sabato 5 marzo 2011

lotta di classe e geopolitica

siamo come le mosche bianche coloro che abbiniamo l'idea della lotta di classe alla geopolitica. La sinistra bertinottiana si è inventata che la geopolitica e la lotta di classe non vanno insieme. Insomma nei fatti debbo stare con gli americani e gli europei che vogliono rapinare i popoli della Libia, dell'Iran e del Venezuela dei loro beni perchè sarebbe prioritario il giudizio sui loro regimi su quello dell'imperialismo. Si nega insomma il carattere internazionale della lotta di classe. Inoltre non si tiene conto che pur con aspetti con condivisibili la Libia ha dato un livello di vita e di sicurezza sociale ai suoi cittadini tra i più alti del mondo, livello che come quello degli irakeni al tempo di Sadam non ci sarà più. L'impero li riporta all'età della pietra perchè non ammette la prosperità di civiltà diverse dalla sua....

1 commento:

Avenarius ha detto...

L'impero (capitalismo assoluto), rimasto al momento solo attore in campo, distrugge con crudeltà (guerre, eliminazione conquiste sociali e del lavoro, povertà etc) tutto ciò che incontra sul suo cammino, giustificandolo con farsesche motivazioni "democratiche", "umanitarie" della "libera iniziativa di mercato" etc.

Sono anni che purtroppo solo in pochi (almeno in Italia) denunciano questa situazione, che quindi sfugge ai più, ovvero l'impero è stato comunque in grado di frammentare in parti minuscole (prese singolarmente: oggi i dipendenti dell'azienda x, precedentemente smembrata con scorporazioni etc, domani il gruppo di cittadini y) qualsiasi barlume di opposizione al suo agire, così che anche se i diseredati e gli oppressi aumentano anche nel "ricco" occidente, questi sono in realtà relegati in piccole riserve fra loro isolate (e agli altri, finché non sono toccati personalmente, non gliene frega niente): Marx osservava, giustamente, che ciò che distingueva gli operai dagli antichi schiavi era la loro coscienza di classe (oramai non è la sola classe operaia ad essere sparita)

Oggi l'impero è preoccupato solo da realtà quali il Sud America (Venezuela in particolare), l'Iran, la Turchia (forse meno Cina e Russia, che spera di convertire al suo vangelo) che saranno pertanto purtroppo i probabili suoi prossimi bersagli, penso senza far precedere le sue azioni da "rivoluzioni colorate", che lì (Venezuela/Iran) già hanno fallito in precedenza.

Complimenti per il blog.