domenica 24 novembre 2013

Randellate in testa e calci in culo ai tranvieri genovesi!

 Randellate in testa e calci in culo ai tranvieri genovesi


 Dopo averli turlupinati con un accordo truffaldino che non evita la privatizzazione ma si limita a rinviarla di un anno facendone pagare il costo ai tranvieri che dovranno fare risparmi per quattro o cinque milioni di euro in un anno arriva ora la repressione. Una repressione tanto pesante da fare passare per sempre la voglia di alzare la testa e di rivendicare diritti e specialmente di intervenire nelle politiche generali del Paese.
 La magistratura genovese ha aperto un fascicolo per interruzione di pubblico servizio. Reato punito con la reclusione fino ad un anno per i singoli lavoratori e fino a cinque anni per i "capi" ed i "promotori" dell'evento.
  Anche le organizzazioni dei consumatori sono della partita e chiedono il risarcimento dei danni arrecati alla cittadinanza dallo sciopero.Queste organizzazioni di consumatori dei quali in tv vediamo sempre le stesse facce di un paio di esponenti da almeno una ventina d'anni non  sappiamo bene che cosa siano e se oltre che essere state registrate da un notaio abbiano una vita democratica. Non risulta che abbiano mai celebrato un regolare congresso o almeno non ne abbiamo mai saputo niente. Eppure il Governo riconosce a loro un ruolo che i neppure i sindacati confederali in Italia hanno mai avuto!

  Dulcis in fundo la cosidetta Autorità  di vigilanza sugli scioperi comminerà una multa che potrebbe anche essere di 250 euro per ogni giornata di sciopero (e sono state cinque).  Questa misura va a sommarsi alla perdita del salario derivante dalla astensione del lavoro.

  Non solo "u purpu è cotto" come ha detto Burlando ma è anche mangiato!  I tranvieri di Genova e le loro famiglie pagheranno cara la loro ribellione! Il potere ha predisposto un marchingegno fatto di strumenti antisciopero collaudati da anni e che costituiscono gli elementi per combattere radicalmente il ricorso alla lotta. Un marchingegno basato sul fatto che multe, trattenute salariali e spese legali vanno molto al di là delle possibilità economiche di lavoratori che a stento riescono a mantenere se stessi e le loro famiglie. Certo se ci fossero sindacati di lavoratori degni di questo nome dovrebbero essere questi ed i loro uffici legali e le loro riserve finanziarie a fronteggiare la Magistratura, l'Autorità antisciopero, le fantomatiche associazioni dei consumatori. Ma i sindacati confederali che sono quelli che contano davvero stanno dalla parte della Azienda e della Amministrazione.

  A quanto sopra detto bisogna aggiungere la repressione che metterà in atto l'azienda che si è vista disturbata nei suoi programmi.
  Quanti a Genova ed in Italia avevano temuto un ritorno del protagonismo della classe operaia a cominciare dalle privatizzazioni tirano un sospiro di sollievo. Enrico Letta potrà andare avanti nella svendita a privati dei gioielli della industria manifatturiera italiana. I tranvieri delle altre città italiane minacciate di privatizzazione sono avvertiti. Potrebbe anche loro fare la fine del polpo genovese!
  Il programma liberista di Letta appoggiato da Renzi da Camusso da Bonanni da Angeletti potrà svilupparsi e realizzarsi. Per chi si oppone c'è la denunzia della magistratura, la multa, il ricatto del risarcimento dei danni.
  La Costituzione oramai è un pezzo di carta. E' stata svuotata da tempo dei suoi contenuti da una legiferazione repressiva e fascista. Chi parla di difesa della Costituzione senza tenere conto della Costituzione materiale che il Potere ha creato in questi anni non sa proprio di che cosa parla!

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