Il tiranno del mondo
Anni orsono il democratico americano Gore Vidal ha pubblicato un pamphlet che si legge tutto di un fiato dal titolo significativo: "Fine della Libertà". La copertina ritrae la Statua della Libertà, simbolo del nuovo mondo, imbavagliata. Vidal spiega come l'amministrazione americana sia divisa al suo interno da feroci competizioni tra "agenzie"(Cia, Polizia Federale, Pentagono....) che per il raggiungimento del fine della loro preservazione e di avere sempre potere sulle decisioni dell'Unione usano mezzi di tutti i tipi compresa la falsificazione o l'attacco o altro ancora. Spiega Vidal che la democrazia americana è piena di questi mostri che agiscono senza alcun controllo e combattendosi a vicenda. Lotte ignote al grande pubblico americano omologato ideologicamente al sistema capitalistico ed educato a considerare l'America con sconfinato orgoglio patriottico. Non c'è in nessun posto del mondo la quantità di bandiere nazionali che si vedono negli USA. Ogni casa ne ha almeno una. Questo pubblico è anche infantilizzato da un sistema massmediatico che è l'opposto del quarto potere di libertà e di indipendenza. Il caso Watergate è esploso perchè la lobby democratica usò il Washington Post come arma per detronizzare Richard Nixon e comunque è un oramai un puntino lontano in un panorama di veline governative ed imput dei centri intellettuali del potere conservatore.
Da questa stampa non si leva una sola parola di critica per l'operazione Libia e per l'operazione Bin Laden. Si accetta senza battere ciglio e senza discutere il fatto che il figlio ed i nipoti di Gheddafi vengano uccisi da un bombardamento illegale non autorizzato dall'ONU. Si accetta e si gode dello omicidio di Bin Laden, un uomo disarmato ammazzato barbaramente davanti gli occhi del figlio e della moglie. Su questa uccisione orrenda e sui miseri resti del morto mostrati ossessivamente da tre giorni a tutto il mondo con un martellamento maniacale che non conosce tregua si da vita ad una sorta di danza macabra della tribù che festeggia la morte del nemico.
Migliaia di persone si riversano sul luogo dove erano le Torri a sventolare bandiere a stelle e strisce. Manifestazioni di giubilo talmente fuori luogo ed eccessive da sembrare financo false e da dubitare se non si tratti di "figuranti" ingaggiati da Obama per recitare uno spot televisivo davanti al mondo. Esultanza alleluia per ciò che non è altro che un omicidio mirato eseguito da killers addestrati alla crudeltà anche se in divisa e dipendenti dallo Stato.
Cominciano a delinearsi i tratti inquietanti di una amministrazione che sviluppa una linea di drammatica e violenta gestione del mondo. Obama, premio Nobel della pace a priori, ha dichiarato che il mondo deve parlare una voce sola (la sua), partecipa all'assedio della Libia portando la guerra nel Mediterraneo assieme agli improvvidi servi europei della Nato, ostenta il fatto che è stato lui ad ordinare l'assassinio di Bin Laden.
Il messaggio ai capi di Stato del pianeta è chiaro: tutti possono subire la sorte di Gheddafi e di Bin Laden se non obbediscono con sollecitudine agli ordini USA. Chi governa un paese deve sapere che il suo potere è relativo e soggetto alla benevolenza del grande tiranno della Casa Bianca che dice di fare la lotta ai tiranni in nome della democrazia ma guida una enorme potenza postdemocratica controllata da una ristretta oligarchia espressione delle multinazionali e dell'Esercito.
L'opinione pubblica occidentale è drogata dalla propaganda neoconservatrice e deve stare in ebolizzione continua. Vedremo cosa si inventerà la Tirannia dell'Impero dopo Bin Laden, forse la Siria o forse la Birmania oppure il Venezuela. Migliaia e migliaia di specialisti lavorano giorno e notte negli uffici del Pentagono e della Cia per analizzare tutti i dati di ogni singolo paese e di ogni singolo governante. La loro capacità di intervento e di manipolazione è assai elevata. Sono riusciti se non a manipolare il movimento egiziano quanto meno a controllarne i risultati. Inoltre la Tirannia Mondiale ha assegnato ruoli nuovi alla Francia ed all'Inghilterra ma si tiene ancora a distanza dalla Germania che continua a considerare la nazione di Hitler sconfitta dalla seconda guerra mondiale e piena fino al soffocamento di basi militari USA.
Allo stato dei fatti non ci sono paesi al mondo in grado di fronteggiare la minaccia di questo neo nazismo che ha fatto diecine di milioni di morti negli ultimi trenta anni. Comincia comunque a configurarsi qualcosa con la nascita del Bric e la crescita della Cina dell'India e della Russia anche se le scelte interne di questi tre paesi sono eguali a quelle degli USA nel praticare un liberismo selvaggio.
Pietro Ancona
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