venerdì 22 novembre 2013

cinquanta anni dalla uccisione di Kennedy

Cinquanta anni dalla uccisione di Kennedy

Gli USA ed il mondo ricordano oggi il cinquantesimo anniversario dell'assassinio del più popolare presidente dell'età moderna. Obama dice che incarnò l'America ma io penso che l'America è incarnata dai suoi assassini che prima di lui e dopo di lui sono sempre al potere e costituiscono una minaccia concreta per la libertà degli americani e per la pace del mondo.
Colpisce di Kennedy la contraddizione profonda tra il suo mito e le sue concrete scelte politiche. Fu considerato la grande speranza della pace e della distensione. MaTentò l'invasione di Cuba e portò il mondo quasi allo scontro nucleare bloccato in e extremis dalla saggezza dei comunisti sovietici. Iniziò la più grave devastante e spaventosa guerra degli USA dopo la seconda guerra mondiale e la Corea: il Vietnam in cui ci furono certamente cinquantamila mila soldati americani morti centinaia di migliaia di invalidi ed un numero sconosciuto di vittime vietnamite forse milioni. Vittime che continuano ancora oggi per via dei bombardamenti di Orange ed al Fosforo.
Quanti hanno avuto a che fare con l'assassinio Kennedy sono tutti morti in circostanze strane. Non c'è un solo sopravvissuto. E' stata fatta tabula rasa da quella america che non si riconosceva in lui nonostante non fosse proprio quel mito progressista libertari di "nuova frontiera."
Qualche tempo dopo anche il fratello Robert veniva assassinato.

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