Primo commento di contentezza al voto
Alcuni pennivendoli della destra governativista attribuiscono la sconfitta eclattante di Berlusconi e del centro destra ad errori di comunicazione e di percezione di umori negativi della pubblica opinione. Insomma ad un difetto tecnico che non riguarda la sostanza del centro destra, le sue politiche, il modo come amministra e per chì amministra. Non è così. La condanna è radicale per le politiche praticate. Il centro destra è noto per le sue cricche e per le sue politiche di parte dovunque sia arrivato al potere in Italia. Ha quasi azzerato il procedimento amministrativo controllato abusando di procedure di emergenza diventate la normalità dell'intervento con Bertolaso. Ha fatto della Protezione Civile un pericolo per la democrazia italiana. Bertolaso ha speso oltre dieci miliardi di euro senza alcun controllo godendo financo di regalie sessuali per la sua compiacenza alla solita cricca di amici. A Milano la petroliera Moratti e soci perdono anche perchè il loro blocco sociale si è frantumato nella "sciarra "furiosa per il controllo degli appalti di Expo e per la fruizione degli espropri di ettari di terreno edificabile in città. La figura di Li Gresti si staglia dietro la testa della Moratti ed incombe sul destino di una città che ha conosciuto tempi migliori e che, se è stata la culla del fascismo e del berlusconismo, lo è stata anche del socialismo umanitario e delle amministrazioni pubbliche vocate al bene della popolazione specialmente della meno fortunata. Sono venti anni che la destra spolpa lo Stato in tutte le sue articolazioni sulla base della teoria reaganiana di "uccidere la bestia" oppure ridurla in servitù. Una quantità enorme di risorse è volata dal pubblico verso il privato con le privatizzazioni che non hanno dato buoni servizi ma hanno peggiorato e reso esoso i servizi esistenti. Arricchendo i privati specialmente nella sanità. Comunione e Liberazione è diventata un impero economico enorme succhiando sangue dagli enti pubblici. Per giudicare una città basta guardarne le periferie. Le periferie di Milano sono "coree" inabitali, mostruose, flagellate da ratti enormi e da fognature a cielo aperto.
Il PD fruisce dell'ondata antiberlusconiana dell'elettorato italiano. Il PD non merita la strepitosa vittoria politica perchè a Torino si è schierato con Marchionne e dappertutto non è contrario alla privatizzazione dell'acqua. Non ha lottato con convinzione contro la smobilitazione del welfare ed adotta per sè taluni dei moduli più odiosi e asociali del liberismo. La sinistra non riesce a recuperare il suo vero spazio politica e si ferma a percentuali ancora molto basse ma sono significative le vittorie di De Magistris a Napoli e di Pisapia a Milano in segno discontinuo con il bassolinismo e con il destrismo dei pd milanesi. Se si fanno i referendum sull'acqua e sul nucleare e li vinciamo la sconfitta della destra italiana sarà fatale e dovrà abbandonare finalmente il potere al quale è aggrappata con tutte le sue forze. Ma l'elettorato ha usato gli strumenti che la opposizione gli ha fornito. La vittoria del PD non vuol dire molto di diverso da ciò che fa il partito di Berlusconi oggi tranne che sul piano morale se consideriamo Napoli ed il bassolinismo una esperienza a parte. La Lega, nonostante abbia avuto regalato dal PD il Piemonte con la sostanziale rinunzia a ricorsi fondatissimi, boccheggia. Il suo messaggio pieno di ignoranza e presunzione contro il Mezzogiorno è stato respinto. Anche Tremonti esce ridimensionato dal voto. Ma il PD fa male ad assecondare il federalismo facendo a gara con la Lega a chi è il più federalista. Il federalismo è una spada di Damocle terribile che pesa sui contribuenti italiani che saranno falcidiati e spremuti come limoni e finiranno con il ribellarsi alla novella schiavitù della oligarchia. La oligarchia superstipendiata dei politici resta un enorme problema etico e sociale da risolvere. Più di un milione di famiglie campano lautamente con il parassitismo della politica professionistica. Anche i partiti ed i giornali lucrano troppo da una Nazione stremata dalla crisi.
La vittoria diffusa in tutto il Paese dei partiti di opposizione indica un cambiamento di tendenza dell'Italia sull'orlo del baratro. Alla vigilia di sconvolgimenti traumatici della Costituzione l'Italia ha innestato la retromarcia ed ora Berlusconi ha perso tutta la magia del suo potere di investito dal popolo. Ha preso manciate di voti a Milano. Berlusconi dovrà rassegnarsi ad essere un cittadino come gli altri e fino a quando resta al Governo un Primo Ministro con poteri "normali". Insomma dalla tornata elettorale è venuto molto di più di un raggio di sole. Si profila una splendida giornata a ricominciare dalla democrazia che riprende il suo spazio garantito dalla Costituzione e dalla volontà dei cittadini. Bisognerebbe avere anche tanta giustizia sociale ma questa l'avremo quando l'opposizione deciderà di affondare la legge biagi ed il liberismo sindacale.
Pietro Ancona
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