martedì 4 giugno 2013
Eternit
Eternit
La sentenza di Torino per l'Eternit che segue l'altra sempre a Torino sulla Tissen Krupp e che viene celebrata giustamente dai giornali italiani come un fatto storico epocale che rende finalmente giustizia ad un modo inaccettabile di fare industria sulla salute dei lavoratori mette in evidenza anche l'insufficienza generale della magistratura e delle autorità sanitarie dello Stato sul fronte della sicurezza del lavoro e sul fronte dei difesa dei diritti dei lavoratori italiani.
In fondo le sentenze di Torino esistono per merito volontaristico di un magistrato e di una procura che ha deciso di applicare la legge con equilibrio e tenendo conto che gli operai non sono strumenti della produzione ma esseri umani titolari di diritti.
Questa unicità di Torino sottolinea una situazione generale inaccettabile nella quale si registrano infortuni sul lavoro con morti mutilati ed invalidi in misura inaccettabile. La salute dei lavoratori non viene presidiata dal potere giudiziario sul piano nazionale.
Nella stessa sentenza di Torino c'è da segnalare la difficoltà dei familiari delle vittime di ottenere risarcimenti. La sentenza dovrà essere "delibata" cioè approvata dalle autorità svizzere. Cosa che molto probabilmente non ci sarà.
Sentenza importante quella di Torino ma una rondine non fa primavera. Ci vuole una politica per la difesa della salute dei lavoratori che in atto non solo non c'è ma viene negata nella realtà dei concreti rapporti di lavoro.
Possiamo dire addirittura che la sentenza è in controtendenza ad un modello di industria che sacrifica tutto alla produttività ed al risparmio dei costi di produzione,. Insomma il modello per l'occidente è la Cina nella quale il cielo di Pechino non è più celeste da molti anni...
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