domenica 7 marzo 2010

Le pedofilia è endemica alla Chiesa Cattolica?

Le recenti notizie sulla pedofilia praticata sui piccoli coristi di Ratisbona riacutizza la piaga sempre aperta della presenza di questa infame devianza sessuale nella Chiesa Cattolica fino a connotarla universalmente. Centinaia e centinaia di casi vengono alla luce in tutti i continenti dall'Africa alle Americhe. Casi spesso denunziati o scoperti a venti o più anni di distanza dalla consumazione dell'orribile delitto e che quindi vanno registrati dalla nostra memoria come offese al genere umano incancellabili come quelle arrecate dalle guerre o da grandi calamità naturali rispetto le quali siamo impotenti. Tutti i casi fin qui venuti alla luce denotano un comportamento della Chiesa inaccettabile. Si scoraggiano le vittime ed i loro parenti dal presentare denunzia, si trasferiscono da una parrocchia all'altra i sacerdoti-pedofili, non si assumano mai drastici provvedimenti di allontanamento. Se un prete si sposa o vuole sposarsi deve abbandonare l'abito talare e rientrare nel mondo nel quale si era scavata una nicchia nella religione. Di che cosa vivrà un prete spretato in una società piena di pregiudizi ed avvelenata dalla maldicenza parrocchiale nei suoi confronti e, ancora peggio, nei confronti della donna che lo avrebbe "corrotto" inducendolo nella tentazione dei sensi ed in un amore completamente diverso, terreno, da quello di Dio? Esistono migliaia di preti sposati che conducono spesso vita grama e discriminata a volte denunziata spesso sepolta nel silenzio. Preti che vivono negli interstizi della società dal momento che tendono a non essere visibili e la Chiesa continuerà a discriminarli per sempre. La Chiesa ha una memoria vendicativa.
La piaga della pedofilia è diventata una vera e propria malattia organica della Chiesa Cattolica. Nelle condizioni date non può essere sconfitta dagli ipocriti provvedimenti di censura, deplorazione, condanna del Vaticano. Basterebbe vedere che cosa ha fatto la Chiesa verso tutti i preti e vescovi pedofili americani per rendersi conto come in effetti non riconosca la pedofilia come reato e comportamento inammissibile e di fatto lo considera alla stregua di un "peccato".
Nel catechismo recentemente aggiornato ,la pedofilia non viene neppure citata. In ogni caso, il massimo di pena previsto è chiedere perdono e pentirsi. Come se il perdono ed il pentimento potessero sanare i danni quasi sempre permanenti che segnano e segneranno la vita dei bambini violati anche da adulti, per sempre. Fino a questo pontificato, la Chiesa si è soltanto preoccupata di nascondere al mondo le sue colpe, di minimizzarle senza reprimerle davvero. Si possono citare centinaia di casi in cui le autorità religiose hanno fatto pressioni anche illecite verso i bambini o le bambine oltraggiate e le loro famiglie.Naturalmente migliaia di casi resteranno sempre impuniti specialmente nelle zone più povere del mondo.
E' terribile constatare che la pedofilia di esercita sopratutto negli orfanotrofi e che spesso riguarda
bambini poverissimi appartenenti a famiglie senza alcuna "importanza" sociale.
Perchè tra le tante religioni esistenti al mondo soltanto la Chiesa Cattolica è colpita in modo massiccio dal morbo della pedofilia?
In primo luogo per la satanizzazione della donna, del sesso e del corpo. La donna, nonostante il culto della Madonna e di tante sante è concepita come strumento del Maligno per corrompere l'uomo.
Gesù nel deserto non deve forse resistere alla tentazione del demonio-donna? Lo stesso monacato femminile che giunge fino alla clausura viene concepito come esclusione dal mondo della donna che attraverso la castità obbligatoria può redimersi e salvarsi per la vita eterna e non indurre in tentazione i maschi.
In secondo luogo per il celibato. Se i preti si potessero sposare e mettere su famiglia, se potessero avere una vita sessuale regolare con la donna che amano, certamente si creerebbe un ambiente di maggiore normalità dentro le rigide gerarchie della Chiesa. Nel giro di un paio di generazioni il fenomeno della pedofilia potrebbe rientrare nella normalità fisiologica del mondo laico.
In terzo luogo per la monosessualità della struttura della Chiesa. Dal Papa al sacerdote di quartiere la Chiesa è fatta ed è gestita soltanto da maschi. Se le donne fossero ammesse al sacerdozio in tutti i suoi gradi fino al papato, se ci fosse una reale eguaglianza tra maschi e femmine dentro la Chiesa certamente tutto cambierebbe in meglio. Ma questo non è possibile e nella iconografia e nella fantasia
della Chiesa la figura della Papessa viene percepita come demoniaca. Ricordiamo la storia-leggenda della Papessa Giovanna trucidata dalla plebaglia romana nell'alto medievo su istigazione dei cardinali.
Infine, come bisogna considerare che la Chiesa considera la vita umana come espiazione e processo di redenzione per la vita eterna. Una sorta di anticamera, di premessa, nella quale è opportuno soffrire, soffrire tanto, soffrire per conquistarsi la beautitudine. Questa concezione distorce tutti i valori in funzione di un aldilà agognato. In questa distorsione, nella concezione demoniaca della carne contrapposta allo "spirito" si insinua la patologia pedofila che ovviamente non colpisce tutti indiscriminatamente ma soltanto i soggetti che per la loro storia possono esserne vittime.
In conclusione: sacerdozio per le donne e pieno riconoscimento della parità di genere, fine del celibato, riabilitazione del corpo umano sul cosidetto "spirito" possono guarire la Chiesa dalla pedofilia. Ma è difficile pensare ad una svolta umanistica e laica di un Potere che vive e prospera sui divieti che impone al sesso ed è incapace di ritrovare nel Vangelo la sua motivazione profonda di verità.
Pietro Ancona



http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=47324&titolo=Ratisbona,%20abusi%20nel%20coro%20diretto%20dal%20fratello%20del%20papa

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