- Note in margine della scomparsa di Lizzani
C'è stata certamente una irresistibile pulsione di morte che ha spinto Lizzani come Monicelli prima di lui a togliersi la vita lanciandosi nel vuoto. Apparentemente il suicidio di Lizzani è assai meno motivato di quello di Monicelli che aveva 95 anni, era più vecchio di lui di quattro anni che a quella età sono lunghissimi, si è tolto la vita in un ospedale ed era afflitto da un cancro alla prostata. Non sappiamo se la pulsione di morte di Lizzani sia stata dovuta ad una intollerabile ed umiliante condizione fisica oppure a stanchezza del mondo. Mio zio Luzzu ( Calogero) si tolse la vita ad ottanta anni perchè non sopportava il catetere che era costretto a portare. Provava fastidio ed umiliazione perchè era costretto a ricorrere ad un infermiere per metterlo ed anche per levarlo. Doveva sopportare una borsetta di plastica attaccata alla gamba e stare attento a che non fosse mai troppo piena,.
Non sappiamo se Lizzani fosse afflitto da un qualche insopportabile molestia fisica. Non sappiamo.
Bisogna però dire una cosa che la morte non è soltanto dentro di noi. Tutti abbiamo momenti in cui si pensa di "staccare la chiave". C'è una pulsione di morte interna. La pulsione di morte interna viene potenziata dalle tante demotivazioni che vengono dall'esterno.
Il mondo in cui viviamo è tanatogeno. E' freddo, ostile, spietato, sterile di sentimenti, senza sorriso. Il mondo della asosocietà di M.Tathcher è senza sorriso. La competitività che ha al suo interno non ha niente di gioioso di impegnativo di stimolante. E' una lotta di sopravvivenza tra individui per non sprofondare.
Penso quindi che nella scomparsa di Lizzani e di altri ci sia anche una causale esterna, una responsabilità sociale. C'è un mondo incattivito diverso da quello che si era conosciuto nella giovinezza. Un mondo di freddi estranei e di violenza immanente.
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