sabato 5 ottobre 2013
le tragedie servono: sono deterrenti
Le Tragedie servono: sono deterrenti
L'Italia non eviterà le tragedie dei naufragi perchè le tragedie sono un
ottimo deterrente per scoraggiare le nuove emigrazioni (che ci saranno lo
stesso). L'Italia non cambierà le sue leggi naziste sugli stranieri perchè
il continente euroatlantico a questa politica di classe verso gli immigrati.
Ricordatevi che gli USA hanno alzato un muro alto setti metri e lungo
duemilacinquecento chilometri per separarsi dal Messico! Come ha detto il
mediocre Alfano le tragedie non sono finite. Continueranno! I CIE dove la
gente viene privata di ogni diritto per diciotto mesi resteranno dove sono.
Una parte dell'anima della maggioranza è profondamente leghista e tra questa
ci metto pure i PD. Ricordatevi che Zanonato segò le panchine di Padova per
impedire agli extracomunitari di sedervisi...
Il governo Letta farà con Alfano quello che fece Maroni con Berlusconi.
E' da arrossire l'inadeguatezza mostrata da Alfano nella gestione della
vicenda Lampedusa. Ha detto che come tragedia non sarà l'ultima e cioè ha
ammesso che il governo non farà niente per cambiare le cose.
Gli appelli all'Europa sono stucchevoli, scontati, stupidi. Parlare oggi di
frontiere è stato il massimo della stupidità e della crudeltà. Una crudeltà
magari non del tutto consapevole. L'Europa non ha niente da dire alla
Italia. La sua politica è quella di Schengen
La politica del governo Letta non cambierà. Il lutto nazionale, la richiesta
del Nobel, sono tutte cose che non cambiano di una virgola la politica
nazista che l'Italia pratica in materia di immigrazione. La presenza della
Kiange è una foglia di fico. Bisogna anche capire che è vero che la Kiange è
di colore nero ma appartiene allo establishment africano. Insomma è una
borghese reazionaria.
La Kiange non farà niente per l'abolizione dei Cie...
Avvoltoi, condor, sciacalli
La signora Boldrini si trova a Lampedusa. Intralcia anche se nessuno glielo
dice il lavoro di quanti stanno componendo i cadaveri dei migranti annegati.
Che cosa deve dire nella Conferenza Stampa che già non sia stato detto dai
suoi colleghi dell'establishment governativo? Niente, assolutamente niente.
Va a fare la ruota come una tacchina e fa dei morti di Lampedusa uno spot
propagandistico per la sua corsa verso il Quirinale. I morti vengono usati
ai fini della carriera politica della signora. Magari non è così magari è
una mia cattiva supposizione ma non riesco a pensare cose diverse da quelle
che ho scritto.
Altri duecento migranti debbono essere sottratti al mare. Ma questo non
interessa nessuno ed i massmedia parlano soltanto dei corpi recuperati.
Anche questo è un modo per diluire la gravissima intensità della tragedia.
scarpette nuove
C'erano delle scarpette nuove dei bimbi annegati davanti Lampedusa. Solo le
scarpette. I corpi debbono ancora essere recuperati dal profondo del mare.
Mi hanno ricordato un paio di scarpette rosse descritte da una poesia di
Joyce Lussu. Io non ho la grande anima della poetessa socialista
rivoluzionaria compagna di Emilio Lussu. Vorrei tanto avere la capacità di
scrivere verso come i suoi....
C'è un paio di scarpette rosse. poesia di Joyce Lussu
Un paio di scarpette rosse
C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
"Schulze Monaco".
C'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l' eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C'è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
Un paio di scarpette rosse Joyce Lussu - Poesie sulla Shoah
Pubblicato da La lanterna dei sogni on mercoledì 25 gennaio 2012 Etichette: Poesia
Un paio di scarpette rosse
C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
"Schulze Monaco".
C'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l' eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C'è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
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