martedì 7 maggio 2013

Las morte di Andreotti

  • La morte di Giulio Andreotti ha provocato un turbine di rievocazioni della politica italiana di quella che viene chiamata non so con quanta ragione "la prima repubblica".
    Ora è come se vedessimo passare davanti i nostri occhi la storia d'Italia guardando dalla cantina. L'Italia aveva un governo ed era una nazione ed il peggiore, il più discusso e compromesso degli uomini di governo di allora era sicuramente di gran lunga migliore dei governanti che abbiamo avuto ed abbiamo da venti anni a questa parte. La politica italiana è morta e l'Italia conserva un Parlamento un Governo un assetto costituzionale che tuttavia non hanno più rilevanza e potere.
    Ma l'Italia non è morta con l'arrivo di Berlusconi. Berlusconi è uno che viene a depredarla dopo che questa è diventata cadavere. L'Italia è morta con Aldo Moro, delitto fatto dalle brigate rosse ma "voluto" dagli USA. La fine di Craxi ed il processo Andreotti hanno tolto di mezzo le altre due figure che ancora sostenevano la sovranità del nostro Paese. Sovranità definitivamente perduta con l'euro e la degenerazione dell'Europa avvenuta a Maastricth ed a Lisbona.
    Ora siamo in attesa di sapere quale destino ci sarà assegnato.Se saremo come la Grecia o come il Portogallo. Tutto questo avviene con la complicità delle classi dirigenti italiane. Classi dirigenti che si sono unite per salvare se stesse scaricando tutto il peso degli oneri che sono stati caricati all'Italia sui ceti poveri deboli e subalterni.
    Il governo Letta appena costituito appare giù obsoleto vecchissimo. Questo perchè non ha alcuna possibilità di contrastare il degrado dell'Italia che è stata destinata alla marginalità. Mentre discute di sospendere l'IMU il Comune di Bologna e non si sa quanti altri comuni italiani l'aumentano perchè le classi dirigenti non sono disponibili a fare il benchè minimo sacrificio e si comportano come quelle che provocarono a suo tempo la rivolta contro i Comuni e l'incendio dei dazi.
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Con la nomina dei Presidenti delle Commissioni Parlamentari e dei Sottosegretari l'elemento di continuità con il berlusconismo ed il montismo prende il sopravvento e riduce il peso e la consistenza "innovativa" della squadra Letta che non caratterizza la maggioranza ed il governo. Le punte di caratterizzazione berlusconiane sono date da Miccichè al Governo e dal Nitto Palma già Ministro della Giustizia di Berlusconi a Presidente della Commissione Giustizia.

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