SCONFITTO IL TEOREMA D'ALEMA
Il dirigente politico più scafato del PD ha enunziato a suo tempo il teorema: l'Italia ha una maggioranza di destra, per vincere la sinistra deve diventare destra. Questo teorema è stato incarnato dal PD che non è l'erede dell'Ulivo. L'ultima disastrosa esperienza del governo Prodi era già in fase di profonda degenerazione e negazione del programma dell'Ulivo basato sulla coesione sociale. Il PD ha fatta sua la linea liberista della destra italiana a cominciare dalla sua espressione più feroce: la legge Biagi. D'Alema è stato tra i primi a teorizzare la fine del posto fisso (mi consento una battuta politicamente scorretta: non per i suoi figli) e la privatizzazione dei servizi comunali. Queste due scelte costituiscono una strizzata d'occhio ai ceti privilegiati della società italiana ma non hanno sortito l'effetto di spostarne ragguardevoli quote verso il PD. Cartucce sparate a vuoto Ha anche voluto rassicurare l'area dottrinaria più intransigente del governo USA prestandosi al bombardamento di Belgrado, un vero e proprio crimine che ha ripetuto una aggressione che la Serbia aveva subito dal nazifascismo. Nel gruppo parlamentare del PD sono presenti deputati e senatori impegnati a lavorare, spesso nell'ombra ma con la complicità del silenzio della CGIL rigidamente controllata da una burocrazia quasi tutta pd, per demolire quanto resta di una legislazione dei diritti dei lavoratori. Si toglie ai dipendenti la possibilità che hanno tutti i cittadini di avere un giudice a cui ricorrere e si toglie al giudice la possibilità di intervenire nel contenzioso del lavoro! Pietro Ichino, in una recente lettera al Corriere della Sera, sconsigliava una politica di ammortizzatori sociali perchè impoltronirebbe i disoccupati e non li indurrebbe a cercarsi un'altra occupazione. La Confindustria è presente in modo significativo tra i parlamentari pd ed è la vera artefice della sua politica economica e sociale.
IL teorema D'Alema, fatto proprio da Bersani che, dopo la sconfitta pugliese dice: "la linea non cambia" vuole rovesciare del tutto e definitivamente le alleanze, isolare la sinistra, stare al centro (che in Italia è destra) con l'UDC di Casini, partito del genero di Caltagirone e di quella parte della vecchia DC che, con Cuffaro e tantissimi altri, nel Mezzogiorno d'Italia non ha ritenuto di stare con la Margherita. D'Alema rinnova il patto delle triglie fatto anni orsono con Buttiglione. Che l'UDC usi due forni e si allei anche con il PDL non lo turba minimamente dal momento che è proprio con il PDL che vuole riformare la Costituzione e realizzare il presidenzialismo e la definitiva passivizzazione dello elettorato che dovrebbe limitarsi a dire si o no.
Ma questa linea che ha la sua rotta strategica a destra crea contorcimenti, scontenti, sconquassi da parte di quello elettorato già comunista o cattolicoo che trova ancora una sua debole eco in Rosy Bindi la quale stamane ha mormorato: forse era meglio se avessimo scelto Niki Vendola sin dall'inizio. Non è possibile saldare a destra un elettorato vittima della destra, mettere insieme il ragazzo che guadagna quattrocento euro al mese ed il suo datore di lavoro-sfruttatore. La borghesia italiana è una delle più ingorde e barbare del mondo. Oramai ha la certezza di avere due grandi partiti che controllano il Parlamento e che faranno tutto quello che le aggrada. E' insaziabile come abbiamo visto dallo scandaloso trattamento inflitto ai lavoratori africani di Rosarno o agli schiavi cinesi di Prato che lavorano per conto di grossi esportatori che li hanno sostituito ai lavoratori toscani. Ogni giorno il suo governo attacca il welfare e provoca la gente con le ingiurie di Brunetta. Il PD è parte integrante della nomenclatura, della oligarchia di una casta che difende a spada tratta, protetta dal Quirinale, i suoi privilegi. Il sistema della creazione di un ceto politico permamente a tutti i livelli ben retribuito, ben pasciuto, è andato assai avanti ed ogni tanto mostra qualcuno dei suoi modi di vivere al disopra delle righe ma rigorosamente a spese dei contribuenti come si evince dallo scandalo di Bologna in cui vengono raccontati sette o otto viaggi intercontinentali di Del Bono del tutto inutili per le finalità istituzionali dell'ente che si rappresenta. Viaggi ai quali non solo si invitano le amanti o i familiari ma, come abbiamo visto con
la Lonardo qualche tempo fa, anche centinaia di persone che vanno a fare shopping nella Quinta Strada.
La vittoria di Niki Vendola è la vittoria di una esperienza di governo regionale in cui le risorse sono state spese per migliorare davvero la qualità della vita della gente e per aiutare i più deboli. La Puglia è una Regione che sfugge al controllo dei comitati di affari anche se è stata in pericolo di esserne inquinata e travolta. Nichi Vendola, vincendo, ha sconfitto anche se stesso. La scelta di scindere Rifondazione Comunista a favore di un assemblement coi socialisti e con l'ala mussiana del PCI si è dimostrata sbagliata e contraddittoria rispetto il suo stesso afflato sociale e popolare. L'appoggio ricevuto da Ferrero è un dato positivo di ricomposizione e riaggregazione dopo anni di sgretolamento. Può riprendere forza la sinistra italiana che ha una immensa forza oggi dispersa. Il PD che, d'accordo con Berlusconi, ha espulso dal Parlamento i verdi ed i comunisti
perderà il suo elettorato di sinistra che prima o poi si accorgerà di stare in un posto sbagliato.Vendola
ha vinto facendo uso strategico delle risorse per lo sviluppo della sua Regione ed il benessere dei suoi abitanti.
Ha mostrato che c'è spazio e grandissima domanda per una politica realmente di sinistra, innovativa, capace di lievitare la crescita.
In fondo D'Alema è coerente con la linea rinunziataria proclamata da Berlinguer già nel 1973 con la teoria del compromesso storico e della Nato ombrello riparatore dall'URSS e con la disgraziata scelta della Bolognina di Occhetto che ha rinunziato al comunismo ma anche al socialismo socialdemocratico per approdare direttamente all'amerikano partito democratico del tutto estraneo alla cultura del grande appassionato popolo della sinistra italiana.
Bisogna che Vendola vinca le elezioni in Puglia per fare dilagare un nuovo progetto politico. Sono certo che molti di coloro che hanno proposto Boccia non lo voteranno e si sentono più vicini al candidato della destra. Ma quando il popolo di sinistra ha fiducia nella sua dirigenza e nelle sue idee in Italia è capace di fare grandi cose. Una volta ha persino sorpassato la DC!!
Pietro Ancona
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