lunedì 9 aprile 2012

tristezze

La cosa che mi mette più tristezza nelle occasioni in cui ci separiamo da una persona straordinaria che ha segnato la nostra militanza e che ha percorso quasi l'intero secolo e tutta l'esperienza dei comunisti dal PCI al PDL è raccontare il socialismo al passato come di una cosa bella ma irrimediabilmente perduta perche "i tempi cambiano".Ma davvero è persa per sempre l'esperienza del più forte movimento politico di crescita culturale e sociale della popolazione che l'Italia abbia mai conosciuto nella sua storia? Perchè quel movimento produceva migliaia di dirigenti di primissimo ordine ed il suo epigone di oggi produce soltanto mediocri politicanti esperti solo nell'arte del posizionamento? Ma davvero Pajetta aveva torto nella sua intransigenza comunista? Davvero la "cultura" di Repubblica può sostituire quella dell'Unità e di Rinascita di Togliatti o di mondo operaio di Nenni? Che cosa è la sinistra se riduce se stessa ad imbellettare la globalizzazione ed il liberismo di Monti?

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