Il soccorso del Cavaliere.
Ieri Berlusconi ha dato la materia prima a Bersani ed ai massmedia che sostengono la sua irresistibile ascesa verso Palazzo Chigi (Monti permettendo) per cambiare scenario ed uscire dall'angolo in cui era stato gettato dalla questione MPS. Bersani era chiuso e digrignava i denti minacciando di "sbranare" chi si fosse azzardato ad indicare nel PD i responsabili del disastro della grande banca senese. Berlusconi ha detto che si è vero che Mussolini ha fatto le leggi razziali ma che ha fatto anche tante altre cose buone... echeggiando con totale mancanza di cultura e di conoscenza un convincimento che è comune a tanti italiani benpensanti che identificano il fascismo con l'ordine, i treni che arrivano in orario, la sconfitta della mafia ad opera del Prefetto Mori, insomma il governo forte e machista, l'impero ed altre cose. Su questo sentire il fascismo di parte degli italiani c'è da ragionare e riflettere anche sulle responsabilità della sinistra nel tenerlo ancora vivo. Questo falso ricordo del fascismo è alimentato da un mucchio di cose come il fatto che l'Italia non ha mai chiesto scusa per i suoi campi di concentramento. Napolitano si è ben guardato dal farlo nei confronti specialmente degli slavi e dei libici. Da questo punto di vista Berlusconi è stato l'unico capo di Governo che ha chiesto scusa alla Libia ed ha riconosciuto con un trattato un risarcimento per i danni inflitti a quel paese da quaranta anni di colonialismo tra i più efferati della storia dell'umanità. Napolitano alimenta la grottesca posizione dei fascisti sulle foibe criminalizzando la memoria dei partigiani jugoslavi ed inducendo l'Italia non solo a cancellare la memoria dei suoi delitti ma financo ad alimentare rancore verso un paese che peraltro è stato smembrato ed umiliato dalla alleanza alla quale l'Italia fa capo. Non si può dire che l'humus che regge in certi strati della società italiana un certo ricordo sbagliato del fascismo non sia stato alimentato da comportamenti razzisti come quelli che sono esplosi in occasione dell'aggressione alla Libia ed ora nell'appoggio ai gorillas che stanno dilaniando la Siria e l'appoggia alla bellicosa Francia contro il popolo del Mali.
In quanto alla comunità italiana degli ebrei osservo che è stata vicinissima alla destra italiana specialmente da quando ha invitato Fini in Israele. Le comunità ebraiche di Roma e di Milano non hanno mai condannato il genocidio a bassa intensità dei palestinesi e la colonizzazione forzata di Gerusalemme e della GisGiordania. Pretestano contro Berlusconi per le parole che ha detto sul fascismo ma non dicono una parola sul fascismo del governo di Israele confermato dalle ultime elezioni. Cinquecento bambini palestinesi sono chiusi nelle carceri di Israele e tutti coloro che inorridiscono per le parole del Cavaliere non alzano un dito per la loro liberazione. Ma, come diceva Pietro Nenni, la libertà è indivisibile: non si può essere antifascisti a convenienza, bisogna esserlo dappertutto e dovunque la libertà viene conculcata con la violenza,.
Alla fine dei conti Bersani e Monti e Repubblica non sono meno "fascisti" del Cavaliere. Solo che il loro fascismo si chiama Nato e vive in tutte le imprese colonialistiche in cui l'Italia è infognata con il consenso del PD.
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