La notizia di una indagine giudiziaria a carico del Presidente della regione siciliana Raffaele Lombardo giunge mentre sono in corso le elezioni regionali e di quasi cinquecento comuni e province. La reazione di Lombardo è stata immediata. Ha respinto le accuse come "spazzatura". Ha dichiarato di non dimettersi. Ha convocato la giunta regionale a Catania incassandone la solidarietà compresa quella dei due assessori-magistrati. Anche il PD che appoggia la giunta Lombardo contro i cosidetti "lealisti" di Schifano e Alfano ha confermato la sua fiducia rinviando allo sviluppo degli eventi possibili ulteriori decisioni.
Mi ha molto colpito la dichiarazione della Dr.ssa Caterini Chinnici magistrata e figlia di magistrato, martire della mafia, capofila di diverse generazioni di magistrati che si sono dedicati anima e corpo alla lotta alla mafia fino agli attuali Ingroia, Scarpinato ed altri. Ha detto che, essendo garantista, aspetta lo svolgimento dei fatti ed intanto invita il Presidente a continuare nel suo lavoro. Non ho nulla contro il garantismo e ritengo che nessuno debba essere criminalizzato o ritenuto colpevole fino al giudizio definitivo. . Tuttavia mi ostino a credere che questa norma debba valere per tutti tranne che per i politici e per le persone investite da grandi e delicate responsabilità di governo. Non è accettabile, ad esempio, il comportamento di chi, colpito da un mandato di cattura, resta al suo posto al governo incoraggiato da un Presidente del Consiglio che ha fatto della Magistratura il bersaglio della sua azione di sfascio della Costituzione. Non è neppure accettabile che
una incriminazione come il concorso esterno in associazione mafiosa venga ritenuta insufficiente per una sospensione dalle attività politiche ed amministrative in attesa di un chiarimento. Solleva gravi interrogativi la querela ai giornalisti di Repubblica accusati non tanto di dire il falso ma di "violazione del segreto istruttorio". Tasto assai delicato che si riconnette a tutta la questione della libertà di informazione sollevata dalle intercettazioni finite sui giornali. Un uomo politico serenamente consapevole della propria innocenza non ha niente da temere da notizie che, se sono "spazzatura" come le definisce, non potranno sporcarlo.
Dopo il Presidente Cuffaro condannato per concorso esterno in associazione mafiosa ora è la volta della possibile incriminazione di Raffaele Lombardo. Penso che sia da ipocriti affrontare la questione senza tenere conto del contesto degli interessi che gravitano attorno alla Regione e che sono diventati colossali. E' difficile fare piena luce anche se a volte qualche imprenditore si lamenta di non potere competere con certi colleghi che hanno pieno accesso alle risorse regionali. Il Presidente della Confindustria ha avuto recentemente un premio per la sua attività rivolta a fare della Confindustria una forza antimafia. Ma non sappiamo niente degli affari che si intrecciano attorno alla massima erogatrice di finanziamenti e di investimenti in Sicilia e dei meccanismi che promuovono i "privilegiati" ai quali tutte le porte chiuse per tanti sono sempre spalancate. Non mi pare che attraverso la Sicindustria ne sappiamo della mafia più di prima.
Al blocco sociale controllato dai potenti dell'imprenditoria siciliana fanno riferimento trasversalmente
i partiti presenti in ARS dopo la esclusione mafiosa decretata contro coloro che hanno meno del 5 per cento di voti. Una massa enorme di denaro viene drenata attraverso le privatizzazioni
di tutti i servizi. Anche i beni culturali sono gestiti da una SPA. Quasi niente viene più gestito dalla regione "in economia" e questo genera un impoverimento storico della sua cultura amministrativa. Il modello privatistico dominante anche a livello municipale e provinciale rende molto più costosi i servizi, impoverisce il patrimonio pubblico di conoscenza, fa proliferare caterve di amministratori
superpagati. E' uno scandalo che ci siano emolumenti nell'ordine di centinaia di migliaia di euro quando molte famiglie avrebbero bisogno di aiuti solo per sopravvivere.
Credo che bisognerebbe aprire il capitolo del rapporto tra questa fase liberistica della Regione e la Mafia dal momento che, nonostante tutti i successi riportati in campo aperto da Magistratura e Polizia, non sembra debellata se il Presidente della Regione sembra essere sospettato di esserne collaboratore esterno. Vogliamo leggere il bilancio della Regione illustrandolo con gli appalti ed i lavori conferiti voce per voce ed a chi e come e quando?
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
http://www.asca.it/regioni-LOMBARDO__CHINNICI_(SICILIA)__SOLIDARIETA__AL_PRESIDENTE-481903--.html
http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=899836
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2010/03/29/news/lombardo_sotto_inchiesta_a_catania_concorso_esterno_con_la_mafia-2975502/?ref=rephp
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