giovedì 12 novembre 2009

le due strade della CGIL

DUE STRADE PER LA CGIL
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Caro Dr.Polo,

sono stato dirigente della CGIL per moltissimi anni . La CGIL che io ricordo con nostalgia e rispètto era quella di Luciano Lama, Mario Didò, Silvano Verzelli, Rinaldo Scheda ed altri straordinari personaggi che la guidavano e godevano della universale fiducia della quale vivono ancora di rendita gli incolori epigoni diretti da Epifani e che presto saranno cancellati del tutto dalla vista e dal sentimento dei lavoratori e della sinistra italiana.
Lei ha scritto dell'irruzione dei vigilantes in una fabbrica presidiata dagli operai ed ha avuto parole di sdegno e di condanna per loro. Avrebbe dovuto sdegnarsi nei confronti del proprietario della azienda e della società dei vigilantes e limitarsi a questi. I vigilantes sono stati comandati a fare quello che hanno fatto e non per questo lei ha il diritto di paragonarli ai killers della Pinkerton che rapivano i sindacalisti americani e sparavano fucilate contro gli scioperanti protetti dagli sceriffi della polizia. Anche se non avrebbero dovuto prestarsi hanno obbedito ad ordini della loro direzione come obbediscono agli stessi ordini quando vengono falciati dai mitra della criminalità e cadono in servizio
rimpianti soltanto dai loro colleghi e dalle loro famiglie. Guadagnano meno di mille euro al giorno e, se vengono licenziati, è difficilissimo che trovino altro lavoro. Non hanno leggi che li proteggano. Ogni anno qualcuno di loro ci lascia la pelle ma nessun funerale di Stato li accompagna sottoterra.
In quanto al Congresso della CGIL le due posizioni che si fronteggiano e che lei ha ricondotto a livello della metafisica con l'astruso quanto inconsistente discorso della rappresentazione del lavoro non sono affatto diverse.
Le due mozioni rappresentano due cordate "interne" alla politica consociativistica che dal 1993 e dai famigerati accordi firmati da Trentin costringe entro i limiti fissati dalla Confindustria e dal Governo l'azione rivendicativa. La stessa Fiom non si sottrae a questi limiti quando chiede aumenti salariali che non vanno oltre il tasso di inflazione "programmato" con impoverimento dei lavoratori. 100 euro mensili spalmati in tre anni ! Nessuna delle due mozioni vuole l'abrogazione del precariato e la fine della privatizzazioni. Nessuno chiede più al padronato di scucire una lira! Si chiedono solo spiccioli dalla detassazione allo Stato!Non si chiede il Salario Minimo Garantito non si lotta all'aumento continuo dell'orario di lavoro che in UE si vorrebbe a 63 ore settimanali.
L'agenda delle trattative sindacali è fissata dalla Confindustria o dal Governo e tale resterà. La CGIL non cambierà politica verso Cisl,Uil e UGL dal momento che se lo facesse sarebbe subito scomunicata dal PD che
controlla i suoi funzionari .
Infine non dimentichi che la CGIL ha alle spalle la memoria delle sue glorie ma anche gli accordi Alitalia che hanno stravolto la condizione del lavoro in Italia. La CGIL non romperà con Cisl e UIL ma seppur con molti mal di pancia accetterà la leaderchip di Bonanni mentre emarginerà il sindacalismo di base esattamente come il PD emargina la sinistra radicale. Inoltre con gli enti bilaterali sta cambiando natura e collocazione. Gli interessi economici congiunti con padronato e Cisl ed Uil ne alterano profondamente il ruolo.Il ruolo dei servizi è diventato predominante. La recente manifestazione a difesa dei diritti individuali è stato niente altro che una operazione di marketing!
I lavoratori italiani hanno la disgrazia di dover portare sul groppone tre confederazioni (quattro con la Polverini) che lavorano d'intesa con Confindustria e Governo per spogliarli di tutto.... Ancora hanno qualcosa ma Ichino, Cazzola, Letta, Treu, Bonanni fremono per denudarli al più presto in nome della "modernità"!
Pietro Ancona
già segretario regionale cgil sicilia
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it


http://www.ilmanifesto.it/archivi/commento/anno/2009/mese/11/articolo/1827/

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