martedì 19 gennaio 2010

il gretto di Burri

Il gretto di Burri
Se il Presidente della Repubblica, massima autorità morale dello Stato custode della Costituzione interviene con una lunga lettera alla vedova di Craxi proponendo una forzata distinzione tra vicenda politica e vicenda giudiziaria , se oggi il Senato si dedica ad una cerimonia commemorativa nel decennale della scomparsa , se una folla di ministri e di politici si è recata in pellegrinaggio ad Hammamet, il significato di tutto questo è uno ed uno solo: ha sbagliato la magistratura italiana a perseguitarlo e poi a condannarlo. Siamo in presenza di un abuso terribile compiuto dal potere giudiziario che ha recato danni irreparabili ad una persona, alla sua famiglia, alla nazione.
La santificazione dell'esule o del latitante non ricercato avviene attraverso la contestazione della durezza del trattamento subito dai Magistrati. Se lo stesso Napolitano afferma questo dà vigore ed autorità alle leggi presentate in Parlamento che vogliono sottomettere la Magistratura al potere politico
e ridurne la possibilità di intervento nella sfera dei potenti. Non si vuole ridurre "in generale" il potere della Magistratura ma soltanto "in relazione" agli altri poteri della Repubblica ed in primo luogo L'Esecutivo. Infatti, le proposte di processo breve e le leggi ad personam che fin qui si sono fatte
sono contemporanee ad altre leggi che incrudeliscono i trattamenti verso i poveri ed i migranti ed i cittadini in genere con la reintroduzione del reato di offesa a pubblico ufficiale o la schedatura dei clochards o l'aumento di un terzo delle pene per gli stranieri clandestini. Si è assolutamente indifferenti
a quanto avviene nelle carceri italiane che segnalano sei "suicidi" in quindici giorni e non si parla della necessità di riforme per l'abolizione dello orribile istituto fascista dell'internamento e dei manicomi giudiziari. Lo strabismo è davvero straordinario: da un lato si marcia verso l'impunità dei potenti e dall'altro verso una stretta, un giro di vite per una giustizia che diventa terribile per chi non ha i mezzi
per pagarsi una difesa. Difesa che diventa sempre più privilegio dei ricchi dal momento che le spese giudiziarie sono diventate pesantissime e per sostenere il nuovo processo ci vogliono
fiumi di denaro. Come avrebbe potuto farsi riconoscere innocente Stasi se la sua famiglia non avesse avuto i mezzi per pagarsi le controperizie che hanno ribaltato il processo di Garlasco?
Ma il processo di beatificazione a Craxi non riguarda soltanto l'attualità della questione del ruolo della Magistratura. Si estende a significative riforme della Costituzione che Craxi voleva presidenzialista, con un potere decisionale illimitato per il Capo del Governo, ed autoritaria verso il mondo del lavoro
dal momento che per decreto abolì quattro punti di contingenza dal salario dei lavoratori. Una Costituzione molto più concordataria di quella di Mussolini dal momento che riconosce il principio del finanziamento perenne alla Chiesa con l'otto per mille ed altre limitazioni della laicità dello Stato a cominciare dalla scuola. Insomma, il senso di quanto sta accadendo con un ruolo strano e pesante del Capo dello Stato è: andiamo avanti verso la realizzazione di una Terza Repubblica che realizzi pienamente l'idea di governabilità che ispirava l'azione di Craxi. E' molto significativo in tutto questo il fatto che la maggior parte del gruppo dirigente craxiano sia traghettato ed assai comodamente inserito
nel governo Berlusconi e nelle istituzioni. Non c'è alcuna discontinuità tra l'ultimo craxismo ed il berlusconismo. Sono la stessa cosa. Il Caf è diventato Casa della Libertà alleata con La Lega razzista del Nord. La destra prodotta dalla mutazione genetica del PSI è tutta dentro la nuova maggioranza.
Non ci sono più moltissime tangenti dal momento che queste sono state legalizzate dalle contribuzioni ai partiti ed ai giornali e sopratutto dai trattamenti da nababbi dei Ministri dei parlamentari e degli amministratori pubblici. Che bisogno c'è di rubare, di farsi dare la mazzetta, se facendo il Presidente di un Ente, magari del tutto inutile o dannoso, si guadagnano milioni di euro l'anno?
La prima Repubblica, a cominciare dalla Costituzione, ebbe forza dalla presenza e dall'incontro di tre grandi culture politiche la cultura comunista, quella socialista e laica e quella cattolica. Di queste tre culture che realizzarono momenti altissimi di democrazia, libertà e prosperità del Paese oggi ci sono soltanto macerie. Sono state scacciate a vantaggio delle forze sconfitte dalla Resistenza e dalla Costituzione. Tutte le macerie sono coperte da una sola coperta che, come il gretto di Burri a Gibellina le ricopre. La coperta liberista di una Oligarchia del Privilegio che lucra una parte oramai
vistosa del pil. Il sistema politico italiano sempre più antidemocratico ed iniquo costa miliardi di euro
sottratti alla scuola, alla sanità, ai trasporti, alla cultura. Un paese che intristisce e fa indietro trainato da una Oligarchia che ha bisogno di santificare Craxi per legittimare sè stessa ed il proprio tradimento della Costituzione.

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