venerdì 13 settembre 2013
SCALFARI-BERGOGLIO
Nota sulla corrispondenza Scalfari-Bergoglio
La corrispondenza tra il Papa e il Patriarca di Repubblica sembrerebbe aprire un nuovo dialogo tra laici e cattolici per stabilire le basi di una collaborazione i cui contenuti restano fumosi e distanti ed indecifrabili rispetto i problemi dell'umanità e della storia contemporanea. Io non credo alla utilità di questo colloquio che per sua natura non può essere alla pari. Eugenio Scalfari non è il Papa dei laici mentre Papa Bergoglio è appunto il Papa dei cattolici.
Non si capisce o io almeno non capisco perchè mai e su che cosa laici e cattolici si dovrebbero mettere d'accordo. Lo hanno già fatto in Italia ed il risultato non è stato brillante. Non possiamo dire che l'apertura a sinistra prima ed il compromesso storico dopo abbiano arricchito e reso più libera e forte la società italiana. Il rapporto tra cattolici e laici si è sempre fatto a spese della laicità e delle classi sociali che una volta erano rappresentate dal socialismo e che ora sono sbandate e sommerse da una crisi che sembra non finire mai. Non parliamo poi dei patti lateranensi che hanno sanzionato un rapporto che è una perdita secca per l'Italia a vantaggio del Vaticano.
E' più utile e produttiva di effetti positiva la contrapposizione o comunque la dialettica o la diversità tra laici e cattolici della unità. Intanto la distinzione laici e cattolici non è espressiva di quanto accade realmente nella società. Non tutti i laici sono comunisti e non tutti i cattolici sono conservatori. La dialettica corretta è tra progressisti e conservatori e tra classi sociali diverse. L'unità nel laicismo e l'unità nel cattolicesimo sono parziali e non rappresentano le forze che muovono la storia.
http://www.repubblica.it/cultura/2013/09/11/news/sintesi_lettera_bergoglio-66283390/
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