lunedì 9 maggio 2011

una brutta novità

Una brutta novità
Il Comitato Centrale della Fiom ha registrato una brutta novità: la maggioranza si è divisa sulla valutazione della "complessa" posizione assunta dall'organizzazione all'ex Bertone dove i delegati aziendali hanno votato si a fronte della minaccia di chiusura dello stabilimento mentre la Fiom nazionale ha mantenuto la sua linea di opposizione ai decreti della Fiat. Il gruppo che si richiama a Giorgio Cremaschi ha ritenuto sbagliata la posizione assunta dai delegati aziendali e concordata con la segreteria nazionale e non ha approvato la relazione di Landini che ha ottenuto soltanto il 70 per cento dei voti. La minoranza della Fiom ha mantenuto il suo venti per cento e ,forte dell'appoggio della CGIL, ha invitato al "realismo" insomma ad una riconciliazione con la Cisl e l'UIL. Credo che sia un momento triste non solo per la Fiom ma per il sindacalismo italiano. La frattura nella maggioranza con l'astensione di un gruppo di compagni vicini a Giorgio Cremaschi deve rientrare al più presto specialmente difronte alla sfida della chiusura dello stabilimento di Termini Imerese già decisa e programmata entro il 2011.Forse sarebbe stato meglio evitare l'astensione di Cremaschi che si riduce ad una mera testimonianza di un dissenso che potrebbe anche essere giusto ma che si poteva esprimere diversamente senza intaccare la maggioranza.. Landini esce dal Comitato Centrale certamente con una larga maggioranza ma indebolito. . Non ho dubbi che il padronato italiano tenterà di usare questo indebolimento per travolgere la linea di resistenza al suo progetto organico di mimimizzazione del contratto di lavoro e del ruolo del sindacato in fabbrica. Tutte le forze democratiche del Paese sono interessate allo immediato superamento di questo momento di crisi. Se così non sarà continuerà lo smottamento a destra della CGIL e la impossibilità a contenerlo ed a proporre ai lavoratori ed all'Italia qualcosa di diverso dal "realismo" della presa d'atto passiva e consenziente delle posizioni del padronato. Passa la linea lavoro senza diritti
Sarebbe sbagliato dividersi in sostenitori di Landini o di Cremaschi. La classe operaia italiana ha bisogno di entrambi ed i i due generosi dirigenti della sinistra sindacale debbono subito tornare ad essere uniti per fare passare la lunga nottata che incombe dopo gli stati generali della Confindustria e dopo l'affossamento nel dimenticatoio del grande sciopero generale della CGIL. Il gruppo di compagni che ha votato con Cremaschi non deve essere isolato a vantaggio di un nuovo equilibrio tra la maggioranza di Landini e la minoranza di Durante che sarà tentata dalla CGIL. Non si deve cambiare linea anche se il padronato è riuscito ad infilarsi come il diavolo nel nostro schieramento. Non sarà facile reggere tutto il peso di una linea difficile nelle difficoltà dell'isolamento dell'embargo imposto da Cisl ed Uil.Bisogna aprire subito al sindacalismo di base per una forte alleanza dei diritti e del lavoro.

Pietro Ancona
già dirigente della CGIL e membro del CNEL

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