domenica 17 gennaio 2010

oscuramento e manipolazione

SCANDALOSO OSCURAMENTO AUTOCENSURA STAMPA E TV ITALIANE.

Nel tg3 delle 19 di ieri, abbiamo visto la straziante manifestazione delle
madri dei detenuti morti suicidi o ammazzati di botte o sparati in piazza
come Carlo Giuliani che chiedono la verità per i loro figli da una
giustizia spesso recalcitrante ritardata o insabbiata da resistenze sorde
ma forti come abbiamo potuto vedere durante tutta la prima fase della
vicenda Cucchi.
La manifestazione aveva tanti tratti in comune con quelle della madri
della Piazza di Mayo. Lo stesso dolore, la stessa disperazione, la stessa
dignità animati sentimenti di giustizia ,umanità e dalla richiesta di
vivere in uno Stato di Diritto garante della sicurezza delle persone.
Tutti i giornali di oggi nei quali mi aspettavo resoconti e commenti del
corteo di Livorno hanno clamorosamente oscurato la notizia. Non ne parla
nessuno. Ho trovato in internet e soltanto in un giornale regionale che
accludo uno scarno resoconto dell'evento. Mi domando se l'oscuramento sia
opera degli stessi giornalisti che nell'ottobre scorso rivendicarono in
Piazza del Popolo libertà per la stampa italiana.

Questo oscuramento, questa violenza alla realtà di una cronaca difficile
su una tematica scottante, viene esercitato all'indomani del "suicidio" di
sei giovani carcerati e mentre si compie un tentativo di suicidio di un
settimo prigioniero
Non si può ridurre la questione dei suicidi e delle morti in carcere
soltanto al sopraffollamento come tende a fare una superficiale analisi
della questione. Bisogna mettere mano a modifiche strutturali delle leggi e
dei regolamenti a cominciare dall'abolizione degli internamenti e dei
manicomi criminali psichiatrici, del 41 bis e dei trattamenti differenziati
che sono veri e propri gironi dell'inferno. Nessuno dovrebbe avere la
facoltà, in uno Stato di diritto, di tenere "internata" una persona senza
una condanna penale. Basta con le condanne senza reato!
Inoltre è diventata urgente la istituzione di una Commissione Parlamentare
di Inchiesta sullo stato delle carceri che accertare i perchè di un degrado
che sembra non conoscere limiti. La Commissione dovrebbe cominciare
dall'esame dei metodi con i quali si mantiene la "disciplina" dei carcerati.
Nel 48,
oltre sessanta anni fa, una Commissione istituita dal Parlamento italiano
fece un buon lavoro. Si potrebbe replicare. Dieci anni fa la proposta fu
avanzata dal sen. Manconi ed altri. Non se ne è fatto niente ad onta del
peggioramento costante della situazione.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it



http://www.ekotonos.it/Archivio/situazione_17giugno09.htm
http://mobile.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/83247.pdf



"CORTEO GENITORI GIOVANI MORTI IN CARCERE

Almeno 700 persone hanno manifestato stamani a Livorno per chiedere verità e
giustizia per «i troppi giovani uccisi per mano dello Stato» siano essi -
hanno spiegato i promotori - morti in carcere, strutture psichiatriche o in
scontri con le forze dell'ordine.
La manifestazione, la prima in Italia di questo genere, organizzata da Maria
Ciuffi madre di Marcello Lonzi, il detenuto livornese morto in cella alle
Sughere nel 2003, si è svolta senza disordini e il corteo ha percorso le
principali vie del centro cittadino guardato a vista da un imponente
servizio di sicurezza predisposto dalla questura livornese.
Alcuni negozi del centro hanno tenuto abbassate le saracinesche per timore
di incidenti durante il passaggio del corteo. Al corteo hanno aderito anche
i familiari di Federico Aldovrandi e la madre di Stefano Cucchi il giovane
romano morto per un presunto pestaggio subito dalle forze dell'ordine.
Presente anche Heidi Giuliani, madre di Carlo il giovane morto durante il G8
di Genova, mentre Rita Cucchi -la madre di Stefano- che non è potuta essere
personalmente presente, ha inviato una lettera letta dagli organizzatori
prima dell'inizio del corteo: «Dobbiamo continuare a lottare - ha scritto
Rita - per ridare dignità alla morte dei nostri figli e per continuare a
chiedere verità e giustizia a quelle istituzioni nelle quali abbiamo ancora
fiducia non solo come madri, ma come cittadine italiane».
La manifestazione è stata esplicitamente voluta dai promotori senza insegne
e bandiere di partito, senza alcuna tensione e solo con qualche slogan
contro la polizia e alcune scritte contro le forze dell'ordine vergate sui
muri con bombolette spray che sono state già cancellate."

16/01/2010 17.26

http://www.primadanoi.it/notizie/24555-Carcere-Sulmona-detenuto-tenta-suicidio-durante-visita-parlamentari|






























SCANDALOSO OSCURAMENTO AUTOCENSURA STAMPA E TV ITALIANE.

