venerdì 13 maggio 2011

trigesimo della morte di Vittorio Utopia Arrigoni

Trigesimo della morte di Vittorio
Trenta giorni fa veniva rapito ed ucciso a Gaza Vittorio Arrigoni. E' stato ucciso subito dopo il rapimento forse strangolato, forse soffocato in una busta di plastica, forse con un colpo netto che gli ha rotto l'osso del collo. La foto che è stata mostrata dagli assassini ritrae la testa di Vittorio sorretta da mano cpme a volerne impedire il penzolamento. Si è voluto far credere che la morte di Arrigoni sia dovuta ad un gruppo di fondamentalisti salafiti per punirlo della introduzione di corruttela occidentale dei costumi e delle idee. Tutti e tre i rapitori sono stati uccisi e non sapremo mai la verità. Di certo è da escludere che Vittorio potesse urtare la sensibilità palestinese con modi e comportamenti e liberalità occidentali. Vittorio viveva a Gaza da anni e si era adeguato completamente alla cultura degli abitanti del luogo dai quali era molto amato specialmente dai bambini dai contadini e dai pescatori che cercava di proteggere dal genocidio a bassa intensità israeliano. Vittorio non esitava a fare scudo del suo corpo ai bambini quando li accompagnava a scuola o ai contadini quando andavano a lavorare la terra a ridosso del muro. Quindi la causa della morte non può essere stata la sua diversità, una diversità che Vittorio aveva quasi del tutto annullato comportandosi in ogni circostanza come palestinese.Di certo la morte priva Gaza di un testimone eccezionale che proprio domani avrebbe potuto redigere servizi sulla Flottilla 2 che vorrebbe rompere l'isolamento criminale della striscia di Gaza. Vittorio è morto come Enzo Baldoni. La causa è sempre la stessa: giornalismo non embedded di Israele la stessa per la quale stava per essere uccisa in Irak Giuliana Grena. Israele e gli USA non sopportano testimoni nei luoghi dei loro misfatti. Ricordate il carro armato USA che sparò cannonate contro la stanza del decimo piano dell'Hotel Palestina a Bagdad? Ed il fotografo italiano ucciso a Ramallah? Nel caso di Vittorio poi non si trattava di un giornalista testimone occasionale ma di persona impegnata a condividere le ragioni dei palestinesi in un blog che costituisce un impressionante affresco del genocio palestinese ad opera degli israeliani.
Sono convinto che i tre siano meri esecutori del delitto e che i mandanti si trovino in Israele che, in molte occasioni aveva mostrato ostilità per Vittorio e lo aveva anche bastonato. E sono anche convinto che si tratta di una vendetta e di un delitto preventivo. Una vendetta per una persona che aveva elencato scrupolosamente tutte le crudeltà israeliane e ne aveva scritto, un delitto preventivo allo scopo di cancellare un possibile autorevole e coraggioso testimone dei prossimi eventi palestinesi.
Ma con il martirio Vittorio è diventato testimone di verità ed esempio per migliaia di giovani di tutto il mondo. La sua storia ispirerà l'impegno di tanti giovani che accorreranno dovunque si difende la causa della giustizia e della pace. Il sangue versato feconda un impegno morale che può diventare quello di una generazione che nell'era del massimo dominio mondiale degli israeliani e degli americani trovino la strada per presentare la loro alternativa. "Restiamo umani" non incattiviamoci per la loro cattiveria, non diventantiamo come loro qualunque cosa ci facciano o ci hanno già fatto. La strada del futuro si apre da questo rifiuto a diventare come i predatori dell'umanità. Vittorio, come Cristo, condivideva le pene le sofferenze del popolo palestinese. Era in mezzo ai palestinesi per aiutarli a resistere, per incoraggiarli a continua a credere nel futuro.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
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http://www.giugenna.com/2011/04/15/lutto-per-la-morte-di-vittorio-arrigoni/

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