mercoledì 4 aprile 2012
Nella mani del giudice
I tre capi del nuovo partito di regime Alfano,Bersani e Casini hanno raggiunto con Monti l'accordo per la modifica dell'art.18 e per il varo dell'allucinante riforma del mercato del lavoro che consolida le opzioni di schiavizzazione all'atto della assunzione (la chiamano flessibilità in entrata). L'accordo ricalca la norma tedesca sul reintegro o l'indennizzo che il giudice potrà stabilire in caso di licenziamento illegittimo. Si tratta di un grave indebolimento del lavoratore come figura giuridica. Il suo diritto al reintegro non c'è più e viene trasferito al libitum del giudice. Dovrà sperare che sia una persona onesta ed irraggiungibile dall'influenza padronale. Dovrà sperare in un suo comportamento equanime. Non si conosce ancora il testo dell'accordo ma non escludo che preveda un "orientamento" per il magistrato che lo porti verso l'indennizzo nella maggior parte dei casi. Il reintegro sarà ingabbiato in tanti di quei fili da renderlo assai difficile da ottenere. La politica di riduzione del danno del PD porta ad un risultato che anche se non è quello della abolizione dell'art.18 voluto dal governo manomette ed indebolisce il diritto al reintegro.
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