palcoscenici di violenza e di terrore.
Nonostante questa edilizia demenziale razzista e folle i quartieri hanno avuto una loro normale vita civile. Credo che i quartieri milanesi di case popolari presentano più problemi di violenza di quanti ne abbiamo avuto a Scampia o allo Zen di Palermo.
Per questo io condivido la preoccupazione di tante persone che si sentono tutte criminalizzate ed associate alla camorra, cosi' come ieri gli abitanti dello Zen (al quale è stato addirittura cambiato il nome in San Filippo Neri per cancellare le tracce del lungo assedio razzista che ha subito per decenni.).
Penso che si dovrebbero abbattere le Vele ed alloggiare la popolazione in edifici umani come villette a due o tre famiglie come quelle che si sono fatte a Villaseta di Agrigento. Villette che garantiscono la privacy delle famiglie che non dobbono essere costrette alla socializzazione obbligatoria da un architetto pedagogo-folle ma frequentare per scelta e solo chi si vuole frequentare.
Saviano ha sbagliato. La sua impostazione del problema consegna la popolazione del quartiere alla camorra. Non si può e non si deve identificare tutta una popolazione con il cancro camorristico o mafia che nutre al suo interno ma isolare il male aggregando la gente e liberandola dalle catene che l'avvinghiano all'inferno come le Vele di Scampia che non sono Vele ma Allucinazioni come quelle di certi quadri fiamminghi del cinquecento.



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