Nel tg3 delle 19 di ieri, abbiamo visto la straziante manifestazione delle
madri dei detenuti morti suicidi o ammazzati di botte o sparati in piazza
come Carlo Giuliani che chiedono la verità per i loro figli da una
giustizia spesso recalcitrante ritardata o insabbiata da resistenze sorde
ma forti come abbiamo potuto vedere durante tutta la prima fase della
vicenda Cucchi.
La manifestazione aveva tanti tratti in comune con quelle della madri
della Piazza di Mayo. Lo stesso dolore, la stessa disperazione, la stessa
dignità animati sentimenti di giustizia ,umanità e dalla richiesta di
vivere in uno Stato di Diritto garante della sicurezza delle persone.
Tutti i giornali di oggi nei quali mi aspettavo resoconti e commenti del
corteo di Livorno hanno clamorosamente oscurato la notizia. Non ne parla
nessuno. Ho trovato in internet e soltanto in un giornale regionale che
accludo uno scarno resoconto dell'evento. Mi domando se l'oscuramento sia
opera degli stessi giornalisti che nell'ottobre scorso rivendicarono in
Piazza del Popolo libertà per la stampa italiana.

Questo oscuramento, questa violenza alla realtà di una cronaca difficile
su una tematica scottante, viene esercitato all'indomani del "suicidio" di
sei giovani carcerati e mentre si compie un tentativo di suicidio di un
settimo prigioniero
Non si può ridurre la questione dei suicidi e delle morti in carcere
soltanto al sopraffollamento come tende a fare una superficiale analisi
della questione. Bisogna mettere mano a modifiche strutturali delle leggi e
dei regolamenti a cominciare dall'abolizione degli internamenti e dei
manicomi criminali psichiatrici, del 41 bis e dei trattamenti differenziati
che sono veri e propri gironi dell'inferno. Nessuno dovrebbe avere la
facoltà, in uno Stato di diritto, di tenere "internata" una persona senza
una condanna penale. Basta con le condanne senza reato!
Inoltre è diventata urgente la istituzione di una Commissione Parlamentare
di Inchiesta sullo stato delle carceri che accertare i perchè di un degrado
che sembra non conoscere limiti. La Commissione dovrebbe cominciare
dall'esame dei metodi con i quali si mantiene la "disciplina" dei carcerati.
Nel 48,
oltre sessanta anni fa, una Commissione istituita dal Parlamento italiano
fece un buon lavoro. Si potrebbe replicare. Dieci anni fa la proposta fu
avanzata dal sen. Manconi ed altri. Non se ne è fatto niente ad onta del
peggioramento costante della situazione.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it



http://www.ekotonos.it/Archivio/situazione_17giugno09.htm
http://mobile.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/83247.pdf



"CORTEO GENITORI GIOVANI MORTI IN CARCERE

Almeno 700 persone hanno manifestato stamani a Livorno per chiedere verità e
giustizia per «i troppi giovani uccisi per mano dello Stato» siano essi -
hanno spiegato i promotori - morti in carcere, strutture psichiatriche o in
scontri con le forze dell'ordine.
La manifestazione, la prima in Italia di questo genere, organizzata da Maria
Ciuffi madre di Marcello Lonzi, il detenuto livornese morto in cella alle
Sughere nel 2003, si è svolta senza disordini e il corteo ha percorso le
principali vie del centro cittadino guardato a vista da un imponente
servizio di sicurezza predisposto dalla questura livornese.
Alcuni negozi del centro hanno tenuto abbassate le saracinesche per timore
di incidenti durante il passaggio del corteo. Al corteo hanno aderito anche
i familiari di Federico Aldovrandi e la madre di Stefano Cucchi il giovane
romano morto per un presunto pestaggio subito dalle forze dell'ordine.
Presente anche Heidi Giuliani, madre di Carlo il giovane morto durante il G8
di Genova, mentre Rita Cucchi -la madre di Stefano- che non è potuta essere
personalmente presente, ha inviato una lettera letta dagli organizzatori
prima dell'inizio del corteo: «Dobbiamo continuare a lottare - ha scritto
Rita - per ridare dignità alla morte dei nostri figli e per continuare a
chiedere verità e giustizia a quelle istituzioni nelle quali abbiamo ancora
fiducia non solo come madri, ma come cittadine italiane».
La manifestazione è stata esplicitamente voluta dai promotori senza insegne
e bandiere di partito, senza alcuna tensione e solo con qualche slogan
contro la polizia e alcune scritte contro le forze dell'ordine vergate sui
muri con bombolette spray che sono state già cancellate."

16/01/2010 17.26

http://www.primadanoi.it/notizie/24555-Carcere-Sulmona-detenuto-tenta-suicidio-durante-visita-parlamentari|

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Alcuni negozi del centro hanno tenuto abbassate le saracinesche per timore di incidenti durante il passaggio del corteo...":
lo spauracchio degli anarchici!