Vince l'alternatività
Un primo sommario esame del risultato elettorale - uno squarcio di luce nella tetra involuta inquietante situazione italiana - mette in risalto novità importanti che potranno guidare la politica della sinistra nei prossimi mesi.
In primo luogo vince l'idea del rinnovamento sui vecchi oligarchi della politica. Il PD in parte per forza maggiore trascinato dalle primarie in parte per il buon senso di Bersani che preferisce vincere senza essere il protagonista principale piuttosto che perdere essendolo ha compiuto una operazione politica di leale collaborazione con i candidati Pisapia e De Magistris (anche quando questo ne ha rifiutato l'apparentamento) e con gli altri candidati del Sel o dell'Italia dei Valori. Si è mostrato saggio ed ha mostrato la saggezza dei forti.
I risultati elettorali dimostrano che i moderati possono trovarsi benissimo a sostenere la radicalità di scelte politiche. Non è vero che i moderati votano soltanto programmi moderati. Votano per scelte programmatiche e politiche di convincente buon senso legate e rispettose dello spirito e della lettera della Costituzione. Pisapia e De Magistris incarnano
l'idea di una borghesia fatta di buon senso che non vuole stare bene dentro una popolazione che sta male, che è illuminata dalla voglia di fare della pubblica amministrazione una leva per il miglioramento delle condizioni di vita della gente.
I risultati dimostrano quindi che vince l'alternatività alla brutalità ed alla violenza delle scelte della destra sulla scuola, sui servizi sociali, sulle privatizzazioni, sull'integrazione interetnica, sull'acqua, sulla gestione delle municipalizzate, sulla rarefazione dell'assistenza sociale. Adeguarsi alla cupa e asociale idea liberista di meno pubblico e più privato non rende e la sinistra credo abbia capito che debba allontanarsi il più distante possibile da certe tentazioni liberiste.
Molto importante la vittoria di Napoli con quasi il settanta per cento dei voti. E' una vittoria contro il centro-destra ma anche contro il centro-sinistra, contro il bassolinismo, contro una idea di condivisione con la destra di scelte scellerate come quelle degli inceneritori o dei gasificatori.
Un contributo importante alla vittoria è stato dato dalla federazione della Sinistra e farebbe bene il PD a riconoscerlo ( e forse anche il Sel). I militanti comunisti hanno dato alla campagna elettorale il loro generoso contributo arricchendola dei temi del lavoro e della giustizia sociale e della lotta contro il precariato.
Se l'elettorato avesse avuto più tempo per rendersi conto della asocialità dei decreti sul federalismo la sconfitta della Lega nel Nord sarebbe stata bruciante. I decreti aumentano le tasse ed il potere dei signorotti locali in modo intollerabile.
Questo risultato da una fortissima indicazione a favore di un ritorno alla democrazia vera, quella del proporzionale. Il proporzionale può consentire ad una sinistra di esprimersi oltre il PD ed a questi di stipulare alleanze sociali e politiche senza confondere le sue caratteristiche di partito di centro-sinistra.
Insomma il risultato c'è stato, è incoraggiante, dimostra che sbagliano coloro che immaginano una vocazione di destra al popolo italiano. L'Italia ha una destra ma ha anche una borghesia progressista ed una classe operaia che alleate possono sconfiggerla.
L'Italia non è berlusconiana ed in queste elezioni si è mostrata stufa della volgarità e della corruzione della sua idea di politica.
Pietro Ancona
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1 commento:
Pietro Ancona...sono Wiki,quello che frequentava CdC...starà mica scopiazzando le mie idee espresse in quel sito a proposito della legge elettorale proporzionale (senza sbarramenti o premi di maggioranza troppo esagerati come gli attuali direi io) ?? ( detto ironicamente ...)
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