lunedì 9 novembre 2009

la retorica della caduta del muro e del comunismo

LA RETORICA DELLA CADUTA DEL MURO E DEL COMUNISMO
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L'Occidente e gli errori enormi di Gorbaciov non hanno dato il tempo necessario alla grande area comunista di evolvere, di autoriformarsi, di correggere il peso schiacciante del Partito sullo Stato e della burocrazia della pianificazione sull'economia. Penso che un sistema nuovo apparso sul pianeta alternativo al darwinismo sociale imperante del liberalismo imperialista meritasse di vivere più a lungo e di tarare meglio il suo impatto con la realtà. Nei paesi dell'est europeo molte cose cominciavano a cambiare.I tedeschi dell'ovest facevano compere per i prodotti alimentari nella RDT. In Ungheria negli ultimi anni di comunismo le cose erano nettamente migliorate. Purtroppo il Comecon aveva la funzione che le istituzioni finanziarie e militari hanno in Occidente verso gli USA: drenava risorse verso l'URSS ed imponeva una divisione del lavoro inaccettabile e spesso soffocatrice. La cortina di ferro agiva come oggi l'embargo nei confronti dell'Iraq ed in genere di tutti i paesi sottoposti alle sanzioni che gli americani impongono attraverso l'ONU. Alla fine il lunghissimo assedio esterno ed errori interni hanno messo in crisi il sistema che tuttavia ha lasciato tracce indelebili di solidarietà ed è stata la prima prova concreta di realizzazione dell'eguaglianza anche se la "nomenclatura" aveva dappertutto privilegi particolari .La sicurezza dalla culla alla tomba era garantita a tutti. Nel libero Occidente la gente vive nell'ansia di sprofondare da un giorno all'altro nelle sabbie mobili per la continua mobilità imposta dal capitalismo. Non c'è sicurezza e spesso il futuro viene cancellato dalla precarietà imposta addirittura come valore.
Nel giorno stesso della tronfia e retorica celebrazione della caduta del muro in cui la parola libertà viene scritta e pronunziata milioni di volte apprendiamo che secondo una analisi realizzata in USA il Congresso, massima istituzione della democrazia, è composto in grande maggioranza di miliardari. E' libertà quella che dà ai ricconi il potere assoluto? Il 44 % dei deputati e dei senatori è costituito da milionari che sono però l'uno per cento della popolazione. Cinquanta milioni di americani sono sprovvisti di assistenza sanitaria ed altrettanto sono spremuti come limoni dalle assicurazioni che hanno un atteggiamento truffaldino verso i malati. Hanno schedato i cronici e li escludono dall'assistenza o li costringono a pagare somme spaventose. Quando leggeremo il testo della "storica e rivoluzionaria" riforma sanitaria di Obama ci accorgeremo che è molto fumo e poco arrosto e che cambierà poco lo stato delle cose.La scuola pubblica è ridotta ad una discarica da dove spesso si esce analfabeti. La democrazia USA va bene soltanto per coloro che guadagnano più di cinquantamila dollari l'anno. Il resto è costituito da infelici che si spostano con i camper da una città all'altra alla ricerca di un qualche lavoro.

La contrapposizione che i liberisti fanno dell'individualismo al collettivismo è sostanzialmente fallita anche se i regimi comunisti hanno chiuso bottega prima. L'eguaglianza resta la sola garanzia per la felicità umana e per sistemi economici prosperi che vadano oltre il mercato oligopolistico e monopolistico che ha distrutto da un pezzo la competizione ed impone prezzi praticamente indiscussi.
Dal muro abbattuto una valanga umana si è rovesciata in Occidente abbagliata dalla prosperità propagandata dai massmedia. Milioni e milioni di persone che vivono in servitù chiusi in case dove si sono improvvisati infermieri e camerieri o altro. Non è raro incontrare laureati che puliscono i cessi.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it


http://www.corriere.it/esteri/09_novembre_08/parlamento-usa-milionari-caretto_f9f7287e-cc79-11de-b450-00144f02aabc.shtml

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