domenica 14 marzo 2010

il giorno dopo la manifestazione

Il giorno dopo la manifestazione

La manifestazione di ieri per fermare il deterioramento della democrazia e gli abusi della cricca che si è impadronita del è stata un successo, una boccata d'ossigeno tra i miasmi della crisi. Un Ministro della Repubblica che afferra per la collottola un giornalista per una domanda non gradita rivolta a Berlusconi. Un altro Ministro che ostenta una faccia minacciosa da cane mastino e che manda subito gli ispettori a Trani dopo la pubblicazione di intercettazioni telefoniche che disvelano pressioni mafiose, illecite e padronali del Presidente del Consiglio. Palazzo Chigi che annunzia la bomba sull'aereo di Berlusconi con l'evidente scopo di vittimizzarlo e criminalizzare l'opposizione che con le sue critiche alimenta un clima di odio...e tantissime altre cose che sono diventate insopportabili come le campagne denigratorie di Brunetta per i pubblici dipendenti, lo sfascio della scuola pubblica, il degrado del servizio sanitario.....
Non c'è dubbio che la composta e qualificata manifestazione di ieri ha alzato un argine alla degenerazione e avviato una alternativa, un possibile cambiamento di maggioranza.
Non si è chiamato in causa il Presidente della Repubblica ed è stato un bene. La destra avrebbe speculato se si fossero alzate critiche verso il Capo dello Stato. Ma si deve sapere che le critiche restano e che, nei confronti di Napolitano, la fiducia è esaurita. Sono troppe le porcherie che sono state timbrate dal Quirinale. Alcune di esse ci hanno squalificato nel mondo specialmente presso i popoli che hanno immigrati in Italia, che conoscevano l'Italia come il Paese civile dei tempi di Fanfani, Moro, Nenni e che con sconcerto ed orrore ora assistono
alla degradazione bestiale dello sfruttamento imposto ai loro migranti, ai campi miserrimi dei rom devastati dalle ruspe, all'imprigionamento in carceri orribili di diecine di migliaia di "irregolari" che magari sono diventati tali per la sadica normativa dei permessi di soggiorno.
Il compito del Capo dello Stato non è quello di non fare incazzare Berlusconi perchè altrimenti questi minaccia sfragelli ed alza con insolenza la voce. Non deve firmare leggi equivoche e quella distrugge l'art.18 con artefizi legulei.
La firma alle leggi del Capo dello Stato è a garanzia del diritto di tutti i cittadini e non del solo governo.
La questione fondamentale che si è posta la manifestazione di ieri è il ripristino della normalità, il rispetto delle regole della democrazia,il rispetto per lo Stato e delle sue istituzioni. Tutte cose giuste che vanno sostenute ma che non debbono offuscare problemi che sono stati evocati soltanto nell'intervento di Ferrero. Non possiamo sottacere che la questione del degrado dei diritti dei lavoratori è stata elusa e dubito che tutto il PD condivida la necessità di abrogare la legge 1167 e la legge Biagi. Meno che mai la Bonino che vorrebbe abolire financo quello che resta dei contratti collettivi di lavoro. Le privatizzazioni che hanno messo in ginocchio le famiglie italiane con l'aumento delle bollette, la politica di ascarismo colonialistico di partecipazione alle stragi della Nato , la terribile condizione delle carceri dove cento persone all'anno si suicidano restano nodi cruciali da sciogliere. E con esse tante altre cose. Non c'è libertà nel paese se non c'è libertà nei posti di lavoro!
Se siamo giunti quasi a raschiare il fondo del barile della giustizia sociale non è soltanto per il ruolo svolto dalla destra ma anche per il consociativismo del PD, la manipolazione bipartisan delle leggi elettorali sempre più autoritarie , la difesa miope ed arrogante dei privilegi della Oligarchia dei politici, il degrado del ruolo del Sindacato collaborazionista . Le Regioni per le quali si va a votare costituiscono buchi neri per l'uso delle risorse. Formigoni in Lombardia e Lojero in Calabria hanno fatto la stessa cosa: servire i ceti dominanti e parassitari ed appesantire di tasse i cittadini contribuenti.
La Pubblica Amministrazione è diventata esosa e sempre più frequentemente affida la riscossione delle imposte a società private. Se non paghi ti vendono la casa come è accaduto a diecine di migliaia di persone specialmente nella Campania di Bassolino.
Se non fosse per l'enorme macigno della questione democratica non si dovrebbe andare a votare . Ma questo non è possibile. L'astensionismo di sinistra favorirebbe la destra che aumenterebbe il suo autoritarismo e lo sfascio di ogni regola. Ma le Regioni sono diventate troppo costose e non danno servizi. Dobbiamo anche sapere che è tutta da discutere la funzione
del centro-sinistra e del sindacato. La necessità di impedire alla destra di tornare al potere non può diventare un alibi per abbandonare gli interessi delle masse popolari e i diritti del lavoro.
Berlusconi ha già annunziato la sua manifestazione del venti marzo prossimo. Una scelta eversiva, irresponsabile ed anomala. Chi sta al governo e ricorre alla piazza è eversivo. Vuole schiacciare l'opposizione non soltanto dentro il Parlamento ma anche dentro la società. Un Capo del Governo che ricorre alla Piazza dopo avere attaccato il Presidente della Repubblica, la Corte Costituzionale, la Magistratura, la Stampa che non gli è servile, è golpista. Vuole forzare la mano e fare il suo comodo.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
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